Il presidente della Camera boccia la norma contenuta nel ddl sicurezza: “Pone problemi di costituzionalità”

di isayblog4 23 views0

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Una lettera di due pagine al ministro dell’ Interno, Roberto Maroni, inviata alla vigilia del ponte del primo maggio. Il presidente della Camera Gianfranco Fini, il 30 aprile, si è rivolto al titolare del Viminale per segnalare eventuali “problemi di costituzionalità” di una norma, contenuta nel ddl sicurezza, che di fatto impedirebbe l’ iscrizione alla scuola dell’ obbligo dei bambini stranieri, se figli di genitori clandestini. Il ddl sicurezza, dunque, torna a smuovere il centrodestra e, dopo ronde e medici, la norma contesta, questa volta è quella ribattezzata dall’ opposizione dei “presidi – spia”.

“A prescindere dal giudizio su tale eventualità (a mio avviso negativo) che appartiene al dibattito politico, ti faccio presente – si legge nella lettera inviata dal presidente della Camera al ministro dell’ Interno – che si porrebbero problemi di costituzionalità e che da un attento esame della principale legislazione europea in materia di istruzione degli stranieri, non si evince alcuna normativa volta a discriminare l’ esercizio del diritto allo studio da parte di minori stranieri”.

La norma oggetto dell’ attenzione del presidente della Camera è il primo comma, lettera f, dell’ articolo 45 del disegno di legge che sarà di nuovo all’ esame dell’assemblea di Montecitorio. “Ti faccio presente – si legge ancora nella lettera – che la disposizione se, da un lato consente agli stranieri, anche se privi di permesso di soggiorno, di accedere alle prestazioni sanitarie” previste dal testo unico sull’ immigrazione, dall’ altro, “pone a questi ultimi dei limiti in ordine all’ accesso ai pubblici servizi, anche nel caso in cui i medesimi servizi rivestano carattere essenziale”.

“Subordinando la fruizione di pubblici servizi alla presentazione di documenti inerenti il soggiorno presso gli uffici della nostra pubblica amministrazione, questa disposizione impedisce che di questi servizi possano godere gli stranieri privi dei predetti documenti”.

Un “solo esempio delle conseguenze che ne deriverebbero: ai minori stranieri presenti sul territorio nazionale sarebbe negata l’ iscrizione alla scuola dell’ obbligo e il conseguente diritto all’ istruzione che è attualmente tutelato indipendentemente – prosegue Fini – dalla regolarità della loro posizione in ordine al loro soggiorno, nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani”.

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