Alitalia: Colaninno alza la voce e pone l’ultimatum ai sindacati

di isayblog4 17 views0

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Colaninno alza la voce da detta il suo ultimatum ai sindacati e pretende risposta e firma giovedì entro le 15,50 di domani perché dieci minuti dopo inizia il consiglio di amministrazione di Cai (Compagnia aerea italiana) che dovrà decidere il futuro di Alitalia. È il termine dato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, ai sindacati per accettare il piano di Cai. «Non è un aut aut, ma il tentativo di rilancio dell’impresa», ha chiarito Roberto Colaninno, presidente di Cai. «Senza consenso di tutti, giovedì ritiro la mia offerta. La proposta può essere accettata o no, ma non stiamo comprando un gioiello bensì un’azienda in dissesto. Se si fa l’affare bene, altrimenti amici come prima».

«Avete ottenuto in queste due settimane quello che non era previsto concedere. Non ho un euro in più da aggiungere alle trattative», ha affermato Colaninno. La proposta del presidente Cai è di destinare ai lavoratori il 7% dell’utile netto della nuova Alitalia (quando ci sarà). In particolare il 45% andrà ai piloti, il 30% agli assistenti di volo, il 25% al personale di terra.

La Cisl pronta a starci
«Le proposte che ho ascoltato mi sembrano molte suggestive, do la mia adesione», avrebbe assicurato il segretario dell Cisl, Raffaele Bonanni. «Si apre una prospettiva per la partecipazione anche dei lavoratori alla governance aziendale. I giorni della trattativa non sono stati spesi invano perché abbiamo discusso attentamente sul piano e non ricordo che sia mai successo che il sindacato si rimangiasse la parola dopo aver ottenuto modifiche importanti e soprattutto dopo aver condiviso questo progetto, pur riconoscendo i limiti dell’operazione».

Nel frattempo quaranta voli Alitalia sono stati cancellati a causa dello sciopero dei Cub. Il sindacato autonomo critica la prima intesa sul piano industriale sottoscritta dalla cordata italiana e Cgil, Cisl, Uil e Ugl, sottolineando che «segna un pesantissimo ridimensionamento di Alitalia che sarà ridotta ad un vettore poco più che nazionale». Duro il commento di Altero Matteoli nei confronti dei Cub: «È un gesto di irresponsabilità – dice il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ad Affaritaliani.it – mentre si tratta non si fanno gli scioperi». La Confederazione unitaria ribatte: «Si vuole sancire la resa senza condizioni ai voleri della Cai». In un documento pubblicato sul web, i Cub parlano di «10.040 lavoratori scaricati» con il nuovo piano.

Previsti anche altri scioperi del settore del trasporto aereo, programmati da tempo e non legati alla vertenza Alitalia, tra cui quello del personale di terra di tutte le compagnie indetto da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl. Le conseguenze previste per ora a Fiumicino sono limitate a Meridiana che ha programmato la cancellazione di tre voli: uno per Olbia e due per Cagliari. Air One non prevede invece soppressioni. I piloti della Uil-Apm di Meridiana hanno invece accolto la richiesta della Commissione di garanzia concentrando dalle 12 alle 16 lo sciopero proclamato inizialmente per 24 ore.

www.ladestranews.it

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