Maggio da dimenticare per l’industria italiana

di isayblog4 15 views0

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Ordinativi e fatturato dell’industria in sostanziale calo a maggio. Gli ordini totali, secondo i dati Istat, sono calati del 3,1% congiunturale (indice destagionalizzato a 120,6) e del 5,3% tendenziale (indice grezzo a 118,3), segnando il dato più basso dal gennaio 2004. Il fatturato, invece, è sceso dell’1,7% rispetto ad aprile (indice destagionalizzato a 125,8) e del 2,7% tendenziale (indice grezzo a 128,6).

Per gli ordini, la componente nazionale è scesa del 3,6% mensile e del 4,8% annuale, mentre quella estera è scesa del 2% su mese e del 6,2% su anno, registrando la flessione più forte da dicembre 2005; per il fatturato la componente nazionale è diminuita dell’1,5% mensile e del 3,2% annuale, quella estera del 2,2% mensile e dell’1,5 annuale. Rivisto al ribasso il dato congiunturale degli ordini di aprile, che passa da +1,2% a +0,5%. Nel confronto dei primi cinque mesi del 2008 e lo stesso periodo dell’anno precedente, il fatturato ha registrato un incremento del 3,8% e gli ordinativi un aumento tendenziale del 4,5%.

A maggio l’indice del fatturato è cresciuto del 28,6% tendenziale per l’energia, calato del 6,5% per i beni intermedi, del 4,1% per i strumentali e del 3,8% per i beni di consumo; gli indici destagionalizzati registrano una variazione positiva dell’11,3% congiunturale per l’energia e variazioni negative del 4,3% per i beni intermedi, del 3,6% per quelli strumentali e dello 0,3% per i beni di consumo.

Guardando all’analisi per attività economica, a maggio l‘indice del fatturato ha segnato gli aumenti tendenziali più marcati nei settori dell’estrazione di minerali (+36,4%), delle raffinerie di petrolio (+24,2%), industrie alimentari, delle bevande e tabacco (+4,4%); la diminuzione più significativa per la produzione di mezzi di trasporto (-18,3%). L’indice degli ordinativi ha registrato un unico incremento nella produzione di metallo e prodotti in metallo (+5%) mentre le variazioni negative più marcate si sono registrate nel settore delle industrie delle pelli e delle calzature (-19,3%) e nella produzione di mobili (-11,3%).

www.confcommercio.it

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