Vigilanza Rai, Villari a Veltroni: Al momento non mi dimetto

Non ci saranno dimissioni fino a quando non si arriverà ad una candidatura condivisa. Non cambia idea neppure dopo l’incontro con Walter Veltroni Riccardo Villari, il senatore del Pd eletto a presidente della commissione di vigilanza della Rai con i voti del Pdl. “Fino a che il partito non risolve l’impasse con una candidatura condivisa io vado avanti. Ho degli obblighi istituzionali”, ha detto all’uscita dalla sede del Pd. E ha reso noto che un passo in avanti c’è stato perché il partito democratico “ha chiaramente manifestato la volontà di un superamento della candidatura di Orlando. Quanto all’ipotesi di una sua espulsione dal partito, ventilata dal Pd, risponde: “Non esiste proprio”. E aggiunge: “Il Pd è casa mia, non me ne vado”.

L’atteso faccia a faccia con il segretario del partito democratico Veltroni e il vicesegretario Dario Franceschini non ha quindi portato quindi ad una soluzione della crisi apertasi nel Pd dopo l’elezione a sorpresa del senatore Villari alla presidenza della commissione di vigilanza della Rai.

Veltroni scrive a Tremonti e Gelmini: Sospendete il decreto sulla scuola

 Il segretario del Pd Walter Veltroni ha scritto una lettera ai ministri Tremonti e Gelmini sulla questione dei tagli alla scuola e all’università. Una lettera in cui chiede a Giulio Tremonti e a Mariastella Gelmini di investire sulla scuola maggiori risorse e non minori; “riqualificare la spesa, e non semplicemente di tagliarla, seguendo un modo di procedere: quello di individuare soluzioni che siano condivise nel modo più ampio possibile e che proprio per questo risultino alla fine forti, incisive e durature nel tempo”. E ribadisce: “Non è possibile proseguire con la regola per cui ad ogni cambio di governo si mette mano al modo di funzionare di un settore decisivo per il futuro del Paese, per la vita di milioni di famiglie, di ragazzi, di insegnanti e professori”. Nella lettera ricorda anche come nelle ultime settimane il PD ha criticato il decreto ma ha anche presentato le sue proposte alternative e ricorda come nel paese sia cresciuto in modo del tutto autonomo, un movimento di protesta sereno, responsabile e pacifico. Così al ministro dell’Economia e alla titolare dell’istruzione chiede di “esercitare una virtù che dovrebbe essere propria di ogni governo: quella dell’ascolto e dunque del confronto.

Il PD alimenta il caso politico sulla gaffe di Berlusconi

 “Ho detto a Medvedev che Obama ha tutto per andare d’accordo con lui: e’ giovane, bello e anche abbronzato”. E’ quanto afferma Silvio Berlusconi durante la conferenza stampa al termine del vertice bilaterale italo-russo. E subito la gaffe del premier fa il giro del mondo, compare in home page sul sito dell’International Herald Tribune, sul Times, sul Guardian, così da spingere Dario Franceschini vicesegretario del PD a ipotizzare che “la migliore delle ipotesi è che Berlusconi non riesca più a controllarsi. Dimentica che le sue parole coinvolgono l’immagine del nostro Paese nel mondo – ha risposto subito – dire che il presidente degli Stati Uniti è “giovane, bello e anche abbronzato” suonerà alle orecchie di tutto il mondo come una offesa carica di pericolose ambiguità. Chieda subito scusa e non coinvolga più l’Italia nelle sue affermazioni quantomeno di pessimo gusto”.

Messaggio di congratulazioni da Veltroni a Obama

 “Caro senatore Obama la sua vittoria può cambiare il mondo. La straordinaria affermazione da lei conseguita nel voto per la casa Bianca ci ha riempito di gioia: è un evento straordinario, un vero e proprio cambio destinato a riflettersi nella storia del suo paese ed insieme a modificare, come un grande vento, le speranze e gli assetti del mondo. Noi, democratici italiani, abbiamo seguito con passione la sua campagna elettorale, l’affermarsi di una nuova leadership e di nuove idee capaci di conquistare i cuori e la mente degli americani e di affermare una visione del mondo fatta di progresso, solidarietà, uguaglianza, sviluppo compatibile.

Il PD favorevole al referendum per l’abrogazione del decreto Gelmini

 Promuoveremo un referendum per abrogare il decreto Gelmini sulla scuola. Questo l’annuncio fatto da Walter Veltroni a nome del PD ai giornalisti a poche ore dall’approvazione della legge al Senato. Una risposta all’intransigente arroganza del governo. Una risposta che non sarà solo un’iniziativa del Partito Democratico ma anche e soprattutto “una grande battaglia civile”.
“Non siamo persone aduse a usare questo strumento facilmente, – spiega Veltroni – lo facciamo perché pensiamo che sia in gioco l’idea stessa del futuro del paese, perciò ne abbiamo discusso e abbiamo deciso senza esitazione”.

Il segretario del PD ha lanciato l’appello a tutte le “forze della scuola e dell’università’, alle famiglie interessate, alle forze politiche” perché partecipino alla raccolta delle firme per il referendum promuovendo comitati in tutte le città italiane”.

Veltroni (Pd): Basta paure, in piazza per cambiare l’Italia

 Il 25 ottobre il Pd sarà in piazza per ”raccontare un’Italia nuova e possibile”. Così Walter Veltroni, intervistato al TG5, invita alla manifestazione nazionale che si terrà a Roma, al Circo massimo, la settimana prossima. ”Noi – ha spiegato il leader del Pd – vogliamo raccontare un’Italia nuova e possibile, vogliamo farlo con lo spirito di una grande forza di opposizione per l’alternativa e per l’innovazione. Vogliamo fare una manifestazione che parli all’Italia che si vuole occupare della scuola, dell’occupazione, del precariato, della sicurezza, dell’integrazione, che vuole riaffermare il valore dell’antifascismo e della democrazia”.

Veltroni interviene a ‘Ballarò’: La situazione è drammatica

 Walter Veltroni, ospite di ‘Ballarò’, inizia il suo intervento in trasmissione chiarendo di “non temere Berlusconi per quello che è o per quello che fa. Ciò che mi preoccupa – spiega il leader del Pd – è lo stato del nostro Paese, il suo ‘andazzo. Temo che le mie preoccupazioni siano fondate. Mi preoccupa che mentre il presidente del Consiglio va in giro a raccontare barzellette o racconta delle sue nottate… Il Paese vive una situazione drammatica”.

Abbiamo il diritto di fare un’opposizione che non sia una melassa gelatinosa ma una cosa seria. Subito il segretario elenca le proposte del PD contro la crisi economica: “occorre istituire subito un fondo per le micro e piccole imprese, perchè se crolla questa parte del Paese crolla il sistema.

Veltroni: A Berlusconi da fastidio l’opposizione

 “Ieri in televisione era un dilagare di ministri, quegli stessi ministri che Berlusconi aveva detto qualche giorno fa che non sarebbero dovuti andare in televisione.
Evidentemente non devono andare quando c’e’ qualcuno che si contrappone alle loro idee, invece possono andare sulle televisioni del presidente del Consiglio in piena liberta’”. Ha scelto la radio il segretario del Pd Walter Veltroni per commentare gli attacchi domenicali da parte della maggioranza. Ospite della trasmissione di Radio 3 “Faccia a faccia” ha spiegato che nonostante siano venute meno le condizioni di una “convivenza” tra governo, maggioranza e opposizione, “non faremo mai l’errore di essere in contraddizione con cio’ che siamo, una forza democratica e responsabile”.

Casini (UDC): Sbagliano sia Berlusconi sia Veltroni

 “C’è chi al dialogo crede per convinzione e non per convenienza del momento. Credo che i toni di questi giorni siano fuori misura”.
Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc, commenta lo stato dei rapporti tra maggioranza ed opposizione a margine di un convegno sulla laicità e spiega: “Il Governo deve rispettare l’opposizione perché è un segno di maturità e l’opposizione non deve scivolare sul dipietrismo perché questo sarebbe condannarla alla sterilità permanente. Un’opposizione – sottolinea Casini – deve pensare di governare e non solo ai toni migliore per fare opposizione”.
Insomma, per l’ex Presidente della Camera sbagliano sia Berlusconi, “nel delegittimare costantemente l’opposizione”, sia Veltroni nell’uso di toni “eccessivi”.
“Entrambi – osserva- si devono rendere conto che il dialogo è necessario per il bene del Paese perché, con la crisi finanziaria mondiale, ci sta cadendo il mondo addosso”.

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