Estero. Teheran, l’ opposizione torna in piazza e la tensione cresce con il passare dei minuti

 A poche ore dalla richiesta della guida suprema della Rivoluzione islamica iraniana, l’ ayatollah Ali Khamenei, di porre fine alle manifestazioni e di accettare i risultati delle elezioni che hanno visto la riconferma di Mahmoud Ahmadinejad a capo dello Stato, l’ opposizione torna in piazza a Teheran e la tensione cresce con il passare dei minuti.

La polizia antisommossa iraniana sta intervenendo con lacrimogeni, idranti e manganelli per disperdere centinaia di manifestanti filo – Mussavi, radunati davanti all’ Università della capitale iraniana. Molte persone stanno cercando di arrivare sfidando il divieto di manifestare. Secondo alcuni testimoni, lungo il Viale Enghelab, dove la manifestazione sarebbe dovuta sfilare, sono appostati anche agenti armati sui tetti.

Le stesse testimonianze parlano di manifestanti arrivati sul posto avvolti nel sudario bianco, per mostrare di essere pronti a morire da martiri. Dal primo pomeriggio anche il tratto settentrionale del Viale Vali Asr è stato messo praticamente in stato d’ assedio con il dispiegamento di centinaia di agenti antisommossa e molti altri in borghese.

L’ ordine è quello di stroncare sul nascere qualsiasi raduno. Secondo quanto riferito da testimoni oculari, sono circa tremila i manifestanti che si sono riuniti nei pressi della Piazza della rivoluzione, urlando Morte al dittatore e Morte alla dittatura e sfidando la richiesta dell’ ayatollah Ali Khamenei di mettere fine alle proteste.

Estero. Continua la protesta iraniana per le vie di Teheran. Scontri

 In Iran si continua a chiedere l’ annullamento delle elezioni presidenziali, mentre il Consiglio dei guardiani della Costituzione ha convocato per sabato i candidati usciti sconfitti secondo i risultati ufficiali. Dopo aver dato la disponibilità ad un riconteggio dei voti, il supremo organo del Paese ha accettato di analizzare le 646 violazioni segnalate dai tre candidati, Mir Hossein Moussavi, Mehdi Karroubi e Mohsen Rezaei.

Il più votato dei tre, Moussavi, continua a guidare la mobilitazione della piazza e parteciperà personalmente alla nuova iniziativa chiesta ai suoi sostenitori: indossare abiti neri con fascia verde, il colore del candidato moderato, recarsi nella moschea più vicina per ricordare i sette morti della manifestazione di sabato e confluire poi nel centro di Teheran in quella deve essere ricordata come la giornata del lutto.

Centinaia di migliaia di di sostenitori di Mir Hossein Moussavi sono scesi nuovamente in strada ieri a Teheran per manifestare contro i risultati elettorali ufficiali. La maggior parte dei manifestanti è vestita di nero e porta in mano fiori bianchi, dato che Moussavi ha proclamato per oggi una giornata di lutto per i dimostranti uccisi.

Estero. Scrutinio irregolare? L’ ayatollah Ali Khamenei ha invitato Mousavi a usare le vie legali

 Centinaia di migliaia di sostenitori del candidato moderato Mir Hossein Mousavi sono scesi ieri in strada a Teheran per contestare le rielezione del presidente ultraconservatore Mahmoud Ahmadinejad.

Alla manifestazione di protesta, vietata dalle autorità, era presente anche Mousavi. “Siamo pronti a partecipare a una nuova elezione presidenziale”, ha detto il candidato moderato parlando dal tetto di un’ automobile. Centinaia di migliaia di persone hanno invaso avenue Azadi, una delle principali arterie della capitale, per protestare contro la rielezione di Ahmadinejad, che ha vinto le presidenziali di venerdì con il 63 per cento dei voti, stando ai risultati ufficiali diffusi dal ministero dell’ Interno ma contestati dai sostenitori di Mousavi.

I manifestanti hanno sfilato in modo compatto lungo la via, luogo dove tradizionalmente si svolgono le manifestazioni di commemorazione della Rivoluzione islamica del 1979. Secondo gli agenti di polizia sul posto, almeno un milione e mezzo di persone sarebbero scese in strada.

La folla ha urlato slogan come morte al dittatore e Se – shanbé, Se-Shanbé, etessab, etessab (martedì, martedì, sciopero, sciopero). Quando i manifestanti sono giunti in piazza Azadi si sono uditi degli spari. Secondo un fotografo dell’ Associated Press sul posto, ad aprire il fuoco sarebbero stati membri della milizia islamica filogovernativa Bassidj. Almeno una persona è morta, mentre altre sono rimaste gravemente ferite.

Estero. Elezioni in Iran, Ahmadinejad rieletto

 L’ ex candidato moderato alle presidenziali in Iran, Mir Hossein Mussavi, è sceso per la prima volta tra i suoi sostenitori ieri pomeriggio nelle strade di Teheran, ma per invitarli alla calma. Lo scrive il suo sito, Qalam News, dopo che il ministero dell’ Interno ha vietato un raduno di seguaci dello stesso Mussavi e dell’ ex candidato riformista, Mehdi Karrubi.

“Poiché non c’ è stato tempo sufficiente per avvisare la gente del rinvio, Mussavi e Karrubi saranno tra i manifestanti per invitarli alla calma”, si legge sul sito del leader dell’ opposizione. La decisione è stata presa dopo che la Guida suprema, ayatollah Ali Khamenei, ricevendo Mussavi, ha appunto invitato alla calma.

L’ ex candidato moderato, ha aggiunto Khamenei, può proseguire la sua contestazione del risultato delle elezioni, da cui è uscito rieletto Mahmud Ahmadinejad, ma attraverso le vie legali. Gli incidenti di questi ultimi giorni nelle strade di Teheran, ha aggiunto la Guida, sono provocazioni dei nemici che agiscono da dietro le quinte. L’ ayatollah ha comunque ordinato un’ inchiesta sull’ accusa di brogli avanzata dall’ opposizione

Estero. Elezioni in Iran, vince Ahmadinejad Mousavi: “Brogli, non ci arrendiamo”

 Mahmoud Ahmadinejad è ormai certo di essere riconfermato alla presidenza della Repubblica islamica d’ Iran. Secondo gli ultimi dati parziali annunciati dalla commissione elettorale, con la quasi totalità dei distretti amministrativi scrutinati, il presidente uscente ha ottenuto il il 63,3% dei voti.

Il principale rivale di Ahmadinejad, Mir Hossein Mousavi, ha ottenuto il 34,07% dei voti: Mousavi ha denunciato brogli ed ha condannato violazioni nel voto. Gli altri due candidati, il riformatore Mehdi Karoubi e il conservatore Mohsen Rezai, avrebbero ottenuto meno del 2 per cento ciascuno.

Il presidente della commissione elettorale, Kamran Daneshjoo, ha annunciato che i risultati riguardano 346 su 366 distretti. Sul suo sito internet Mousavi ha scritto che non si arrenderà a queste manipolazioni e ha messo in guardia di fronte al comportamento di alcuni funzionari, durante le elezioni, che sta scuotendo i pilastri del sistema politico del paese.

Il leader moderato ha chiesto alle autorità di Teheran di mettere immediatamente fine a queste violazioni, affermando che la gente non rispetterà coloro che arrivano al potere tramite la frode. “Non mi arrenderò a questa farsa pericolosa”, ha commentato, protestando vigorosamente contro queste numerose ed evidenti irregolarità.