Fra passato e presente, una data da ricordare

 Si è svolta lo scorso 16 ottobre una cerimonia in ricordo del sessantaseiesimo anniversario del rastrellamento, da parte delle SS, degli ebrei romani, avvenuto alle cinque di un sabato mattina, dopo che, meno di un mese prima (precisamente in data 26 settembre 1943), la medesima comunità ebraica era stata già messa in ginocchio da una richiesta economica esorbitante (50 chili d’ oro da consegnare entro trentasei ore, pena la deportazione di duecento ebrei in Germania), pagamento che aveva illuso gli stessi ebrei, convinti di avere barattato la propria libertà in oro, al fine di evitare la deportazione.

Tale atto barbarico, avvenuto all’ alba, in un giorno di festività religiosa, da un lato ha permesso ai nazisti di arrestare in poche ore tutta la comunità ebraica romana (le SS ben sapevano che, giorno e orario erano propizi per i loro scopi) impedendo, di fatto, che l’ opinione pubblica italiana (e, secondo alcuni storici, anche il Vaticano) potesse esserne informata e reagire, dall’ altro ha significato la morte per la quasi totalità della comunità ebraica romana (su 1024 deportati nel campo di concentramento di Auschwitz, arrivati in Polonia su diciotto vagoni piombati, solo poche persone sono sopravvissute e sono tornate vive a casa).

La cerimonia ha visto la partecipazione di numerose autorità politiche e della società civile, fra le quali il Premier Silvio Berlusconi, il quale ha sottolineato come “giorno dopo giorno ciascuno di noi deve continuare ad impegnarsi per estirpare le radici dell’ antisemitismo, deve rifiutare con fermezza l’ inerzia di chi assiste senza reagire alle intolleranze ed alle discriminazioni, non deve attenuare lo sgomento di fronte alla inaudita violenza attuata dai nazisti all’ alba del terzo giorno di Succoth nei confronti di bambini, donne e uomini innocenti, cittadini di religione ebraica. A tutti i Romani che ricordano parenti e amici tragicamente perduti e a tutti coloro che portano dentro di sé, generazione dopo generazione, il trauma profondo dell’ immensa ferita inferta agli ebrei, vanno oggi i miei sentimenti di solidarietà ed affetto”.

Los Angeles Usa. Clima. Al Summit Onu Formigoni ha proposto parametri nuovi per l’ aria e ha illustrato la ricetta lombarda

 “Considerare nuovi parametri come quelli dell’ inquinamento prodotto pro capite o rispetto al Pil come criteri in base ai quali stabilire se sono stati centrati gli obiettivi di miglioramento della lotta all’ inquinamento, per evitare che le Regioni, o comunque i governi sub nazionali, vengano eccessivamente e ingiustamente penalizzati da norme poco flessibili”.

È questa la proposta indirizzata all’ Unione europea dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, nel suo lungo e articolato intervento alla sessione conclusiva del Forum sui cambiamenti climatici svoltosi a Los Angeles.

“In Lombardia negli ultimi 10 anni – ha spiegato Formigoni – i valori dei principali inquinanti atmosferici sono scesi notevolmente: il biossido di zolfo è diminuito del 50%, quello di azoto del 19%, il monossido di carbonio del 58%, l’ ozono del 28% e il benzene del 75%. Anche le polveri sottili (Pm10 e inferiori), fra il 2000 e il 2005, sono sensibilmente diminuite; ora il processo si è stabilizzato, ma la nostra azione prosegue perché vogliamo fare ancora meglio”.

Quote latte: non penalizzare chi rispetta le regole. Presentata un’ interrogazione

 Il senatore Andrea Fluttero (PDL) ha presentato un’ interrogazione al ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Luca Zaia, per sapere “quale sia la situazione del sistema di rateizzazione dei debiti delle quote latte” e quali siano le intenzioni del Ministro in merito all’ impegno assunto di stanziare 45 milioni di euro a sostegno dei produttori regolari.

Oltre il 95% dei produttori ha rispettato la legge 119 del 2003, ma sono oggi ingiustamente penalizzati rispetto a chi negli anni ha continuato a sforare le quote di produzione, rientrando poi nella modalità di regolarizzazione prevista dalla legge 33 del 2009, con cui lo Stato ha assegnato 750.000 tonnellate di quote supplementari ai produttori di latte in cambio dell’ impegno al pagamento delle multe passate. Ma, non aver subordinato l’ assegnazione di nuove quote alla rinuncia ai ricorsi, ha consentito il ricorso al Tar da parte di molte aziende, bloccando in questo modo le rateizzazioni.

Giustizia. Il presidente della Camera Fini: “La Costituzione va rispettata sul principio di assoluta indipendenza di tutti i magistrati”

 Il presidente della Camera Gianfranco Fini riferendosi alle ipotesi di riforma della giustizia chiarisce: “Un conto è la separazione delle carriere dei magistrati, un altro è che il pm sia sottoposto ad altri poteri se non a quello dell’ ordine giudiziario”.

Ricordando poi che in Parlamento sono pendenti diverse proposte di riforma dell’ ordinamento giudiziario, Fini ribadisce: “Su un tema di cui si è discusso come l’ ipotesi di carriere separate per i magistrati non ho cambiato opinione sul fatto che la Costituzione va rispettata sul principio di assoluta indipendenza di tutti i magistrati”.

In quanto alle prospettive di riforme istituzionali: “Sulla fine del bicameralismo perfetto, sulla riduzione dei parlamentari e su nuove forme di equilibrio tra potere esecutivo e legislativo si possono fare riforme che siano approvate con una larga maggioranza quale è quella prevista dall’ articolo 138 della Costituzione, indispensabile per evitare l’ ipotesi non automatica ma già attivata in passato di un referendum confermativo”.

Fiaip: “No al tetto sui mutui bancari”

 Righi (Fiaip): “Sarebbe uno Tsunami per il sistema immobiliare italiano. Ci appelliamo al Governo affinché si faccia chiarezza sulla materia”.

Fiaip è contraria al tetto ai mutui, così come paventato dalla Commissione Europea che ipotizza un possibile tetto del 40% per il rapporto di copertura del valore immobiliare in sede di erogazione dei mutui da parte del sistema bancario nell’ Eurozona.

L’ Associazione degli agenti immobiliari, che dal 15 al 17 Ottobre terrà a Taormina il XII Congresso Nazionale, sottolinea come, in un momento di crisi economica come questo, in cui le famiglie italiane rischiano di trovarsi ancor più indebitate, pensare ad una direttiva che preveda un drastico abbassamento del tetto di erogazione dei mutui fondiari, potrebbe significare scatenare un vero e proprio Tsunami sul nostro mercato dei mutui e sul sistema immobiliare italiano.
 
“Per gli agenti immobiliari e i mediatori creditizi – dichiara Paolo Righi, vicepresidente nazionale vicario Fiaip – ciò significherebbe una nuova contrazione dell’ attività e delle compravendite immobiliari, che, invece, necessitano di misure che rianimino subito il mercato immobiliare, invece di distruggerlo”.

Lavoro italiano all’ estero: in crescita gli investimenti delle nostre imprese edili nel mondo

 Dal 3° Rapporto Ance sulla presenza delle imprese di costruzioni italiane nel mondo viene evidenziato una crescita del 15,1%, rispetto all’ anno precedente, del fatturato realizzato all’ estero nel 2008 dalle imprese di costruzioni italiane: metà di quello globale (48,7%), con punte del 52,8% per le aziende di grandi dimensioni.

Questo dato emerge dal Rapporto Ance 2008 sulla presenza all’ estero delle nostre imprese edili, presentato nel corso di una conferenza stampa alla Farnesina alla presenza del Sottosegretario agli Affari Esteri, Vincenzo Scotti, e del presidente dell’ Ance, Paolo Buzzetti.

I dati, basati su un’ indagine che ha coinvolto 41 imprese di costruzioni italiane di dimensioni piccole, medie e grandi, stanno a significare una tendenza in rafforzamento, che vede le imprese edili di casa nostra scegliere sempre più spesso gli investimenti oltreconfine a fronte di un restringimento del mercato nazionale.

In quattro anni, infatti, il fatturato estero delle imprese analizzate è più che raddoppiato (+106,7%), raggiungendo i 6,4 miliardi nel 2008, mentre quello nazionale è cresciuto appena dell’ 1,4%. Una sorta di compensazione svolta dalle attività estere molto evidente sia per le imprese di grandi dimensioni (+126,6% di fatturato all’ estero, -16,1% in Italia), che per quelle medio – piccole (+190% all’ estero, -1,8% in Italia per le aziende con fatturato fino a 50 milioni).