Smog. Da Ue nessuna bocciantura né multa. Formigoni ha già ottenuti buoni risultati

di isayblog4 20 views3

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Nessuna multa e nessuna bocciatura dall’ Unione Europea. Lo precisa in una Nota Regione Lombardia. Non corrispondono infatti a verità le notizie diffuse da alcuni quotidiani, peraltro non basate su un testo ufficiale che ancora non c’ è.

“Leggendo il testo ufficioso utilizzato da alcune associazioni ambientaliste – prosegue la Nota – risulta che il piano per la qualità dell’aria presentato dalla Lombardia soddisfa le condizioni richieste dall’Unione Europea”.

“Come riconosciuto in altre occasioni dalla stessa Unione Europea – conclude la Nota – la Lombardia è il territorio più sfavorito dal punto di vista climatico e orografico, essendo chiuso dalle montagne e non avendo ricambio d’ aria, ma come emerso dal Summit Onu di Los Angeles le politiche lombarde sono tra le più avanzate ed efficaci dell’ intero pianeta”.

“Il nostro impegno per migliorare l’ ambiente in Lombardia – conferma il presidente Formigoni – prosegue. In questi anni abbiamo fatto crollare a livelli minimi tutti gli inquinanti tradizionali e le stesse concentrazioni di polveri sottili sono diminuite in modo significativo. Continueremo dunque sulla strada delle nuove tecnologie e degli incentivi alle persone e alle imprese affinché assumano comportamenti più corretti”.

Commenti (3)

  1. Buoni risultati? A milano ci sono piu’ termovalorizzatori che alberi. Lavoisier gia’ spiegava nel diciottesimo secolo che “nulla si crea e nulla si distrugge(principio della termodinamica). Tutto cio’ che si brucia (monnezza) ricade sulla gente, sui campi, sui cibi ecc… Sarebbe bello avere del vero giornalismo in questo Paese, d’inchiesta senza badare ai poteri.

  2. Amburgo, città virtuosa
    energia pulita dai rifiuti
    Chiuse tutte le discariche, negli inceneritori anche la spazzatura di Napoli
    dal nostro inviato ANDREA TARQUINI

    LA SFIDA
    AMBURGO – Il gelido vento del nord piega i passanti e gli alberi, qui sulla Bullerdeich a un passo dal grande porto, la pioggia ti frusta in faccia. Ma nel moderno palazzetto al numero 19, i termosifoni ti riscaldano prima che arrivi il caffè di benvenuto.

    “E’ anche grazie alla spazzatura portata qui da Napoli se lavoriamo al caldo. Bruciandola e trasformandola in energia pulita, portiamo il riscaldamento ad almeno 18mila famiglie”, mi dice soddisfatto Herr Reinhard Fiedler, il gentilissimo, efficiente alto funzionario della Stadtreinigung Hamburg, l’azienda della città – Stato per raccolta e riciclaggio dei rifiuti.

    Eccoci nella fredda Amburgo, dove la “monnezza” diventa tesoro ecologico, e aiuto prezioso alla difesa del clima. A Copenaghen si discute, qui si lavora. “Ricordiamo ancora quando vennero da Napoli le prime ventimila tonnellate”, continua Herr Fiedler. “Per portarle fin quassù ci vollero quarantasei treni. Poi ne arrivarono altre diecimila. Se da voi o altrove in Europa esploderanno altre emergenze, noi siamo pronti”. Come una Genova o una Torino del Nord, la splendida, prospera Amburgo non ama frivolezze ma lavora sodo. Il futuro qui è già realtà. I quattro grandi inceneritori della Stadtreinigung non hanno solo sostituito le tossiche discariche, che con le loro emissioni di metano avvelenano il clima venti volte più della più sporca fonderia cinese. “Dal 1989, abbiamo cominciato a trasformarli in centrali pulite per la produzione di energia. Per riscaldare le case, e produrre elettricità che immettiamo nella rete elettrica urbana”, spiegano orgogliosi gli spazzini del clima del Grande Nord.

    L’energia pulita e rinnovabile davanti agli occhi. Davvero funziona e non inquina? “La prova del fuoco è la location”, insistono alla Stadtreinigung. Il più importante dei quattro megainceneritori sorge a Stellinger Moor, praticamente in pieno centro. A un passo dai loft più lussuosi, dalle case editoriali più prestigiose del mondo dei media tedeschi, dal secondo porto d’Europa sempre affollato di turisti e marinai. “Le emissioni di CO2 causate dalle nostre centrali sono praticamente nulle, perché bruciamo in maggioranza rifiuti organici. Le discariche qui in Germania furono vietate nel 2005, noi iniziammo a eliminarle dal 1989. I nostri inceneritori forniscono ogni anno circa 1 miliardo e 300 milioni di kilowattora”.

    Dei 2400 dipendenti dell’azienda urbana amburghese per i rifiuti, circa 120 lavorano agli inceneritori-centrali energetiche pulite. Metamorfosi in difesa del clima: da spazzini a operatori dell’energia. “Uno dei quattro inceneritori è tutto nostro, due a compartecipazione con privati, il quarto è stato rilevato da Vattenfall”, il colosso svedese dell’elettricità. E’ appena un primo passo, dice Fiedler. “L’efficienza delle centrali che producono energia incenerendo i rifiuti è minore di quella di centrali a combustibile liquido, a carbone o nucleari, che restano irrinunciabili. Però le nostre centrali non causano emissioni, né pongono problemi di immagazzinamento di scorie. Senza le centrali tradizionali Amburgo sarebbe al buio, ma noi siamo una parte che ha cambiato il mix del tutto”.

    Instancabili, gli spazzini dell’energia lavorano sotto il vento e la pioggia che frustano Amburgo. I grossi camion Mercedes riforniscono senza sosta i quattro inceneritori centrali. Bisogna tenerli sempre accesi, servono 21mila tonnellate di rifiuti a settimana. “Teniamo scorte in bunker, siamo sempre pronti bruciare e produrre energia”. Il futuro affianca Amburgo da tempo. “Noi amburghesi iniziammo nel 1896, ai tempi del Kaiser, a produrre energia bruciando rifiuti”, racconta fiero Herr Fiedler. “Durante la rivoluzione industriale, che richiedeva sempre più energia, un’epidemia di colera impose l’urgenza di bruciare ogni rifiuto, allora nacque l’esperimento, oggi è norma”. Se una situazione “napoletana” si ripresenterà, ovunque in Europa, i bravi amburghesi restano pronti a dare il benvenuto alla “monnezza” da trasformare in energia pulita. “Meglio bruciare per l’energia pulita trasportando i rifiuti per migliaia di chilometri che inquinare sul posto con discariche vicine alle città. Bruciamo un milione di tonnellate ogni anno, più rifiuti da altre parti della Germania, quantità come le 30mila tonnellate napoletane non sono un problema”. Su Amburgo scende presto il buio della sera, la splendida metropoli si accende di luce, dal porto ai teatri, dalle insegne pubblicitarie alle facciate dei suoi splendidi palazzi. Energia pulita, come l’aria che i joggers ispirano veloci, correndo a Bullerdeich a un passo dall’inceneritore.

  3. Oggi nelle pagine dei nostri giornali si cantano altre imprese gloriose: si canta il trionfo dell’Uomo sulle leggi della Natura, l’immondizia che scompare e si trasforma in energia a dispetto del principio di conservazione della massa, del secondo principio della termodinamica, del fatto che i tossicologi sanno ma i giornalisti, i politici e i faccendieri no: bruciare significa trasformare nella maggior parte dei casi materiale di scarsa nocività in veleni micidiali.

    Non starò qui ad elencare le “sviste” contenute nell’articolo, alcune davvero bizzarre. Mi limito a costatare con tristezza che davanti allo strapotere dei media, quello strapotere pronto a sparare nell’etere un oncologo che arriva ad affermare che gl’inceneritori (i “termovalorizzatori”, secondo il gergo delle televendite) hanno effetto zero sulla salute, quello strapotere affascinante da pifferaio magico che fa correre i topolini, la lotta è durissima. La moneta cattiva, quella che scaccia quella buona, ha ormai invaso il mercato.

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