Attenzione alla sicurezza dei reattori Epr, garanzia per i cittadini

 Le richieste di approfondimento dalle autorithy preposte alla sicurezza nucleare di Francia, Finlandia e Gran Bretagna sui sistemi di sicurezza dei reattori nucleari EPR, avanzate ai produttori francesi di AREVA, sono un fatto positivo, perché dimostrano l’ alto grado di attenzione verso la tecnologia nucleare ed il continuo lavoro per garantire l’ utilizzo del massimo delle tecnologie disponibili.

Le agenzie hanno chiesto maggiori informazioni sulle tecnologie utilizzate, chiedendo di migliorarne la concezione iniziale, ovvero di apportare i miglioramenti al disegno iniziale di EPR al fine di poter aumentare ulteriormente l’ efficienza dei sistemi di sicurezza.

Lo sviluppo dei sistemi di sicurezza passiva applicati sui nuovi impianti AP1000 di Toshiba Westinghouse hanno lanciato la sfida ai già sicuri sistemi di sicurezza attiva frutto di anni di evoluzione e validati da milioni di ore di produzione che caratterizzano gli impianti EPR di Areva.

Roberto Maroni: “Più soldi per la sicurezza”. Ma Bossi lo stoppa

 Il ministro dell’ Interno Maroni, intervenuto ieri a un convegno del sindacato di Polizia Sp, lancia un secco ultimatum al governo chiedendo al ministro Tremonti più fondi per la sicurezza. Sul tema delle risorse al comparto sicurezza “non possono esserci vincoli di maggioranza. Servono più soldi e la Lega è pronta a votare con l’ opposizione”.

Il ministro della Giustizia Alfano: “Nessuna legge sulla prescrizione”

 Angelino Alfano ha precisato che il governo non sta studiando nessuna norma in materia di prescrizione. “Le norme su cui si discute – ha spiegato Alfano – sono quelle contenute nel Ddl che riguarda la riforma del processo penale. Inoltre, la digitalizzazione della Giustizia accelererà tutte la fasi del processo, di fatto riducendo i tempi giudiziari”.

Clima. Legambiente promuove in Italia la campagna internazionale “Don’ t nuke the climate”

 “Il nucleare non serve al clima. Mobilitiamoci per escludere l’ atomo dal nuovo accordo sui cambiamenti climatici”. È l’ appello lanciato da Legambiente a poche settimane dal vertice di Copenaghen, dove dal 7 al 18 dicembre 2009 i governi di tutto il mondo dovranno sottoscrivere i nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra a partire del 2012, anno di scadenza del Protocollo di Kyoto.

Un invito a dire no al nucleare e a convincere i delegati che si riuniranno al summit Onu che le centrali non sono la soluzione per contenere la temperatura del pianeta, rivolto ai cittadini italiani dall’ associazione che ha aderito alla campagna internazionale Don’ t nuke the climate coordinata dal network francese Sortir du nucléaire e portata avanti da 283 organizzazioni in 41 paesi.

“Il nucleare non deve essere considerato uno strumento di lotta ai cambiamenti climatici – spiega Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente -. Ritenerlo tale, cedendo alle pressioni dell’ industria atomica e di alcuni Stati, a cominciare dalla Francia, sarebbe un grave errore: sottraendo le risorse alle vere soluzioni per il clima, le fonti rinnovabili e l’ efficienza energetica, pregiudicheremmo la possibilità di vincere nei tempi dovuti la sfida climatica. Ecco perché chiediamo ai delegati e ai governi che parteciperanno alla Conferenza di Copenaghen di rifiutare con forza l’ ipotesi di considerare il nucleare una tecnologia pulita e di includerlo nella nuova intesa. La riduzione delle emissioni è ormai un’ urgenza e l’ energia dall’ atomo è inefficace e dannosa”.

Clima. Maggior prudenza a Copenaghen sulle scelte di contrasto al riscaldamento globale

 Le recenti dichiarazioni di un importante oceanografo Mojib Latif, professore di scienze marine dell’ Università tedesca di Kiel, nelle quali si ribadisce che l’ aumento della Co2 di origine antropica non è l’ unico elemento che condiziona il mutamento del clima e che nei prossimi 10 anni, a causa delle variazioni alle dinamiche delle correnti marine negli oceani, dobbiamo aspettarci un abbassamento della temperatura, vanno ad aggiungersi alle perplessità di scienziati e studiosi sulla correlazione – fino ad oggi molto enfatizzata – tra attività antropica e riscaldamento globale quale unico elemento determinate dei mutamenti climatici.

Di fronte alle perplessità che emergono ormai con una certa frequenza sulla fondatezza degli scenari catastrofici in campo climatico ed alla certezza di essere ancora lontani dall’ aver compreso le dinamiche dei tanti fattori che determinano l’ evoluzione climatica, ci chiediamo se non sia opportuno che il nostro ministro Prestigiacomo alla prossima conferenza di Copenaghen rappresenti un atteggiamento prudente del nostro Governo rispetto alle posizioni più radicali che vorrebbero imporre obiettivi ed investimenti straordinari per contrastare il cosiddetto global warming.

Assoedilizia Informa. Sicurezza, le Ferrovie italiane al vertice continentale

 Cronaca del Convegno Tecnologia e Ferrovie – Fondazione Politecnico di Milano 26 ottobre 2009

Al convegno svoltosi al Politecnico di Milano con gli interventi del ministro Mattioli e del viceministro Castelli, è stato sottolineato il ruolo della ricerca universitaria. Moretti: “Italia ancora ferma alla cultura del tondino e del cemento”.

Il pendolare ferroviario che gela d’ inverno, arrostisce d’ estate e, in ogni stagione, patisce ritardi e sporcizia, probabilmente non lo sa, ma le ferrovie italiane sono, per tecnologia, al vertice d’ Europa. Come hanno confermato esperti, gestori e politici intervenuti al convegno Innovazione tecnologica nella rete ferroviaria. Ricerca, industria ed economia a confronto organizzato da Fondazione e Politecnico di Milano.

Una tradizione antica, questa, che, come ha ricordato Mauro Moretti, amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, ha i suoi punti di riferimento nella prima tratta tra Napoli e Portici (1839); nelle prime elettrificazioni (Milano – Monza, 1899 e Bologna San Felice, 1900) che si diffusero rapidamente più che in altri Paesi europei a causa della nostra endemica scarsità di carbone; nei gioielli ETR che oggi ci copiano; e, in tempi più recenti, nella sicurezza che pone l’ Italia ai vertici continentali.

Progetto Milano si-cura. Assoedilizia con la Casa della Carità per una città più aperta e sicura

 “Una forte relazione morale con la città ed un impegno a dialogare ed a collaborare tra loro da parte delle istituzioni private, sui più urgenti temi e problemi del nostro tempo. Questo il senso della iniziativa cui siamo stati invitati e alla quale aderiamo con ferma convinzione, ritenendola più che mai necessaria in un momento di frammentazione e di particolarismi della vita cittadina”.