A.N.P.A.R. (Associazione Nazionale per l’Arbitrato & la Conciliazione)

 A.N.P.A.R. (Associazione Nazionale per l’Arbitrato & la Conciliazione)

Mediazione civile: la pubblicazione del regolamento attuativo per non far menir meno il rapporto fiduciario tra le istituzioni e il cittadino. Garbata nella forma e nella sostanza la risposta data dal Ministro Alfano ”ai professoroni del diritto” in tema di mediazione civile e commerciale quale mezzo per la risoluzione delle relative controversie, così come è altrettanto chiaro è stato il recente messaggio lanciato dal presidente di Confindustria che ha citato la mediazione civile come ”una risposta efficace per abbattere il contenzioso”. Il risultato di quanto affermato da entrambi è quello che bisogna diffondere tra le imprese l’idea che si può ricorrere ad un giudice quando è impossibile la mediazione di altro tipo.

A.N.P.A.R. Associazione Nazionale per l’Arbitrato & la Conciliazione

 A.N.P.A.R. Associazione Nazionale per l’Arbitrato & la Conciliazione

La conciliazione e l’arbitrato in materia di lavoro è legge

È stato definitivamente approvato dalla Camera, il 19 ottobre 2010, il disegno di legge collegato sul lavoro. Tra i contenuti del ddl, in corso di pubblicazione nella GU, norme sulla conciliazione e
l’arbitrato. In particolare, la conciliazione può (non deve, ciò significa che il lavoratore la può avviare anche con organismi di conciliazione iscritti nel Registro presso il ministero di giustizia) essere proposta tramite l’associazione sindacale a cui l’interessato aderisce; la richiesta di espletamento del tentativo di conciliazione interrompe la prescrizione e sospende, per la durata del tentativo di conciliazione e per i 20 giorni successivi alla sua conclusione, il decorso di ogni termine di decadenza.

Mediazione civile: comunicazione per chi è già conciliatore

Mediazione civile: comunicazione per chi è già conciliatore

Bisogna diffidare dagli istituti e/o enti che propagandano “adeguamenti” di percorsi formativi a pagamento per chi è già conciliatore specializzato, prima ancora della pubblicazione sulla G.U. del Regolamento di attuazione del D. Leg.vo 28/2010 finalizzato alla mediazione civile e commerciale. Secondo voci attendibili – dice Pecoraro presidente dell’Associazione Nazionale per la conciliazione & l’Arbitrato (A.N.P.A.R.) – i mediatori che presentano la loro opera presso organismi già iscritti nel registro previsti dal decreto del ministero della giustizia del 23 luglio 2004, n.222, devono acquisire entro sei mesi dall’entrata in vigore del Regolamento, i requisiti anche formativi in esso previsti per l’esercizio nella mediazione e per le seguenti materie: normativa nazionale, comunitaria e internazionale in materia di mediazione e conciliazione, metodologia delle procedure conciliative e aggiudicative di negoziazione e di mediazione e relative a tecniche di gestione del conflitto e di interazione comunicativa, anche con riferimento alla mediazione demandata dal giudice, efficacia e operatività delle clausole contrattuali di mediazione e conciliazione, forma, contenuto ed effetti della domanda di mediazione e dell’accordo di conciliazione, compiti e responsabilità del mediatore.

A.N.P.A.R. (Associazione Nazionale per l’arbitrato & la Conciliazione)

 A.N.P.A.R. (Associazione Nazionale per l’arbitrato & la Conciliazione)

Dopo il regolamento finalizzato ad attuare quanto previsto nel decreto legislativo n. 28/2010 di prossima pubblicazione sulla G.U. l’A.N.P.A.R. invita il ministro Angelino Alfano e l’intero ufficio legislativo del ministero di giustizia nella persona della dott.ssa Augusta Iannini a presentare prima della fine dell’anno una nuova legge al fine di completare la delega ricevuta da Parlamento nel 1999, in tema di mediazione civile, emanando norme procedurali valide per il presente e il futuro. In particolare riprendere il discorso interrotto che assegnava ai capi degli uffici giudiziari, il compito di stilare ogni anno un piano di riduzione dell’arretrato dei processi, definendo nello stesso tempo le controversie la cui trattazione è considerata prioritaria, ed affidarle ai conciliatori specializzati.

Mediazione civile: le commissioni paritetiche di conciliazione allo sbando

 Mediazione civile: le commissioni paritetiche di conciliazione allo sbando

La conciliazione paritetica, anche se obbligatoria, è diventata materia di cronaca quotidiana – afferma Pecoraro, presidente
dell’Organismo Internazionale di Conciliazione & Arbitrato dell’A.n.p.a.r.
, iscritto nel Registro tenuto presso il Ministero di Giustizia e da questi sorvegliato. Una cronaca che danneggia
fortemente i cittadini, la maggior parte dei quali non è a conoscenza della differenza che c’è tra l’avviare una procedura conciliativa con un organismo accreditato al Ministero di Giustizia e una fatta con una commissione paritetica, attraverso protocolli di intesa sottoscritti tra associazioni di consumatori e società che erogano servizi. L’ultimo fatto eclatante in ordine cronologico è quello riguardante il gruppo H3G che ha rinunciato al riconoscimento AGCOM della Conciliazione che diventa, dunque inefficace. La HG3 denuncia inoltre il mancato rispetto del Protocollo sottoscritto dall’azienda con le associazioni consumatori

Mediazione civile, Pecoraro: meno male che c’è l’O.U.A.

 Mediazione civile, Pecoraro: meno male che c’è l’O.U.A.

Si prepara un autunno denso di prospettive di lavoro per chi è già conciliatore, grazie alla politica dell’O.U.A. che è contro la mediazione civile e commerciale diventata legge dal 20 marzo 2010. È stato chiesto al presidente Pecoraro dell’Associazione Nazionale per la Conciliazione e l’Arbitrato (ANPAR), una delle prime associazioni (anno di costituzione 1995), a credere nei sistemi alternativi alla giustizia ordinaria – del perché l’O.U.A. è contraria alla mediazione e quali sono i vantaggi o svantaggi degli organismi di conciliazione già costituiti. “Gli organismi di conciliazione sotto sorveglianza del ministero di giustizia hanno superato il numero di cento, fra questi spicca l’assenza della maggior parte degli Ordine degli avvocati. Infatti, l’Organismo Unitario dell’Avvocatura, non opera bene nella mediazione civile, perchè vuol mantenere a tutti i costi posizioni di privilegio a discapito dei cittadini e della giustizia. Non si capisce perché l’Italia dovrebbe discostarsi da quelle che sono le direttive Europee e dalla volontà del popolo, che ha chiesto al Governo il rispetto della delega parlamentare, in
materia di mediazione civile.

Mediazione civile: l’ inserimento del comma 18 previsto nella manovra è un omaggio a tutti i cittadini

 Mediazione civile: l’ inserimento del comma 18 previsto nella manovra è un omaggio a tutti i cittadini

L’ inserimento, da parte del governo, mira a risolvere le controversie pendenti. Un emendamento necessario quello del Governo inserito nella manovra che riforma il processo civile con l’ obiettivo di accelerare i tempi di risoluzione delle controversie pendenti. Facciamo un po’ di chiarezza in proposito – dice Pecoraro presidente dell’ Associazione Nazionale dell’ Arbitrato e la Conciliazione (A.N.P.A.R). Dopo mesi di chiacchiere ed interpretazioni sulla mediazione, entrata in vigore il 20 marzo, il Governo ha capito che il continuo rinviare – ad estendere l’ obbligatorietà, a tutti i diritti disponibili dei cittadini, mediante il tentativo di conciliazione, così come è stato fatto per le controversie civili e commerciali transfrontaliere, di cui alla Direttiva Europea 52/2008 – può mettere in pericolo il buon esito dell’ istituzione del nuovo istituto giuridico.

Unicredit-Italpetroli: chi pagherà gli arbitri?

 Unicredit-Italpetroli: chi pagherà gli arbitri?

325 milioni di debiti con Unicredit e altri 80 circa con Mps: questi, i debiti richiesti alla holding Italpetroli (controllante della A.S. Roma). Un debito consistente contestato, la cui risoluzione è affidata ad un collegio arbitrale. Perché – si domanda Giovanni Pecoraropresidente dell’ Associazione Nazionale per l’ Arbitrato & la Conciliazione e responsabile dell’ Organismo Internazionale di Conciliazione & Arbitrato dell’A.N.P.A.R., iscritto nel Registro tenuto presso il Ministero della Giustizia – non si è tentato di risolvere questa controversia attraverso le regole dettate dal neo istituto giuridico della mediazione civile entrato in vigore il 20 marzo 2010?

Mediazione civile: chiacchiere che stanno danneggiando gli indecisi

 Mediazione civile: chiacchiere che stanno danneggiando gli indecisi

Secondo Pecoraro, presidente dell’ Associazione Nazionale per l’ Arbitrato & la Conciliazione (A.N.P.A.R.) fa bene il ministro Angelino Alfano, a non considerare le istanze di sparute minoranze di “caste” all’interno di “caste”, che chiedono di incontrarlo per indurlo a cambiare alcune regole in materia di mediazione civile. La promessa del Parlamento e del Governo fatta all’ Unione Europea di deflettere il carico pendente di circa sei milioni di giudizi è un obbligo, al quale non può venir meno nessuna persona onesta. Dice bene, anche il capo dell’ ufficio legislativo del Ministero della GiustiziaDott.ssa Iannini, nell’ affermare che “al nuovo istituto giuridico si è voluta attribuire, sì una funzione deflattiva, ma anche farne espressione di una scelta culturale: superare le contrapposizioni offrendo alle parti la possibilità di trovare il modo più appropriato per risolvere una controversia, sulla base dei loro interessi più che dell’ affermazione dei loro diritti. L’ obiettivo è riuscire a risolvere con questo strumento le cause, ma anche dare un nuovo mercato alle professioni”.

Mediazione civile: L’ A.N.P.A.R. fa chiarezza

 Mediazione civile: L’ A.N.P.A.R. fa chiarezza

È dal 20 marzo 2010, data di entrata in vigore del D. Leg.vo n.
28 / 2010, – che il presidente dell’ Associazione Nazionale per
l’ Arbitrato e la Conciliazione, – Dott. Giovanni PECORARO
– , ha affermato che tutte le notizie circolanti in merito all’ abrogazione del nuovo istituto giuridico della mediazione – richiesto da parte di soggetti “facenti parte di caste professionali” – erano false, tendenziose, scarse e contraddittorie. Il decreto richiamato, non era e non è possibile cambiarlo, in quanto la sua emanazione è frutto e necessità di attuazione di una Direttiva Comunitaria e di una delega espressa dal Parlamento – all’ unanimità – data al Governo fin dal lontano 1999, il cui termine ultimo di applicazione scadeva nel 2011.