Mediazione civile: laurea triennale per gli operatori
Con la circolare 13 giugno 2011, arrivano le indicazioni del ministero della Giustizia, sulla ”Attività di tenuta del registro degli organismi di mediazione e dell’elenco degli enti di formazione. Indicazioni sull’applicabilità della disciplina del silenzio assenso”. Via Arenula prova a dare una stretta ai requisiti obbligatori per mediatori e formatori raccogliendo in parte le critiche piovute dall’avvocatura sulla scarsa professionalità delle figure.
mediazione civile
Mediazione Civile: chiesta l’apertura di un’istruttoria all’Antitrust su alcuni ordini provinciali degli avvocati
Spett/le Antitrust
Direzione Contact Center
Oggetto: Segnalazione n. 85472 – Avvio Istruttoria
Si fa seguito alla telefonata per esporre una più dettagliata visione dei fatti per i quali si è richiesta l’istruttoria da parte di AGCM.
Visto:
1. il D. Leg. 28/2010
2.il D.M. 180/2010
3. la direttiva Direttiva 2008/52/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 21 maggio 2008 (relativa a determinati aspetti, della mediazione in materia civile e commerciale, già attuata dall’Italia)
Mediazione civile: non è giustificato l’allarmismo da parte degli organismi di conciliazione
La prima riflessione del presidente dell’Organismo Internazionale di Conciliazione & Arbitrato dell’A.N.P.A.R, a seguito dell’incontro del Ministro della Giustizia, con il C.N.F (Consiglio Nazionale Forense) e le unioni regionali degli ordini degli avvocati è quella che il Ministro ha fatto finalmente intendere che bisogna dimenticare il passato, perché solo così si costruisce una buona base di partenza della mediazione civile e commerciale nel futuro.
Purtroppo, per chi pretende che le radici del pensiero della mediazione civile sono nate certamente dal cervello di chi non ha mai avuto a che fare con i sistemi alternativi di risoluzioni extragiudiziali, l’incontro e quanto si è detto fra i convenuti è di una tendenza preoccupante per gli organismi. Che cosa sono gli organismi di conciliazione? L’ente pubblico o privato, ovvero la sua articolazione, presso cui può svolgersi il procedimento di mediazione. L’organismo come definito dalla legge non è un ”ente d’affari” è ben altro. È assunzione di responsabilità, disponibilità a creare lavoro per i mediatori professionali, competenza nei sistemi di A.D.R., mediazione civile e commerciale compresa.
Mediazione civile: le notizie migliori vengono dall’adesione dei cittadini
Le difficoltà che emergono in capo ai vertici dell’Oua, l’organismo di rappresentanza politica unitaria dell’avvocatura, ormai sono insuperabili.
La questione mediazione civile e commerciale è un nodo che si fa sempre più stretto. La posta in gioco per la ”casta” è alta e lìopinione pubblica è contro di loro – dice La tendenza di quanto scritto nelle ultime ore, contro la mediazione civile, è preoccupante. Stiamo al limite della sovversione. ”L’Oua, 150 Ordini forensi, la quasi totalità delle Associazioni (Camere Civili, AIGA, ANF, AIAF ed altre sigle forensi) hanno fortemente criticato il decreto n. 28/2010”. La verità è che la maggior parte dei 150 ordini provinciali degli avvocati, Consiglio Nazionale Forense compreso, sono iscritti sia nel registro degli organismi pubblici di conciliazione che come enti formativi a gestione diretta o indiretta, svolgendo di fatto attività “commerciale” come gli enti privati.
Mediazione civile: i primi dati statistici inviati al Ministero di Giustizia
Non sappiamo i dati degli altri organismi, certamente il nostro organismo è uno dei primi per numero di conciliazione e numero dei mediatori impiegati in trenta giorni.
Il dato è a livello nazionale ed è quello comunicato al Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria del Personale e dei Servizi Direzione Generale di Statistica. Gli avii sono pervenuti da quasi tutte le Regioni d’Italia: 59 le procedure e 30 i giovani mediatori altamente professionalizzati designati per competenza che hanno cominciato a lavorare. La previsione di definizione è buona e il grado di soddisfacimento dei cittadini nei confronti dell’organismo e dei mediatori designati è
altissimo.
Mediazione civile, urgono nuove e serie regole deontologiche
Il C.N.F. mette mano al codice deontologico: che fine faranno quegli organismi di conciliazione ed enti formativi privati rappresentati legalmente da avvocati?
Il Consiglio Nazionale Forense (C.N.F.), al di là di sviluppi futuri giurisdizionali in materia di mediazione, ha deciso che è necessario entrare nel vivo della mediazione civile apportando nuove e serie regole deontologiche. Le novità deontologiche da valutare ed adottare sono indirizzate per disciplinare il comportamento degli avvocati che assumono la funzione di conciliatore da una parte e le possibili incompatibilità, conflitti d’interessi e responsabilità. Bisogna dare atto che questo mettere mano al codice deontologico, da parte del CNF, mette da parte tutte le polemiche nate dopo l’entrata in vigore del regolamento attuativo del D. Lev. 28/2010 ed entra nel vivo dei punti di criticità della citata legge. In materia di mediazione civile è tempo di riforme deontologiche serie ed efficaci per gli avvocati così come per tutti gli ordini professionali.
Mediazione civile: il cittadino ha bisogno di comportamenti lineari
È perfettamente vero che ognuno può esprimere un parere sulla mediazione civile ma ciò non significa discreditare il Ministro di Giustizia.
Ancora veleni sulla mediazione civile da parte dell’O.U.A. mentre un avvocato su mille barerebbe con la mediazione – dice Pecoraro, presidente dell’ANPAR (Associazione Nazionale per l’arbitrato e la conciliazione). Ai cittadini non piace il comportamento all’insegna della polemica da parte di questi pochi avvocati, che lanciano veleni sul Ministro, solo perché si è eretto a difesa dei cittadini contro la casta. Il Ministro e i funzionari del ministero fanno di tutto affinché la legge venga rispettata.
La mediazione civile è una delle voci più vivaci della Giustizia
Cinquanta Province raggiunte e oltre 33.000.000 di cittadini in tutta Italia, da Bolzano alla Sicilia, hanno finalmente la camera conciliativa nella loro Provincia, Comune o meglio ancora ”sotto casa”.
Prosegue così – al ritmo di una decina alla settimana di delegazioni e uffici di conciliazione che il direttivo dell‘ANPAR (Associazione Nazionale per l’Arbitrato & la Conciliazione) assegna ai propri iscritti. Il progetto ”camere conciliative sotto casa” prevede la copertura entro quest’anno sull’intero territorio nazionale di camere conciliative, dove i cittadini hanno la possibilità di conciliare volontariamente eventuali controversia tra loro insorte.
Mediazione civile: l’O.U.A. al limite della sovversità
Ancora veleni sulla mediazione civile da parte dell’O.U.A. E dell’ordine degli avvocati di Firenze.
Al di là delle deliranti osservazione ed intimazioni ai giudici ordinari, ”di disapplicare la mediazione obbligatoria” vi è una legge comunitaria, una nazionale e circolari ministeriali alle quali i giudici non possono disattendere. Ad alleggerire il clima interviene il presidente dell’A.N.P.A.R. Giovanni Pecoraro. La verità è una sola ci sono nella base dell’avvocatura grida ruggenti ed urlanti, perché la casta non è riuscita a mantenere le personalistiche posizioni di privilegio, hanno lavorato e continuano a lavorare contro i giovani. Da ciò che dicono, questi signori, deduco che – subita la sconfitta per la mancata ”sospensione” dell’obbligatorietà da parte del TAR – vogliono insegnare ai giudici ordinari quello che dovrebbero o non dovrebbero fare.
A.N.P.A.R., scandalo Parmalat, quasi dieci anni di udienze. Risultato? Tutte le banche assolte
Cosa c’è sotto? Come si sa il fallimento della Parmalat è costato l’azzeramento del patrimonio azionario ai piccoli azionisti, mentre i risparmiatori che avevano investito in ”bond” secondo la sentenza difficilmente potranno recuperare quanto perso.
Questo è il messaggio che sta passando. Così non è, afferma Pecoraro, presidente dell’Organismo Internazionale di Conciliazione & Arbitrato dell’ANPAR. ”C’è una positiva speranza di recuperare buona parte di quanto perso”. Come? Con la mediazione civile, visto che la materia bancaria è una di quelle il cui esperimento del tentativo di conciliazione è obbligatorio. È vero, dice Pecoraro, che questa è una sentenza che tende all’aggravamento dei conflitti sociali, fosse stata già in vigore l’obbligatorietà alla mediazione civile tutto questo, forse non sarebbe successo.