A due giorni dall’ annuncio delle dimissioni immediatamente accettate da Mediaset, Enrico Mentana rompe il silenzio. In una lettera inviata al direttore di Libero Vittorio Feltri (che mercoledì titolava in prima pagina Ridateci Mentana) spiega lo svolgersi della vicenda. Nella lettera, pubblicata giovedì su Libero, il giornalista spiega che la sera della morte di Eluana non chiese di spostare in prime time di Matrix al posto del Grande Fratello, ma che fece tre proposte: “Aprire nel programma una o due finestre del Tg5; oppure inserire attorno alle 22 dieci minuti di Matrix; o chiudere il Grande Fratello non alle 24, com’ era previsto, ma un’ ora prima, per poter trasmettere una puntata di Matrix in grado di essere seguita da un pubblico meno sparuto”. Tutte e tre furono bocciate, spiega Mentana. E furono dimissioni.
Enrico Mentana. Il Tribunale del Lavoro di Roma ordina il reintegro del giornalista alla conduzione di Matrix
Enrico Mentana deve essere reintegrato alla conduzione di “Matrix”. Lo ha disposto il Tribunale di Roma ordinando il reintegro del giornalista alla guida del programma di Canale 5. Il Giudice
L’ultimo teatro di questa campagna elettorale sono gli studi di Mediaset del Palatino. Ad attendere Walter Veltroni il conduttore di Matrix Enrico Mentana. Si tratta dell’atto finale di una campagna elettorale per certi versi rivoluzionaria messa in atto dal Partito Democratico e dal suo leader. Una staffetta televisiva con il principale esponente dello schieramento a noi avverso, come direbbe Veltroni. Nel cuore e nella testa del segretario PD e di tutti i democratici romani ci sono le fotografie di un pomeriggio splendido passato a Piazza del Popolo, dove 150mila persone, tra cui una serie numerosissima di personalità del mondo della cultura, hanno dato l’ultima spinta a Veltroni verso l’appuntamento elettorale.