Il Consiglio d’ Europa all’ Italia: “Stop alla politica di respingimento dei migranti”

 Anche il presidente della Camera Gianfranco Fini sottolinea la necessità di “verificare i requisiti per il diritto di asilo” prima di rimandare indietro i clandestini. La linea dura inaugurata in questi giorni dal Governo raccoglie le critiche delle istituzioni, mentre dall’ opposizione continuano ad arrivare le accuse di razzismo.

Anche le dichiarazioni del premier Silvio Berlusconi contro l’ Italia multietnica sollevano polemiche: ancora Fini, Dario Franceschini, Massimo D’ Alema, Pier Ferdinando le giudicano insensate e fuori dalla storia. Il presidente della Camera respinge letture semplicistiche e invita a riflettere sulla complessità del fenomeno migratorio: “Fermo restando che respingere l’ immigrato clandestino non viola il diritto internazionale, noi italiani come tutti gli altri Paesi abbiamo il dovere di verificare se fra coloro che vengono respinti ci sono alcuni che hanno diritto di chiedere asilo. Perché un conto è un immigrato clandestino, un altro conto chi gode della possibilità di chiedere asilo: due condizioni che non possono essere trattate allo stesso modo. E questo rende complicata la vicenda”.

Sullo stesso punto, insiste anche il commissario per i diritti umani del Consiglio d’ Europa, Thomas Hammarberg, secondo il quale “l’ iniziativa italiana viola il diritto di ogni essere umano di ottenere asilo politico”. E auspica che l’ Italia “non vada avanti con questa politica”, perché “gli stranieri che raggiungono l’ Italia devono avere una chance per ottenere asilo. Ora in Italia tutto questo diventa impossibile”.

Il commissario ha però speso anche qualche parola in favore del ministro dell’ Interno Roberto Maroni, chiedendo all’ Unione Europea di fare di più per sostenere i Paesi che devono fronteggiare gli sbarchi degli immigrati: “Credo che il ministro Maroni agisca in questo modo perché a Bruxelles ha trovato soltanto il silenzio dell’ Ue, invece anche l’Unione europea deve essere più responsabile e seria, mettendosi all’ ascolto di quei Paesi come l’ Italia o Malta che a nome di tutta l’ Unione devono affrontare questa sfida. Spero davvero che l’ Unione europea aiuti maggiormente l’ Italia”.

Formigoni con Fini: “Sia, l’ Europa, la patria della sussidiarietà”

 L’ Europa come grande laboratorio della sussidiarietà portata a tutte le sue conseguenze operative. “Sussidiarietà vuol dire democrazia, diritti, libertà, ma anche efficienza”, ha sottolineato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, alla quarta edizione delle assise delle Regioni d’ Europa sulla sussidiarietà, svoltasi a Milano.

La Lombardia ha volutamente ospitato questa edizione del summit europeo per rilanciare con forza un messaggio, non a caso alla vigilia delle elezioni del Parlamento di Strasburgo: la governance dell’ Europa non può essere una burocrazia piramidale, ma una rete di soggetti in cui le persone, le identità territoriali, le associazioni, la società civile sono protagonisti dei processi democratici e decisionali.

La Regione Lombardia si è affermata in questi 14 anni di governi Formigoni come la regione della sussidiarietà per antonomasia, avendola applicata in numerosi settori, a cominciare da quello chiave della sanità con la sua storica riforma del ’97. Ma non era solo la Lombardia, oggi, a sostenere questo ruolo di spinta: accanto si è trovata le massime istituzioni nazionali: la Camera dei Deputati, con il presidente Gianfranco Fini; il Senato con la presidente della Commissione Affari costituzionali, Rossana Boldi; il Governo, con il ministro per le politiche comunitarie, Andrea Ronchi; il Comitato delle Regioni d’Europa, con il suo presidente Luc Van den Brande. Una linea alla fine fortemente condivisa dall’ assemblea che ha approvato una dichiarazione congiunta nella quale appunto si parla di centralità della persona, della sua espressione sociale, del suo diritto di iniziativa.

Fiducia e partecipazione
“La sussidiarietà – ha affermato il presidente Formigoni introducendo i lavori – è il principio sul quale la Regione imposta, da 14 anni, la propria politica. Sussidiarietà come una nuova idea di Stato, che supera la concezione dell’ esercizio del potere come controllo, per un nuovo modello ispirato alla fiducia e alla responsabilità di tutta la società civile: donne e uomini, singoli e associati che porta con sé istanze e ipotesi di soluzione e che non ha bisogno di concessioni ma di riconoscimento. Sussidiarietà, in questo senso, vuol dire anche più efficienza, non solo più libertà, democrazia e responsabilità”.

“Proprio perché riconosce e valorizza le competenze e le responsabilità di tutta la società civile – ha proseguito Formigoni – la sussidiarietà può essere un’ ottima risposta alla crisi in cui ci troviamo; può essere il migliore antidoto alla crisi di fiducia verso le istituzioni. Sfiducia e distanza confermata anche dalle recenti indagini che indicano un calo nella partecipazione al voto”.

Economia. Sergio Marchionne, Ad Fiat: “Non vogliamo chiudere nessun impianto Opel”

 Il governo tedesco ha posto ben 14 condizioni da soddisfare per valutare positivamente qualsiasi offerta di acquisizione di Opel, tra cui la collocazione in Germania del quartier generale della società, la solidità del piano finanziario, la nazione nella quale sarebbero pagate le imposte della nuova aggregazione e il grado di consenso dei lavoratori.

Sarebbe questo, secondo un documento riservato dell’ esecutivo di Berlino visionato dal Financial Times, uno degli ostacoli incontrati dall’ amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne alla progettata operazione di fusione tra le attività automobilistiche di Fiat, Opel e Chrysler che punta a creare il secondo gruppo mondiale dell’ auto.

“Non sarebbe accettabile se ci fosse una vendita a Fiat al costo di un’ intera fabbrica della Opel”, ha detto Heinrich Hering, ministro dell’ Economia del Land della Renania Palatinato nella quale sono impiegati 3.000 dipendenti della Opel. Marchionne aveva in precedenza dichiarato che con la proposta aggregazione non ci sarebbero state chiusure di impianti Opel anche se è prevista una fusione negli impianti dei propulsori. Il Financial Times riporta inoltre che, secondo Fiat, Opel è una società tedesca, e ha dunque bisogno di un quartier generale in Germania

Aumento degli sfratti a La Spezia, il commento di Ferraioli

 Il responsabile per la Liguria dell’ Italia dei Diritti: “Ottimo l’aiuto previsto dal Comune, ma occorre monitorare gli appartamenti sfitti e facilitare l’ accesso alla casa popolare”.

“Purtroppo c’ era da aspettarselo, la città soffre di una crisi lavorativa enorme e da sempre è accompagnata dal bollino rosso per la situazione abitativa”. Questo il commento di Maurizio Ferraioli, responsabile per la Liguria dell’ Italia dei Diritti, sui dati rilasciati dal tribunale della Spezia riguardo gli sfratti e i pignoramenti immobiliari e mobiliari dell’ultimo anno. In particolare si parla di un 20% in più di sfratti, passati dai 516 del 2007 ai 614 del 2008.

“La situazione – prosegue l’ esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – risente dell’ aumento dei canoni di locazione e della mancanza improvvisa di lavoro, a cui le famiglie monoreddito in particolare non possono più far fronte”.

Un problema che si somma anche all’ impossibilità, per coloro che hanno acquistato la prima casa, di onorare la rata del mutuo: “Al diritto inalienabile di ogni cittadino ad avere una dimora decorosa per la famiglia, si risponde con una mancanza assoluta di piani di edilizia popolare e con leggi regionali obsolete, che facilitano la permanenza nelle case popolari di nuclei familiari che in realtà hanno perso da tempo i requisiti per risiedervi”.

Piano Casa, Ance e Legambiente d’ accordo per la sicurezza e l’ efficienza energetica

 Nulla di fatto ancora per il decreto legge sul Piano Casa. La discussione sulle misure di semplificazione e rilancio del settore edilizio sarà probabilmente trattata nella riunione del Consiglio dei Ministri di domani 30 aprile. Il CdM della settimana scorsa si è invece concentrato sull’ emergenza ricostruzione in Abruzzo.

Sicurezza ed efficienza energetica rimangono al centro del dibattito. Ance e Legambiente hanno nuovamente coniugato i propri intenti per inglobare nel Piano Casa una nuova sfida, associare il rilancio delle costruzioni a sicurezza statica, sostenibilità ambientale e riqualificazione. Per questo è necessario impedire la totale deregulation e rivedere gli appalti secondo il criterio della massima qualità e non del massimo ribasso, che incide negativamente sulla sicurezza.

Per garantire efficienza e qualità il decreto dovrebbe reintrodurre la certificazione energetica nelle compravendite e recepire le linee guida delle direttive europee. Senza questi presupposti a giovare della liberalizzazione degli interventi di aumento volumetrico sarebbero il lavoro nero e la speculazione. Lo strumento della certificazione energetica è stato depotenziato con la Legge 133 / 2008, che ha eliminato l’ obbligo di allegarlo all’ atto di vendita. Secondo l’ Ance le misure antisismiche, ritenute ormai necessarie, non inciderebbero sui tempi di realizzazione degli interventi, ma solo sui costi.

Piano C.A.S.E. Il progetto messo a punto dal Governo per chi è rimasto senza casa dopo il terremoto

 Complessi Antisismici Sostenibili ed Ecocompatibili. È questo il nome per esteso del Piano C.A.S.E., il progetto messo a punto dal Governo per dare un tetto, provvisorio ma di qualità, a chi è rimasto senza casa dopo il terremoto. Entro 5 – 6 mesi nuove abitazioni antisismiche e a basso impatto ambientale. Al termine del Consiglio dei Ministri straordinario, tenutosi a L’ Aquila, che ha approvato il DL per l’ Abruzzo, il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha annunciato che entro 5 – 6 mesi saranno costruite vere case, realizzate con criteri antisismici, di innovazione tecnologica e di risparmio energetico, per ospitare temporaneamente gli sfollati.

Quando le case ora distrutte o rese inagibili dal sisma saranno ricostruite o ristrutturate – ha spiegato Berlusconi -, queste abitazioni di 50 – 52 mq, sicurissime dal punto di vista sismico, comode e accoglienti, saranno destinate a giovani famiglie e a studenti universitari, diventando dei campus capaci di attirare studenti da tutto il mondo. Nel giorni scorsi – ha sottolineato il premier – l’ ipotesi delle new town è stata criticata da architetti specialisti nella costruzione di mostri, ma visto che “un minimo di esperienza il Presidente del Consiglio ce l’ ha ancora” ha continuato Berlusconi “abbiamo individuato 15 aree su cui costruire delle piastre antisismiche in cemento armato capaci di sopportare qualunque scossa sismica. Su queste piastre si costruirà con sistemi prefabbricati ma con le più recenti tecnologie. Io, come urbanista – ha continuato il premier – ripeto sempre la stessa formula, che comunque ha avuto grande successo; case intorno ad un centro verde, con tutti i servizi, con tre tipi di strade (pedonale, ciclabile e carrabile). Vogliamo partire subito e costruire le case prima che arrivi il freddo” – ha concluso.

Expo Milano 2015: approvata alla Camera dei Deputati un’ apposita Mozione

 L’ Aula della Camera dei Deputati ha discusso le varie Mozioni concernenti le iniziative in vista dello svolgimento dell’ EXPO Milano 2015. Al termine è stata approvata la Mozione n. 1 – 00150 nel testo modificato nel corso della seduta, mentre risultano gli altri Atti di indirizzo. Nelle premesse dell’ Atto di indirizzo approvato, viene ricordato, in particolare, l’ impegno assunto dal Governo ad adempiere a tutti gli obblighi internazionali assunti nei confronti del Bureau international des expositions che ha designato la città di Milano quale sede per l’ esposizione universale del 2015.

Viene evidenziato, tra l’ altro, che in data 1° dicembre 2008 è stata costituita la società Expo 2015 spa, avente come oggetto sociale lo svolgimento di tutte le opere individuate nel dossier di candidatura come essenziali, consistenti nelle opere di preparazione e costruzione del sito espositivo, nelle opere infrastrutturali di connessione al sito, nelle opere riguardanti la ricettività, nelle opere di natura tecnologica, nonché in tutte le attività di organizzazione e gestione dell’ evento.

Il Senatore Fluttero Pdl: “Il Ministro Prestigiacomo sul clima non ha deleghe in bianco. Non siamo “negazionisti” ma è necessario il confronto”

 Il Governo Berlusconi non ha l’ “eco singhiozzo”, però è necessario un dibattito tra coalizione, gruppi parlamentari, partito e Governo per definire gli obiettivi delle politiche ambientali che concretizzino in scelte pratiche ed omogenee il concetto dell’ “ambientalismo del fare” che si contrappone all’ ambientalismo del no rappresentato dall’ ex Ministro Pecoraro Scanio e dalla sinistra in generale.

Ho sostenuto in Senato la mozione sul presunto riscaldamento globale di origine antropica perché questa mozione non è negazionista ma realista e pone una serie di dubbi sulla opportunità di indirizzare le politiche ambientali e quindi gli investimenti pubblici sull’ obiettivo di ridurre le emissioni di Co2 con la certezza che, se anche fosse davvero in corso un riscaldamento di origine antropica, gli effetti dei nostri costosi piani sarebbero del tutto ininfluenti.