Ambiente. Dal 29 maggio stop ai sacchetti di plastica. Si useranno le ecobuste

 Il governo rimanda l’ impegno a passare alle buste ecocompatibili e la grande distribuzione lo scavalca muovendosi autonomamente, in sintonia con gli impegni europei e i paesi industrializzati che hanno deciso di mettere al bando i vecchi shopper in plastica. Dal 29 maggio i sacchetti di plastica saranno vietati in tutti i 98 punti vendita di Unicoop Firenze. Al loro posto arriveranno i sacchetti biodegradabili che possono essere utilizzati per la raccolta differenziata dei rifiuti organici e diventare compost, un terriccio utile in agricoltura e giardinaggio.

Le Coop partono sostituendo 60 milioni di shopper a Firenze e puntano a estendere rapidamente la rivoluzione dei contenitori ecologici in tutta Italia. Già nell’ ultimo anno e mezzo sono state distribuite gratuitamente 660 mila sporte adatte a fare la spesa e durare nel tempo. Un altro mezzo milione di borse, con il marchio l’ Ambiente in mente è stato acquistato da soci e clienti che si sono attrezzati per fare a meno dei sacchetti usa e getta. Ora si passa all’ abolizione completa degli shopper che imbrattano fiumi e campagne sostituendoli con borse in cotone o con i sacchetti della Mater – Bi, la plastica biodegradabile che viene dal mais.

Mediazione Creditizia: dura battaglia con il Governo

 L’ On. Santelli (Pdl) e l’ On. Marsilio (Pdl) presentano degli Ordini del Giorno, in difesa delle linee politiche sindacali dei mediatori su Forma Societaria e Formazione Continuativa. Dura battaglia con il Governo sulla mediazione creditizia alla Camera dei Deputati per un atto di indirizzo parlamentare voluto da Fiaip sul Disegno di Riforma della Professione dei mediatori creditizi.

Con questi Ordini del Giorno l’ intento di Fiaip era quello di voler assicurare una maggiore trasparenza e professionalità dei soggetti che operano nel settore della mediazione creditizia tenendo conto che, nel fissare le soglie minime di accesso alla professione mediante l’ obbligo di costituzione di società di capitali, si rischia di compromettere gravemente la libertà di iniziativa economica ed imprenditoriale di coloro che oggi esercitano la professione di mediatore, in maniera trasparente e professionale, senza disporre di grandi patrimoni. L’ obiettivo era quello di consentire ai piccoli mediatori creditizi di operare al meglio in un contesto legislativo di indirizzo politico più chiaro da parte dello stesso Governo.

Grazie al lavoro di pressione sul Parlamento ed all’ attività di tutti i Delegati Regionali alla Mediazione che hanno con me collaborato per la presentazione di una Proposta di Legge Ventucci (C.2055), sulla riforma della professione del mediatore, indirizzata da Fiaip e condivisa dalle principali Associazioni di Settore, oggi la Federazione, unica associazione in Italia, ha cercato nuovamente di convincere i membri del Governo, grazie agli Ordini del Giorno presentati da Jole Santelli (Pdl) ed altri, e da Marco Marsilio (Pdl), a tener conto delle istanze rappresentate da Fiaip.

Con gli Ordini del Giorno si raccomandava al Legislatore di imporre a tutti gli operatori del Settore l’ iscrizione all’ elenco, previa frequentazione di un corso di formazione organizzato dalle associazioni di categoria maggiormente rappresentative sul piano nazionale, con la supervisione del costituendo organismo associativo che provvederà alla tenuta dell’ elenco dei mediatori creditizi.

Riforma del Parlamento. Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi: due opinioni a confronto

 Ancora una volta il presidente della Camera ribadisce il suo punto di vista: “È una questione che non si pone, dice a proposito della possibilità di fare proposte di legge di iniziativa popolare, come annunciato dal premier, e sostiene che la strada indicata da Berlusconi, anche nel caso di argomenti da lui citati (come la riduzione del numero dei parlamentari), non produce da sé il risultato auspicato.

“Una proposta di legge di iniziativa popolare – spiega infatti Fini – non sostituisce il Parlamento. È una delle modalità previste dai costituenti per l’ avvio dell’ iter legislativo. Chi può dare il via a una legge? I cittadini, i parlamentari o il governo. Ma è sempre il Parlamento che decide”.

E poco dopo anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, interviene sulla questione: “Ci sono sono tante altre riforme da fare, con un Parlamento più snello si potrebbe procedere a passo più veloce. Il governo in un anno ha già riformato la scuola, ha tagliato migliaia di leggi inutili, ridotto sprechi e lentezze burocratiche, ha avviato un’ autentica rivoluzione nella pubblica amministrazione”.

Il caso Mills: è ancora polemica. Pd e Idv contro Berlusconi

 La bufera sul “caso Mills” continua a imperversare. Il centrodestra compatto difende Berlusconi e il portavoce, Paolo Bonaiuti, parla di “attacco politico a orologeria” che arriva a due settimane dalle elezioni.

L’ opposizione sottolinea che sono stati rispettati i termini per il deposito delle motivazioni della sentenza e, con toni diversi, attacca il premier. Sembra allontanarsi invece l’ ipotesi, annunciata già ieri mattina dallo stesso Berlusconi, di riferire sulla vicenda dinanzi alle Camere. La questione non è stata affrontata dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio e nessuna richiesta di comunicazioni del governo è stata avanzata formalmente.

Fonti parlamentari del Pdl riferiscono che la cosa potrebbe slittare per non prestare ulteriormente il fianco alle polemiche dell’ opposizione. La tesi delle opposizioni: “Il presidente del Consiglio vuole intervenire in Aula alla Camera sul caso Mills per autoassolversi”. La possibilità di un intervento di Berlusconi in Parlamento non piace al segretario del Pd. Franceschini dice che “Berlusconi non ha trovato due minuti di tempo per venire in aula a parlare dei problemi degli italiani, ma vuole venirci per autoassolversi e sollevare un polverone politico”.

Fiat. Di Pietro agli operai Mirafiori: “Tenete duro. Il governo è latitante”

 “Dico ai lavoratori di tenere duro, siamo orgogliosi della Fiat per tutto quello che può fare per il popolo italiano. Ma, nel momento in cui vengono proposti tagli e cassa integrazione, a latitare è il governo”. Lo ha affermato il presidente dell’ Idv, Antonio Di Pietro, che oggi a Torino ha incontrato gli operari dello stabilimento di Mirafiori.

“L’ Esecutivo dovrebbe convocare un tavolo sociale per comprendere qual è il piano industriale della Fiat. In questa fase si gioca la credibilità di Marchionne. Ci auguriamo che dimostri di essere un grande manager e siamo curiosi di vedere – ha aggiunto Di Pietro – se avrà il coraggio di confrontarsi con i lavoratori prima di prendere decisioni e chiudere qualsiasi trattativa. L’ azienda si apre a tutti i mercati del mondo, ma ogni giorno c’ è qualche lavoratore che finisce in cassa integrazione, per questo dobbiamo sapere qual è il piano industriale, altrimenti potremmo pensare che dietro tutte queste cose si possa nascondere una fregatura”.

Più che un sobillatore con il megafono in mano sembra il poliziotto che fu. Eppure. Dal microfono al megafono, dal ceto medio riflessivo agli operai, dal Salone del libro a Mirafiori: Di Pietro prova a papparseli uno a uno, i luoghi della sinistra. Sul semaforo davanti alla leggendaria porta 2 sta un manifesto titolato Rivoluzione comunista. Ogni proletariato che avanza indica la strada agli operai degli altri paesi.

Stati Generali delle costruzioni. Berlusconi: “Risorse Cipe disponibili subito per aprire i cantieri rapidamente”

 Agli “Stati generali delle costruzioni” a Roma Paolo Buzzetti ha presentato le richieste. “Abbiamo visto – dice il presidente dell’ Ance – impegni e stanziamenti sicuramente importanti, il piano delle infrastrutture, un miliardo per la riqualificazione delle scuole, un miliardo per le piccole opere degli enti locali. Condividiamo, ma questi impegni sono ancora sulla carta, annunci, programmi di là da venire. Ora bisogna passare ai fatti concreti. Ci sono 250mila persone che corrono il rischio di perdere il lavoro”.

Al Governo Buzzetti ha puntualizzato un elenco in 12 punti: dall’ estensione della Cassa integrazione al piano di housing sociale a una vera qualificazione delle imprese. “Siamo stanchi di fare i prefetti e gli esattori fiscali per controllare i nostri fornitori” ha detto e ha chiesto che siano le Prefetture a controllare i subappaltatori.

Silvio Berlusconi è andato anche oltre aprendo, ad esempio, alle richieste di imprese ed enti locali sul patto di stabilità. “Stiamo studiando – ha spiegato – la possibilità che i Comuni più bravi a risparmiare possano poi investire in infrastrutture”. In pratica un allentamento dei vincoli che andrebbe a sbloccare proprio quelle piccole opere subito cantierabili tanto care alle Pmi dell’ Ance e agli stessi sindaci sul territorio.

Il premier ha anche rivelato che è allo studio un piano per le carceri da 1,5 miliardi, “un miliardo per nuove strutture e 500 milioni per la manutenzione”. Per le grandi infrastrutture egli ha dato priorità al terzo Valico (Da fare subito per Genova), ma ha anche ricordato proprio il piano per le piccole opere, i fondi per l’ housing sociale e per l’ edilizia scolastica.

La Camera ha votato la fiducia al primo dei maxiemendamenti al ddl sicurezza

 Si prosegue ora con la discussione e il voto di fiducia sugli altri due maxiemendamenti. Nonostante la decisione fosse stata ampiamente annunciata la scorsa settimana, la reazione dell’ opposizione è stata forte e ha chiamato in causa il presidente della Camera, Gianfranco Fini, reo, secondo il Pd, di non aver riconosciuto l’ incostituzionalità del reato di immigrazione clandestina che il provvedimento introduce.

L’ opposizione contesta metodo e merito seguiti dalla maggioranza. Fuori dal Palazzo, Rifondazione Comunista annuncia una manifestazione di piazza a partire dalle 13. Le norme del ddl – osserva il capogruppo del Pd a Montecitorio, Antonello Soro – hanno profili evidenti di incostituzionalità. Con l’ introduzione del reato di clandestinità, medici e presidi saranno costretti a fare la spia. L’ Idv ha disertato il comitato ristretto della Commissione Giustizia, convocato di prima mattina, per ragioni politiche molto chiare.

Federico Palomba, vice presidente della Commissione Giustizia, in una lettera aperta alla Presidente della Camera, Giulia Bongiorno, per comunicarle la decisione, scrive: “Considero la riunione totalmente inutile ed offensiva perché volta semplicemente a far recepire all’ opposizione le imposizioni del Governo prodromiche alla questione di fiducia”. Arturo Parisi sottolinea che il reato di clandestinità non aiuta il contrasto all’ immigrazione irregolare.