Berlusconi: Quando Tremonti chiarirà la ragioni dell’aumento dell’Iva sulle pay-tv, la sinistra perderà la faccia

 “Quando Tremonti avra’ chiarito le ragioni del suo agire a proposito dell’innalzamento dell’Iva per le tv a pagamento, la sinistra ancora una volta perdera’ completamente la faccia di fronte agli italiani”. Lo ha affermato il presidente Silvio Berlusconi durante una conferenza stampa a Tirana, a proposito della norma sull’Iva delle pay-tv :

“Considero la reazione della sinistra una cosa vergognosa. C’e’ un’Iva al 20% per tutti e Sky aveva il 10%. Se la sinistra chiede, difendendo i ricchi e i consumi non necessari pur di andare contro di noi tirando addirittura in ballo il conflitto di interessi, io non ho nulla in contrario. Di questa cosa non sapevo niente, e’ una cosa fatta al ministero delle Finanze; il ministro delle Finanze e’ andato a vedere dove ci fossero sprechi e privilegi e ha deciso di fare questa norma. Quando ho domandato al ministro Tremonti come mai avesse introdotto la norma che aumenta l’Iva dal 10 al 20% per le pay-tv, lui mi ha dato una certa risposta che adesso vi dara’ lui e lasciamogliela dare solo a lui. Pero’ visto come ha reagito la sinistra, adesso io aspetto di vedere cosa fara’ la sinistra quando Tremonti avra’ chiarito le cause del suo agire e ancora una volta, secondo me, la sinistra perdera’ completamente la faccia di fronte agli italiani”.

Il Governo vara la “social card”

Nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi, i ministri Tremonti e Brunetta, oltre al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Bonaiuti, hanno presentato la Carta Acquisti ovvero la Social Card. Il ministro Tremonti ha sottolineato che la social card costerà a regime 450 milioni di euro l’anno e riguarderà un milione e trecentomila persone. La Carta spetta ai cittadini ultrasessantacinquenni e alle famiglie con figli piccoli (fino a tre anni) che abbiano un reddito ‘isee’ (indicatore della situazione economica equivalente) fino a 6.000 euro. Per chi ha più di 70 anni la soglia di reddito isee che dà accesso alla carta acquisti è fino a 8.000 euro. Nel caso di piu’ figli sotto i tre anni gli accrediti si sommano. La Carta per gli acquisti parte con una “dote” di 1.070 milioni di euro, perché alle risorse stanziate da alcuni provvedimenti si aggiungono 250 milioni di euro donati da Eni (200 milioni) ed Enel (50 milioni).

Tremonti: Il nostro Paese è più solido di quanto si creda

 “Il sistema Paese e’ piu’ solido di quanto noi stessi siamo disposti a credere”. Lo ha affermato il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, che nel suo intervento all’assemblea annuale di Federcasse ha spiegato: “Il problema non sono i parametri di Maastracht ma il problema e’ il debito pubblico e il mercato. Noi dobbiamo consolidare la fiducia verso di noi come emittenti del terzo debito pubblico piu’ grande del mondo. Ci sono una serie di indicatori che non sono cosi’ negativi per noi. Ad esempio con grandi salvataggi negli Usa si passa dal debito privato al debito pubblico. In realta’ bisognerebbe considerare il debito consolidato, la somma cioe’ del debito pubblico e di quello privato, una somma che in Italia e’ pari al 125% del Pil, in Germania e’ del 135% mentre negli altri paesi e’ meglio non parlare.

Piano anti-crisi, verso bonus per le famiglie a Natale

 Il cantiere del piano anti-crisi è ancora aperto. Ma alcune certezze si fanno largo tra le ipotesi allo studio dei tecnici a meno di una settimana dal Consiglio dei ministri di mercoledì 26 novembre. Che, secondo quanto affermato da Silvio Berlusconi, dovrebbe varare un primo pacchetto di misure per famiglie e imprese, dal valore stimato (almeno per il momento) tra 3,8 e 4,3 miliardi. Anche se il Cdm potrebbe limitarsi a un primo esame del piano attendendo l’ufficializzazione delle “mosse” di Bruxelles. In ogni caso nel pacchetto italiano un punto considerato ormai fermo è la destinazione a dicembre di un bonus familiare, in forma una tantum, alle famiglie meno abbienti probabilmente con un tetto di reddito compreso tra i 12mila e i 20mila euro.
Questo intervento è visto da alcuni tecnici dell’Esecutivo come il primo passo in direzione del quoziente familiare. Ma per il ministero dell’Economia si tratta solo di una semplice misura di sostegno slegata dalla logica del “quoziente”.

Tremonti: Nel piano da 80 miliardi investimenti nelle infrastrutture

 Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti che affiancava il presidente Berlusconi nella conferenza stampa di Washington, al termine del vertice G20, ha spiegato il piano di sostegno all’economia italiana da 80 miliardi di euro. Un ventaglio d’interventi che spazia dalle infrastrutture, al project financing, alle nuove tariffe autostradali collegate agli investimenti. La partenza del piano è imminente: l’appuntamento è fissato alla riunione del Comitato Interministeriale per la Politica Economica (Cipe) del prossimo 21 novembre.

“Stiamo lavorando e dobbiamo sincronizzare i nostri tempi – ha spiegato il ministro dell’Economia Giulio Tremonti- non solo con il G20 ma anche con il Parlamento. Pensiamo a un decreto. Il presidente Berlusconi ha già detto nei prossimi giorni ed è il tempo giusto per avere un decreto approvato in tempi e modi ragionevoli. Abbiamo molto apprezzato come il Parlamento ha votato nei giorni scorsi la Finanziaria senza la fiducia e su molte norme con il voto a favore anche dell’opposizione. Anche per rispetto a tutto questo i tempi parlamentari sono tempi per noi fondamentali.

Tremonti sulla finanziaria: Aiuteremo famiglie e imprese

 L’intervento di Giulio Tremonti, svolto alla Camera dei deputati l’11 novembre 2008, durante la discussione della legge Finanziaria.

Signor Presidente, onorevoli colleghi, l’azione di politica economica del Governo si è sviluppata e si sta sviluppando, in questi sei mesi, su tre piani: sul piano della stabilizzazione triennale del bilancio pubblico; sul piano della tutela del risparmio; sul piano del sostegno alle imprese e alle famiglie. È stato, ed è, uno sviluppo basato su una visione di insieme che noi valutiamo sistematica ed organica. Forse vi è qualche asimmetria informativa: vi è una parte che ritiene di aver visto tutto giusto e da subito, mentre noi non avremmo visto tutto giusto e da subito, e vi è una parte che ritiene che sia stato visto abbastanza giusto, ma non fatto tutto il possibile. Ci permettiamo di manifestare un qualche dissenso rispetto a questo criterio di valutazione.

Veltroni scrive a Tremonti e Gelmini: Sospendete il decreto sulla scuola

 Il segretario del Pd Walter Veltroni ha scritto una lettera ai ministri Tremonti e Gelmini sulla questione dei tagli alla scuola e all’università. Una lettera in cui chiede a Giulio Tremonti e a Mariastella Gelmini di investire sulla scuola maggiori risorse e non minori; “riqualificare la spesa, e non semplicemente di tagliarla, seguendo un modo di procedere: quello di individuare soluzioni che siano condivise nel modo più ampio possibile e che proprio per questo risultino alla fine forti, incisive e durature nel tempo”. E ribadisce: “Non è possibile proseguire con la regola per cui ad ogni cambio di governo si mette mano al modo di funzionare di un settore decisivo per il futuro del Paese, per la vita di milioni di famiglie, di ragazzi, di insegnanti e professori”. Nella lettera ricorda anche come nelle ultime settimane il PD ha criticato il decreto ma ha anche presentato le sue proposte alternative e ricorda come nel paese sia cresciuto in modo del tutto autonomo, un movimento di protesta sereno, responsabile e pacifico. Così al ministro dell’Economia e alla titolare dell’istruzione chiede di “esercitare una virtù che dovrebbe essere propria di ogni governo: quella dell’ascolto e dunque del confronto.

La Finanziaria resta blindata, pacchetto anti-crisi entro Natale

 La Finanziaria rimane blindata, così come annunciato dal numero uno dell’Economia, Giulio Tremonti. Saranno dunque poche le modifiche possibili al testo ora in aula a Montecitorio. Le misure sull’economia reale, ovvero il pacchetto anti-crisi per famiglie e imprese, troverà posto più in là, magari nei collegati alla stessa Finanziaria o in altri provvedimenti legislativi. A darne conferma è stato il sottosegretario all’Economia, Giuseppe Vegas nella discussione generale alla Camera.

Il pacchetto per le imprese, a dire il vero, potrebbe essere presentato anche a breve e dovrebbe anticipare quello per le famiglie. Diverse le misure allo studio. Si parte dallo sblocco degli investimenti pubblici attraverso, come ha detto Tremonti, “una riunione straordinaria del Cipe e altre cose che saranno comunicate dal presidente del Consiglio”. Si tratta in questo caso di circa 16,3 miliardi di euro di risorse per le infrastrutture.

Berlusconi: Governo pronto ad interventi per sostenere domanda e risparmi

Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è intervenuto al Consiglio Generale di Confcommercio. Il premier ha subito annunciato che “domani mattina, alle 11.30, a palazzo Chigi il governo incontrerà l’Abi Confcommercio, Confindustria e Confagricoltura per vedere quali sono gli interventi che si possono mettere in atto per sostenere la domanda e i risparmi”. Berlusconi, citando l’operazione “Prezzo da amico” lanciata recentemente dalla Fipe nei bar italiani, ha chiesto ai commercianti di continuare a lanciare iniziative sui prezzi per aiutare i consumatori in questo momento di difficoltà. “L’iniziativa caffè amico – ha detto il premier – è psicologicamente importante se voi poteste fare altre iniziative di questo genere, anche iniziative di fantasia, sarebbe importante per i consumatori”. Berlusconi ha ricordato come, anche nel passato, per sostenere la domanda, siano stati fatti accordi con le grandi catene di distribuzione per offrire alcuni prodotti a prezzi fissi. “Bisogna fare di tutto – ha poi aggiunto -per diminuire la catena che va dalla produzione alla vendita”. Parlando della difficile situazione economica, Berlusconi ha precisato che “che il nostro sistema bancario è molto solido, il governo lo sa bene”.

Crisi finanziaria: I punti salienti del secondo decreto del governo

Crisi finanziaria globale. Il secondo decreto legge del governo garantisce stabilità, fiducia, e liquidità per le imprese e per l’economia reale.
“Con il primo decreto legge abbiamo garantito stabilità e fiducia, con quello varato lunedì 13 ottobre garantiamo stabilità e fiducia ma anche liquidità per le imprese, per l’economia reale, per i consumatori e per il sistema di vita del Paese». Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, così sintetizza l’obiettivo del decreto legge del governo che recepisce le direttive dell’Ecofin per fronteggiare la crisi finanziaria globale.

Il decreto legge è composto da due soli articoli e prevede:
1. Lo Stato garantisce per cinque anni i bond emessi dalle banche entro il 31 dicembre 2009. Tale garanzia sarà concessa a condizioni di mercato e previa valutazione di Bankitalia sulla base di criteri analoghi a quelli previsti in caso di aumenti di capitale.