“Quando Tremonti avra’ chiarito le ragioni del suo agire a proposito dell’innalzamento dell’Iva per le tv a pagamento, la sinistra ancora una volta perdera’ completamente la faccia di fronte agli italiani”. Lo ha affermato il presidente Silvio Berlusconi durante una conferenza stampa a Tirana, a proposito della norma sull’Iva delle pay-tv :
“Considero la reazione della sinistra una cosa vergognosa. C’e’ un’Iva al 20% per tutti e Sky aveva il 10%. Se la sinistra chiede, difendendo i ricchi e i consumi non necessari pur di andare contro di noi tirando addirittura in ballo il conflitto di interessi, io non ho nulla in contrario. Di questa cosa non sapevo niente, e’ una cosa fatta al ministero delle Finanze; il ministro delle Finanze e’ andato a vedere dove ci fossero sprechi e privilegi e ha deciso di fare questa norma. Quando ho domandato al ministro Tremonti come mai avesse introdotto la norma che aumenta l’Iva dal 10 al 20% per le pay-tv, lui mi ha dato una certa risposta che adesso vi dara’ lui e lasciamogliela dare solo a lui. Pero’ visto come ha reagito la sinistra, adesso io aspetto di vedere cosa fara’ la sinistra quando Tremonti avra’ chiarito le cause del suo agire e ancora una volta, secondo me, la sinistra perdera’ completamente la faccia di fronte agli italiani”.
“Il sistema Paese e’ piu’ solido di quanto noi stessi siamo disposti a credere”. Lo ha affermato il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, che nel suo intervento all’assemblea annuale di Federcasse ha spiegato: “Il problema non sono i parametri di Maastracht ma il problema e’ il debito pubblico e il mercato. Noi dobbiamo consolidare la fiducia verso di noi come emittenti del terzo debito pubblico piu’ grande del mondo. Ci sono una serie di indicatori che non sono cosi’ negativi per noi. Ad esempio con grandi salvataggi negli Usa si passa dal debito privato al debito pubblico. In realta’ bisognerebbe considerare il debito consolidato, la somma cioe’ del debito pubblico e di quello privato, una somma che in Italia e’ pari al 125% del Pil, in Germania e’ del 135% mentre negli altri paesi e’ meglio non parlare.
Il cantiere del piano anti-crisi è ancora aperto. Ma alcune certezze si fanno largo tra le ipotesi allo studio dei tecnici a meno di una settimana dal Consiglio dei ministri di mercoledì 26 novembre. Che, secondo quanto affermato da Silvio Berlusconi, dovrebbe varare un primo pacchetto di misure per famiglie e imprese, dal valore stimato (almeno per il momento) tra 3,8 e 4,3 miliardi. Anche se il Cdm potrebbe limitarsi a un primo esame del piano attendendo l’ufficializzazione delle “mosse” di Bruxelles. In ogni caso nel pacchetto italiano un punto considerato ormai fermo è la destinazione a dicembre di un bonus familiare, in forma una tantum, alle famiglie meno abbienti probabilmente con un tetto di reddito compreso tra i 12mila e i 20mila euro.
L’intervento di Giulio Tremonti, svolto alla Camera dei deputati l’11 novembre 2008, durante la discussione della legge Finanziaria.
Il segretario del Pd Walter Veltroni ha scritto una lettera ai ministri Tremonti e Gelmini sulla questione dei tagli alla scuola e all’università. Una lettera in cui chiede a Giulio Tremonti e a Mariastella Gelmini di investire sulla scuola maggiori risorse e non minori; “riqualificare la spesa, e non semplicemente di tagliarla, seguendo un modo di procedere: quello di individuare soluzioni che siano condivise nel modo più ampio possibile e che proprio per questo risultino alla fine forti, incisive e durature nel tempo”. E ribadisce: “Non è possibile proseguire con la regola per cui ad ogni cambio di governo si mette mano al modo di funzionare di un settore decisivo per il futuro del Paese, per la vita di milioni di famiglie, di ragazzi, di insegnanti e professori”. Nella lettera ricorda anche come nelle ultime settimane il PD ha criticato il decreto ma ha anche presentato le sue proposte alternative e ricorda come nel paese sia cresciuto in modo del tutto autonomo, un movimento di protesta sereno, responsabile e pacifico. Così al ministro dell’Economia e alla titolare dell’istruzione chiede di “esercitare una virtù che dovrebbe essere propria di ogni governo: quella dell’ascolto e dunque del confronto.
La Finanziaria rimane blindata, così come annunciato dal numero uno dell’Economia, Giulio Tremonti. Saranno dunque poche le modifiche possibili al testo ora in aula a Montecitorio. Le misure sull’economia reale, ovvero il pacchetto anti-crisi per famiglie e imprese, troverà posto più in là, magari nei collegati alla stessa Finanziaria o in altri provvedimenti legislativi. A darne conferma è stato il sottosegretario all’Economia, Giuseppe Vegas nella discussione generale alla Camera.