Una riforma condivisa, per garantire l’efficienza del sistema giudiziario, che intervenga anche sull’assetto della magistratura. E’ quanto auspica il presidente della Camera Gianfranco Fini . “E’ necessaria una riforma – dice Fini conversando con i cronisti a Montecitorio – che abbia come obiettivo condiviso ciò che è auspicato da tutte le forze politiche, e cioè l’efficienza del sistema giudiziario. Al di là delle ricorrenti polemiche e strumentalizzazioni, è innegabile che allo stato attuale la durata dei processi preclude la tutela dei diritti dei cittadini e ciò è davvero inaccettabile”. “Credo che in quest’ottica sia doveroso, ferme restando l’indipendenza e l’autonomia, riflettere anche sull’assetto della magistratura, se davvero si vuole – conclude Fini – che sia all’altezza delle proprie funzioni costituzionali”.
La Lega, però, ribadisce le sue priorità. “E’ necessario portare a casa il federalismo”, insiste il ministro delle Riforme Umberto Bossi. Riforma fiscale e quella della giustizia camminano “ognuna con le proprie gambe” ma, precisa, ”il federalismo è già in commissione e per forza va avanti prima”. Quindi chiarisce: “Se si possono fare tutti e due è meglio”, anche se “non so se sono così bravo a fare due cose insieme”.
Ancora una volta nella sua città, Napoli. E ancora una volta lancia messaggi. Se il Mezzogiorno non fa una ”autocritica e un’autoriflessione” sulla amministrazione della cosa pubblica, non puo’ fare sentire la sua voce rispetto a scelte politiche che lo penalizzano, neanche ”sulle interpretazioni piu’ perverse del federalismo fiscale”, ha detto il presidente della Repubblica alla Fondazione Mezzogiorno-Europa
“Il tempo della ricreazione è finito e giovedì con la relazione del relatore sul federalismo fiscale partirà un vero e proprio appello alle forze politiche di buon volontà e di onestà intellettuale perchè si realizzi una riforma che va solo nell’interesse del Paese. Le motivazioni portate da chi vuol fare ammuina, o meglio Casini, per non fare il federalismo, sono proprio quelle per cui invece il federalismo va fatto. Il federalismo avrebbe comunque portato il bene del Paese, ma con la crisi economica internazionale diventa una soluzione obbligatoria, in quanto l’unico strumento in grado di ridurre la spesa pubblica, di ridurre la pressione fiscale e quindi di determinare una ripresa dell’economia è il federalismo fiscale. Il nostro motto sarà sotto il 40 il Paese campa, sopra il 40 il Paese crepa, intendendo per 40 il livello della pressione fiscale. Ora aspettiamo la proposta che il Pd porterà in campo questa settimana: abbiamo aperto il dialogo con chiunque abbia fino ad oggi dimostrato uno spirito costruttivo e continueremo a farlo.
Ripartire presto con le riforme istituzionali, e dal lavoro già fatto con la bozza Violante, già terreno di confronto nella scorsa legislatura. E approfittare del federalismo fiscale, che aspetta solo di essere attuato, con una commissione bicamerale ad hoc per i decreti attuativi. È l’asse tra Gianfranco Fini e Massimo D’Alema, ideatori e protagonisti del seminario di Asolo organizzato dalle rispettive fondazioni, Farefuturo e Italianieuropei su cui frenano però Lega e Forza Italia. Fuori dal Palazzo, davanti ai giovani di destra e di sinistra che per due giorni hanno pranzato, pensato e lavorato insieme, la ’politica delle ideè chiede alla ’politica litigiosa dei partitì di fare un passo in avanti, di abbandonare i tentennamenti e di procedere spedita verso una condivisione delle riforme istituzionali. A partire da dove si è fermata, cioè dalla bozza che contiene le modifiche alla seconda parte della Costituzione, presentata da Luciano Violante e approvata dalla Commissione affari costituzionali nella scorsa legislatura. E per dare un segnale concreto di questa volontà, maggioranza e opposizione hanno il compito di istituire al più presto una commissione bicamerale che si occupi dei decreti attuativi del federalismo fiscale, proposto dal ministro Calderoli.
Richiesto dalla Conferenza delle Regioni un incontro urgente al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sugli aspetti collegati alla manovra finanziaria e al federalismo fiscale. L’incontro, infatti, dovrebbe avvenire prima della definitiva approvazione da parte del Governo del disegno di legge in materia di federalismo fiscale.
Aria di nervosismo in casa Pdl. Nonostante la crisi economica e sociale dell’Italia, il dramma di Alitalia, il leader del Pdl e Presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, va all’attacco del PD e del suo segretario Walter Veltroni, Un nervosismo conseguente al discorso di Veltroni in chiusura della Scuola estiva del PD tenutasi nei giorni scorsi in Toscana, a Cortona, dove il segretario attaccava duramente le politiche del governo di centrodestra, poco interessate a sostenere le famiglie più deboli e come al solito volte a proteggere solo e unicamente gli interessi del premier .