Conferenza delle Regioni: No a forzature propagandistiche sul federalismo fiscale

di isayblog4 15 views0

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”Vedo un atteggiamento trionfalistico che non ha motivazioni”. Lo afferma, , il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, che commenta le dichiarazioni con cui, da parte sopratutto governativa, si sta salutando il primo passaggio in consiglio dei ministri del testo di riforma del federalismo fiscale (Il testo è stato pubblicato sul sito www.riformeistituzionali.it ed è disponibile nella sezione economia del sito www.regioni.it). ”Deve essere chiara una cosa – aggiunge Errani – i problemi che abbiamo davanti non si risolvono con forzature propagandistiche”. “Abbiamo posto al Governo un problema di metodo: è infatti negativo che non si siano tenuti i necessari incontri con le Regioni e le Autonomie locali prima del varo in Consiglio dei Ministri della delega sul federalismo fiscale, secondo un percorso che pure avevamo concordato con il Ministro Calderoli. Non è certo un buon inizio ed è sbagliato fare forzature propagandistiche” lo ha dichiarato il Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, al termine dell’incontro odierno con i Ministri Calderoli, Fitto, Ronchi e il Sottosegretario Brancher.

“Non siamo entrati nel merito del testo varato dal Consiglio dei Ministri che ci è stato consegnato oggi anche perché non conoscevamo il contenuto delle modifiche apportate. Sarà la Conferenza delle Regioni la prossima settimana a fare le necessarie valutazioni e a presentare proposte.

Abbiamo chiesto e ottenuto che la Conferenza Unificata del 18 settembre sia un momento di avvio del confronto sul nuovo testo che dovrà concludersi con il parere in una successiva riunione della Conferenza.

Riteniamo poi – ha proseguito Errani – che debba esserci la garanzia, già nel testo della delega, delle risorse necessarie per realizzare nelle regioni e negli enti locali l’esercizio delle competenze trasferite, a garanzia di tutti i livelli istituzionali, ma soprattutto per assicurare ai cittadini, e su tutto il territorio nazionale, tutti i diritti, che soprattutto in campi come l’istruzione, la sanità e l’assistenza , sono fondamentali. E questo punto deve trovare una esplicitazione chiara nella delega stessa

Occorre poi che ci siano sedi e momenti per seguire lo sviluppo del dibattito parlamentare, per fare in modo che le Regioni e le autonomie locali possano apportare, in relazione al dibattito stesso, il loro contributo.

Infine, fra le questioni irrinunciabili, rientra la costruzione di una relazione efficace Governo, Regioni ed Autonomie locali per concertare i decreti delegati che costituiranno l’aspetto applicativo e concreto della delega.

Ma perché prosegua il rapporto Governo-Regioni c’è in agenda una condizione imprescindibile. Nel corso dell’incontro odierno – ha concluso Errani – abbiamo infatti ricordato al Ministro Fitto la necessità di rispettare gli impegni presi a luglio che prevedevano un ulteriore momento di confronto con il Presidente del Consiglio sulle questioni aperte con la manovra prevista nel decreto 112 fra cui la gravissima sottostima del Fondo Sanitario Nazionale”.

Forti perplessità anche dall’Anci: ”le prime indiscrezioni sul contenuto del testo varato dal consiglio dei ministri in tema di federalismo fiscale lasciano i Comuni italiani con incertezze ancora maggiori di quelle che potevano avere fino a ieri”. E’ stato questo il primo commento ‘ a caldo’ di Leonardo Domenici, Presidente dell’Anci, mentre Cofferati sospende il giudizio e Chiamparino di di non aver “visto il testo ma anche la formula di approvazione preliminare mi da’ l’impressione che siamo di fronte ad un’operazione con un forte carattere politico-propagandistico, un testo da dare alla Lega perche’ lo utilizzi per il rito dell’ampolla”. Di diverso avviso il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, secondo il quale siamo di fronte ad ”un testo equilibrato, anche grazie agli emendamenti del ministro Fitto, su cui continueremo a lavorare anche con Calderoli perche’ sia una grande rivoluzione”.

Il presidente della Calabria Agazio Loiero ha la “sensazione che le questioni sollevate assieme ad altri presidenti regionali, rispetto alla prima bozza della riforma, stiano trovando piena cittadinanza nel dibattito tra le diverse forze politiche, mentre il Governo non fornisce ancora risposte chiare ed adeguate. Per altro non comprendo le sbrigative attestazioni di trionfo dopo che il Consiglio dei Ministri ha licenziato soltanto uno ‘schema’ di disegno di legge. Tali atteggiamenti sembrano finalizzati piu’ alla propaganda che a rafforzare la ricerca di un percorso comune, utile alla positiva conclusione di questo difficile processo che portera’ ad una modifica sostanziale del nostro paese”. ”Noi tutti – ha detto ancora Loiero – abbiamo sostenuto la richiesta del presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, sia sulla necessità di una completa e reale verifica con il Governo delle risorse per la totale copertura delle funzioni attribuite agli Enti territoriali, sia di una condivisione nella stesura dei decreti legislativi attuativi anche attraverso la nascita di un apposita ‘cabina di regia’, sia sul recupero delle risorse tagliate in sede di finanziaria come per la sanita”’.

Il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo esprime invece “piena soddisfazione per il fatto che il ddl sul federalismo fiscale, che oggi in Consiglio dei ministri ha ricevuto un primo parere favorevole, prevede l’attivazione di un percorso parallelo per il progressivo trasferimento alla Sicilia di competenze, come pure di quote sulle accise petrolifere”.

”Il provvedimento – ha spiegato il Presidente della Lombardia, Roberto Formigoni – descrive un cammino verso un federalismo fiscale sostenibile, solidale, capace di procurare vantaggi alle Regioni del Nord e del Sud e in grado di mettere in moto meccanismi virtuosi in ogni Regione. Si tratta di un federalismo a vantaggio dei cittadini e del Paese”. ”La Regione Lombardia – ha proseguito Formigoni – e’ particolarmente orgogliosa di avere sostenuto in questi anni in tutte le occasioni di confronto istituzionale la necessità di portare il Paese verso una vera riforma federale”. Il presidente lombardo dopo aver ricordato che le regioni esprimeranno il loro parere e le eventuali proposte di emendamento nelle Conferenze previste per il 18 e il 25 settembre e che verra’ costituita una Commissione mista per monitorare il dibattito in sede parlamentare, ha concluso: ”Mi auguro che tutte le parti politiche e tutti i rappresentanti degli Enti locali accettino fino in fondo il metodo del confronto e si assumano la responsabilità di partorire una riforma largamente condivisa”.

Per il Molise molte questioni restano ancora aperte per il Sud. Secondo Gianfranco Vitagliano, assessore alla programmazione del Molise fra tali questioni rientrano “la correttezza della perequazione rispetto al costo standard dei servizi; la fiscalità di vantaggio nelle aree meno sviluppate; la modalità di definizione dei costi; il fondo di riequilibrio per le piccole regioni; la territorialità delle imposte; la durata del periodo di transizione; la verifica costante dell’adeguatezza delle risorse alle competenze trasferite; la garanzia che nessuno abbia più di quello di cui ha bisogno ” che ”devono trovare nel testo finale equa ed oggettiva soluzione”. ”Chiedo responsabilità e certezze nella fase di chiusura del confronto”, ha concluso Vitagliano, “pronto a condividere l’opportunità offerta. Lo faremo, con il Presidente Iorio, avendo approvato e sostenuto con convinzione il programma politico di questo Governo ma anche nel rispetto della responsabilità istituzionale che abbiamo verso i cittadini molisani e delle altre regioni meridionali”.

Infine il Presidente del Veneto Giancarlo Galan ha detto che a bozza sul federalismo fiscale esaminata oggi dal Consiglio dei ministri ”e’ peggiorata” rispetto alle precedenti in una serie di aspetti importanti, uno dei quali e’ quello che si assegnano ”troppi soldi a Roma capitale’

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