Il presidente della Camera aveva chiesto a Berlusconi un incontro per alcuni chiarimenti a cominciare dalla necessità di rinegoziare il patto fondativo del Pdl. In realtà Fini non si sente rappresentato da nessuno dei tre coordinatori del partito. Sembra fallita la logica spartitoria 70 – 30 su cui si fondava la fusione Fi – An.
bossi
Luca Zaia: “Sarò il manager del Veneto”. Intervista rilasciata a Il Mattino – 28 dicembre 2009
Luca Zaia, ministro dell’ Agricoltura e candidato della Lega Nord e del Pdl alla presidenza della giunta regionale del Veneto, primo governatore della Lega, racconta la sua candidatura e si presenta come manager: “Il problema è l’ obiettivo: il manager ragiona per obiettivi da raggiungere”
Passato bene il Natale, signor ministro e candidato presidente del Veneto Luca Zaia?
“Sì. Un Natale tranquillo, con i miei genitori e quelli di mia moglie”.
Quanta gente ha fatto la coda sotto casa sua, con la scusa degli auguri?
“Nessuno”
Balle.
“Noi abbiamo una vita normalissima. Pranzo in famiglia, nient’ altro. Personalmente odio le spettacolarizzazioni. Lo voglio dire anche a chi non mi conosce”.
Com’ è andata la vicenda della sua candidatura?
“Innanzitutto tengo a precisare che non c’ è stata alcuna disputa con Flavio Tosi. Io sono sempre molto fatalista: sono diventato ministro senza neanche saperlo…”.
Non dirò che la cosa si è ripetuta.
“Me ne avevano parlato, ovvio, ma sfido chiunque a trovare una persona che abbia ricevuto una mia telefonata con la richiesta di interessamento o di aiuto”.
Non dica che l’ ha saputo dalla telefonata di Tosi.
“Sì, invece”.
Un vertice Berlusconi – Bersani? Sarebbe positivo per “svelenire” il clima politico
Silvio Berlusconi ha gradito l’ incontro di una settimana fa con Pier Luigi Bersani: persona squisita, ha detto il Premier. E intanto a Palazzo Chigi si sta lavorando a un
Tremonti invita ad un confronto costruttivo. Anche Bossi apre all’ opposizione per riforme condivise
Il ministro dell’ Economia Tremonti è per un dialogo governo – Pd. D’ Alema, dal canto suo, dichiara che “è l’ora di mettersi in gioco”. D’ accordo Bossi. Il presidente del Senato Schifani invita a sostenere i “segnali incoraggianti” dell’ opposizione. Era stato il ministro dell’ Economia a lanciare l’ invito ad un confronto costruttivo. Giulio Tremonti, infatti, propone all’ opposizione riforme “da fare in Parlamento o in alternativa con l’ elezione di un “corpus” politico ad hoc”.
Abolizione per legge dell’ IdV, Antonello De Pierro contro Giovane Italia
Il presidente dell’ Italia dei Diritti replica alla proposta – choc dei giovani del PdL di Treviso: “Se tolleriamo un partito come quello di Bossi addirittura al governo, dove occupa quelle poltrone tanto demonizzate al grido di “Roma ladrona”, allora non vedo come si possa chiedere l’ abolizione di altri partiti democratici. Ci vuole una bella faccia tosta da parte della Giovane Italia di Treviso a lanciare proposte del genere, questo sempre se la proposta sia stata avanzata seriamente. Se, invece, si tratta solo di una manovra pubblicitaria per ottenere un pizzico di visibilità, allora ci facciamo una risata, anche se ai promotori vanno i complimenti per aver ottenuto il loro scopo. Ma, partendo dal presupposto di seriosità dell’ iniziativa, la cosa mi preoccupa non poco. Nascendo poi il tutto in una provincia dove il PdL coesiste in alleanza con la Lega Nord, molto rappresentativa, la proposta assume i contorni del paradosso”.
Roberto Maroni: “Più soldi per la sicurezza”. Ma Bossi lo stoppa
Il ministro dell’ Interno Maroni, intervenuto ieri a un convegno del sindacato di Polizia Sp, lancia un secco ultimatum al governo chiedendo al ministro Tremonti più fondi per la sicurezza. Sul tema delle risorse al comparto sicurezza “non possono esserci vincoli di maggioranza. Servono più soldi e la Lega è pronta a votare con l’ opposizione”.
Regionali in Veneto, tensione nel Pdl
Secondo Bossi il Veneto è già chiuso, non esiste un caso Veneto. Egli ricorda che l’ accordo c’ è già e naturalmente prevede la scelta di un nome del Carroccio
Regionali. Giancarlo Galan, Presidente del Veneto dal 2000: “Non ho rinunciato alla nuova candidatura”
Berlusconi avrebbe deciso di affidare il Veneto alla Lega. Ma l’ attuale governatore Galan ha incassato l’ appoggio di Bunetta e, in attesa dell’ incontro con il presidente del Consiglio
Afghanistan – Il ministro degli Esteri Franco Frattini: “La missione deve cambiare”
Cinquecento soldati italiani, inviati in Afghanistan per controllare il regolare svolgimento del voto, rientreranno nei prossimi giorni, nelle prossime settimane in accordo con gli altri paesi che hanno a loro volta aumentato i loro contingenti per le elezioni. È la promessa che Silvio Berlusconi fa da Bruxelles, nel giorno del lutto per i sei soldati italiani morti laggiù.
Ma a Bossi che chiede di riportare tutti i nostri militari a casa per Natale, il Cavaliere risponde che per ora si può parlare di una transition strategy, di una diminuzione di organici. Anche per onorare i morti, perchè certo non possiamo, dopo aver fatto tanto anche in termini di sacrifici umani, abbandonare l’ impresa in seguito ad eventi così drammatici e dolorosi.
“Si deve finire il lavoro iniziato in Afghanistan per una democrazia essenziale in quel paese ma anche per proteggere il resto del mondo dal terrorismo. E si deve farlo con una forte riduzione del contingente italiano, ma senza ipotizzare passi indietro solitari perchè nessun paese può assumere decisioni univoche, questo tradirebbe l’ accordo e la fiducia degli altri paesi presenti”.
Questa la linea che il premier Silvio Berlusconi traccia a Bruxelles, in questa giornata dolorosa, per ribadire, di fronte ai capi di stato e di governo dell’ Unione, che l’ Italia al momento rimane. Nonostante abbia già dato tanto in termini di sacrifici umani: ventuno giovani vite in 5 anni.
No alla secessione leghista: da Nord a Sud, all’ unisono le proteste al nutrito menù agostano del partito di Bossi
Inno di Mameli, dialetto, bandiera tricolore, gabbie salariali: il ricco menu agostano presentato dalla Lega indigna un po’ tutti nel Pdl, nel Pd e nella società e guadagna al partito padano un nutrito mazzo di altolà. Da Ciampi a Cicchitto, che parla a nome del Pdl e fa l’ elenco del programma di governo, a Flc Cgil: “Ci opporremo alla secessione leghista”.
A cominciare da quello di un ex presidente della Repubblica del calibro di Carlo Azeglio Ciampi, che in un’ intervista a Repubblica risponde senza esitazioni: “Il vero scopo della Lega – dice – è la secessione, ma credo che la maggioranza degli italiani e anche gran parte dell’ attuale maggioranza di governo la secessione non la voglia”.
Ciampi spiega di provare tristezza nel sentire certe frasi che mettono in cattiva luce l’ Italia: “Ripenso a quanti sforzi abbiamo fatto per il Paese. Non voglio fare polemica perché tra me e la Lega c’ è una enorme distanza, ma non posso nascondere il mio disagio. Anche perché sono manifestazioni che vengono da personaggi che rappresentano le Istituzioni. (…) Arrivano dal Governo, che è stato votato dagli italiani. Non c’ è dubbio che esercitano un diritto che viene loro dall’ investitura popolare. Ma questo non mi impedisce di dire che c’ è un senso diffuso di amarezza per questo modo di intendere la funzione di governo”.
“Sarebbe meglio che mi imponessi di non parlare – prosegue l’ ex Capo dello stato – perché l’ amarezza è troppo grande. Ma attenzione: ho quasi 89 anni, possiamo dire che faccio parte della categoria dei vegliardi, eppure mi sento di affermare che i valori fondamentali della nostra Nazione terranno. Sono convinto che le nuove generazioni sono una risorsa ricca di ottimismo e di fedeltà ai valori di base”.