Meglio tardi che mai!

 Meglio tardi che mai!

Eccoli qua, ancora una volta: i nemici della mediazione civile e commerciale, mai sazi di discriminazioni contro i neo laureati ed i giovani professionisti. Eccoli qua a parlare di mediazione e di formazione. Eccoli qua, sempre i soliti, sempre loro, sempre quelli che da due anni hanno sconsigliato e dissuaso i giovani ad avvicinarsi al neo istituto giuridico della mediazione in vigore, definitivamente, dal 20 marzo 2010. Eccoli qua quelli che erano convinti che ”la casta”, ancora una volta riuscisse a bloccare ”le grandi riforme civili” . Eccoli qua quelli che hanno danneggiato fortemente i propri iscritti. Abbiamo chiesto al presidente dell’A.N.P.A.R., dott. Giovanni Pecoraro, il perché solo oggi ”la casta” delle libere professioni si inserisce sul ”mercato” della mediazione civile e commerciale?”

”Prima di parlare di mercato, alcuni ordini professionali hanno causato un danno non indifferente a quei più di 15 anni di anzianità, i quali, mentre prima con il requisito dell’anzianità potevano iscriversi presso un organismo di conciliazione di categoria se, esistente o privato senza oneri, oggi sono costretti alla luce del D.M. 180/2010 a frequentare per intero un corso formativo di 50 ore”. Qui, secondo Pecoraro, sono configurabili due reati: il primo per mancata o non veritiera informazione e il secondo molto più grave che potrebbe essere quello di ”omissione di atti d’ufficio” da parte dei Presidenti. Reati che potrebbero indurre gli iscritti anche ad una richiesta di risarcimento danni, nei confronti di chi li rappresenta. Il fatto è grave continua Pecoraro, è non tanto per gli ordini professionali come quello dei commercialisti ad esempio che possono, anche se, diventeranno organismi di conciliazione, attivare la mediazione civile e commerciale solo nelle materie di competenza, ma, per gli avvocati che sono i protagonisti della conciliazione. Che fine faranno i grossi studi professionali che trattano controversie civile e commerciale?

Vignale (Pdl): domani daremo il nostro benvenuto a Fini

 Vignale (Pdl): domani daremo il nostro benvenuto a Fini

Da domani tutta la città di Torino sarà tappezzata da un manifesto contenente un significativo messaggio che ben stigmatizza il nostro pensiero nei confronti dell’ex presidente di Alleanza Nazionale: FINI- BERSANI COPPIA DI FATTO.

”Con questo manifesto – spiega il consigliere Vignale, promotore dell’iniziativa – vogliamo dare il nostro benvenuto all’on Fini. Ma soprattutto vogliamo che tutti i piemontesi ben siano consapevoli delle affinità elettive tra il Fli e il PD e ben sappiano che il feeling che si è venuto a creare tra i due poco o nulla ha a che vedere con i valori della destra italiana, quelli che sono cresciuti insieme all’MSI prima e ad AN dopo.

Italia Nostra: Bondi deve dimettersi

 Italia Nostra: Bondi deve dimettersi

Il presidente Mottola Molfino: ”Non vuole occuparsi de L’Aquila, la città è morta”

Bondi deve dimettersi, lo abbiamo chiesto per il crollo di Pompei e oggi lo chiediamo di nuovo per le gravi responsabilità sulla mancata ricostruzione del centro storico de L’Aquila e degli altri paesi del cratere -. Lo chiede con forza Alessandra Mottola Molfino, presidente di Italia Nostra che aggiunge: ”A cosa servono un ministro e un ministero che non si occupano dei nostri Beni Culturali? Bondi sta sottovalutando la drammaticità de L’Aquila, prova ne è la nomina di Luciano Marchetti, un esterno in pensione, a soggetto attuatore sui beni culturali dell’Aquila. Nella sostanza un altro commissario.

Napolitano: serve senso responsabilità

Napolitano: serve senso responsabilità Giorgio Napolitano: ”Apprezzo la responsabilità dimostrata con la priorità data all’approvazione della Finanziaria. Avremo bisogno di altri segni di questo senso di responsabilità anche nei tempi

Berlusconi: o fiducia o voto anticipato

Berlusconi: o fiducia o voto anticipato Berlusconi: ”Aprire la crisi è stato un atto irresponsabile e oltretutto l’apertura di una crisi di governo sarebbe una iattura assoluta. Non credo a

Maroni, se Rai dice no sarebbe bavaglio

 Maroni, se Rai dice no sarebbe bavaglio

Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, parlando con i giornalisti a Montecitorio delle affermazioni dello scrittore Roberto Saviano: “Come ministro dell’Interno ho chiesto uno spazio in tv per replicare ad affermazioni sulla mafia che non corrispondono al vero. Se la Rai mi dirà di no lo accetterò, ma sarebbe una sorta di bavaglio o di censura”.