Le associazioni dell’autotrasporto (Cna Fita, Confartigianato Trasporti, Conftrasporto-Fai, Fiap/L., Unitai Sna Casartigiani) confermano lo stop dei tir dal 30 giugno al 4 luglio. La decisione è arrivata al termine dell’incontro con il ministro dei Trasporti Altero Matteoli.
Nel corso dell’incontro è stata tuttavia decisa l’istituzione di un tavolo permanente per affrontare i vari problemi del settore, cui parteciperanno tecnici oltre che del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, del Ministero del’Economia, dello Sviluppo Economico e del Lavoro.
“Siamo consapevoli – ha dichiarato il ministro Altero Matteoli – del’emergenza che vive il settore del’autotrasporto anche a causa del’aumento vertiginoso del prezzo del petrolio. Abbiamo espresso la volontà politica di trovare soluzioni il più possibile concordate per far sì che si possa scongiurare il fermo annunciato e per trovare rimedi ai vari temi posti”. “”bbiamo riscontrato tra i rappresentanti dell’autotrasporto – ha concluso Matteoli – senso di responsabilità e questo è un atteggiamento che desideriamo sottolineare positivamente”.
Bandire l’uso delle intercettazioni. Dopo il reato di immigrazione clandestina, per il premier Silvio Berlusconi è questa la priorità per l’Italia. Guerra quindi a chi ne fa ricorso, una guerra che coincide anche con il carcere. Il nuovo presidente del Consiglio ha detto chiaramente durante il congresso dei giovani imprenditori, tenutosi a Santa Margherita Ligure, che la vera urgenza è bandire l’uso delle intercettazioni nelle indagini dei magistrati e punire duramente che le fa e chi le pubblica, per questo ha anche annunciato che nel prossimo Consiglio dei ministri sarà varato un provvedimento che vieterà in maniera assoluta l’uso delle intercettazioni telefoniche, tranne che per quelle indagini su mafia, camorra, ndrangheta e terrorismo. Resteranno fuori dunque i reati finanziari e altre cose. E non è finita qui, perché Berlusconi ha anche fatto sapere che sarà prevista una pena di cinque anni per chi le ordina, cinque per chi le esegue e cinque per chi le pubblica. In poche parole un’altra legge ad personam e un vero attacco alla libertà di stampa. Difatti ha anche avvisato che gli editori che le pubblicheranno saranno previste “penalizzazioni finanziarie importanti”.
Al primo confronto istituzionale tra il Governo e le Regioni, tenutosi l’altroieri a Palazzo Chigi, il presidente della Calabria, Agazio Loiero, ha sottolineato al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi l’ingiusta decisione di far pesare su Calabria e Sicilia il costo dell’abolizione dell’Ici.
L’intervista del leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, a ‘Il Messaggero’