Una flotta che confermi l’attuale network del lungo raggio, mantenere le attività di supporto come la manutenzione, qualità degli investimenti e un modello organizzativo efficiente. Sono i quattro pilastri su cui i sindacati di Alitalia vogliono discutere domani al Ministero del Lavoro, quando il commissario straordinario, Augusto Fantozzi, avvierà la trattativa no-stop sul piano industriale scelto per la ‘Nuova Alitalia’.
L’obiettivo dei sindacati è sintetizzato dal leader della Uil, Luigi Angeletti: “garantire alla nuova Alitalia un futuro più profittevole e ridurre il numero degli esuberi”. Ma il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, ha messo in chiaro che non è disponibile a un “prendere o lasciare”.
A dire di no ai tagli targati Tremonti sono state proprio le forze dell’ordine. Una grande manifestazione di protesta organizzata unitariamente da tutte le sigle sindacali della Polizia di Stato, della Polizia Penitenziaria, del Corpo Forestale e i Cocer dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, dell’Esercito, della Marina Militare e dell’Aeronautica è stata organizzata davanti a Palazzo Chigi alla Camera, al Senato “per avvertire i cittadini delle conseguenze nefaste che rischiano di avere sulla sicurezza e sulla difesa i pesantissimi tagli contenuti nella manovra finanziaria emanata per decreto dal Governo, attualmente all’esame del Parlamento per la conversione in legge”.
Una manovra “sbagliata e inadeguata che penalizza lavoratori, pensionati e il futuro del Paese” e che se non cambierà “la Cgil non resterà ferma”. Così il segretario generale della confederazione di Corso d’Italia ha commentato, in una conferenza stampa tenuta con il segretario confederale, Agostino Megale, la manovra economica triennale 2009 – 2011 messa in campo dal governo. Presentando un dettagliato documento di critica alla nuova politica di bilancio, e non solo, del governo Berlusconi, Epifani ha sostenuto: “La manovra gioca pesantemente contro lavoratori e pensionati; non sostiene lo sviluppo né i redditi, taglia gli investimenti e penalizza i consumi”. Ed è sulla base di queste valutazioni che il leader della Cgil ha detto: “Se non cambierà la qualità della manovra la Cgil non resterà ferma, non potrà far finta di nulla perché sono proposte che giocano contro i lavoratori e i pensionati”.