Le morti bianche non vanno in vacanza

 Si muore di più sul lavoro o sulle strade che non a causa della criminalità o di episodi violenti. E mentre il governo schiera l’esercito a presidio delle nostre città – che sono, anche a detta di autorevoli esponenti della destra, tra le più sicure d’Europa – sul fronte ‘morti bianche’ pensa addirittura di tornare indietro e scartare il testo unico della salute e la sicurezza sul lavoro portato avanti dal governo Prodi.

Più di due vittime ogni giorno ma per Castelli i numeri sonog infiati!. Le agenzie del 6 agosto annunicano che un operaio nigeriano di 37 anni è morto in un incidente sul lavoro all’interno della ditta vitivinicola «San Gabriele» di Trebaseleghe (Padova). L’uomo si trovava sul tetto di un capannone quando, per motivi al vaglio dei carabinieri e dei tecnici dello Spisal è caduto da una altezza superiore ai 15 metri, morendo sul colpo. Muore anche un boscaiolo in Alto Adige. Due le vittime oggi per incidenti sul lavoro.

Bersani (PD): Su Alitalia disprezzano il Parlamento

 La saga Alitalia sta assumendo le dimensioni della farsa. Sembra che al governo delle migliaia di famiglie che da mesi vivono con il fiato sospeso per le sorti della compagnia di bandiera non interessi proprio nulla. Dopo aver cinicamente bloccato in campagna elettorale l’unica soluzione concreta che aveva preso forma, costringendo di fatto Air France ad abbandonare ogni tipo di trattativa, oggi la situazione è più confusa che mai, nonostante i ripetuti annunci fatti da vari esponenti del governo.

La sostanza comunque è chiara: le “cordate” sventolate a marzo e aprile sono rimaste dei sogni irrealizzati e le soluzioni oggi percorribili sono molto più ridimensionate rispetto a quella di Air France, che prevedeva circa 2.000 –contro una cifra probabilmente triplicata, oggi si va dai 5.000 ai 7.000 esuberi – ed un piano di rilancio industriale. E quali sono le prospettive a oltre tre mesi dalle elezioni?

Franceschini (PD): Film del governo diverso da trailer

 La Camera dei Deputati approva definitivamente la manovra economica con 314 sì, 230 no e un astenuto, dopo aver incassato la fiducia nel pomeriggio con 312 i voti a favore e 239 contrari. Il Partito Democratico ha negato la fiducia al governo e bocciato nettamente una manovra depressiva che non risponde alle esigenze di crescita e di sviluppo economico né contrasta la grave crisi che sta investendo il Paese, ma taglia alcuni capitoli di spesa fondamentali dal punto di vista sociale, non mettendo in campo nessuno strumento per l’equità e per l’innalzamento del potere d’acquisto di salari, stipendi e pensioni.

“Il trailer che gli avete mostrato in campagna elettorale, così attraente, così roboante nell’annuncio di cambiamenti miracolosi, è drammaticamente diverso dal film andato poi in onda, quello che ora gli state facendo vivere. Il film di un paese preoccupato e insicuro”. E’ l’attacco di Dario Franceschini, nel suo intervento in aula a nome del PD, sulla manovra economica del governo. “Per gli italiani soprattutto di quelli che vi hanno votato nella speranza di stare meglio e ora si accorgono che la realtà è molto diversa dal film che avevate promesso”.

Bersani (PD): La manovra affievolisce la lotta all’evasione fiscale

 Si indebolisce la lotta all’evasione fiscale e al lavoro nero. Tra i tanti punti di criticità della manovra del governo Berlusconi c’è anche l’allentamento della battaglia condotta con successo dal governo Prodi contro l’evasione e l’elusione fiscale e quella contro la diffusione del lavoro sommerso, insieme al precariato, una delle cause principali della lunga catena di morti bianche che continua ad attanagliare il nostro Paese.

Le cifre annunciate dallo stesso presidente del Consiglio sono una sorta di – forse involontaria – confessione di inadeguatezza, come fa notare il ministro dell’Economia del governo ombra del PD Pier Luigi Bersani: “Il calo dei consumi c’è, ma il 7% in meno di Iva, tenuto conto dell’inflazione al 4%, significherebbe oltre il 10% in meno di consumi, un dato assolutamente irrealistico. Si tratta dunque di evasione. Come avevamo previsto tira un’aria nuova quanto a fedeltà fiscale”.

Il PD presenta la sua proposta di legge sul 41-bis

 “Quando in campagna elettorale dicevamo che vogliamo annientare la mafia, la camorra e la ‘ndrangheta e quando lo abbiamo ripetuto a Casal di Principe non dicevamo per scherzo e questa proposta di legge va proprio in quella direzione”. Con queste parole, il segretario del Partito Democratico Walter Veltroni, affiancato dal ministro ombra della Giustizia Lanfranco Tenaglia e dal senatore Giuseppe Lumia, ha presentato alla stampa, dopo la riunione del governo ombra del PD, la proposta di legge sul rafforzamento della legge 41-bis.

“Da molto tempo ormai – sottolinea Veltroni – da parte dei magistrati c’è stato un richiamo su questo tema e negli ultimi mesi è accaduto qualcosa che non sarebbe dovuto accadere”. In effetti, sottolinea il senatore siciliano Lumia, da sempre impegnato nella lotta alla mafia, “la stabilizzazione del 41-bis attuata dal governo Berlusconi nel 2002 ha portato dei frutti amari”.

Reazioni dall’opposizione sul piano di salvataggio di Alitalia

 Sul piano di rinascita descritto da Berlusconi per Alitalia, che pervede circa cinquemila esuberi, l’acquisizione di novanta nuovi aerei ed il ripristino delle più importanti rotte internazionali, è intervenuto Michele Meta, capogruppo del PD della commissione Trasporti della Camera: “Berlusconi paventa scenari disastrosi”. E aggiunge: “”Il governo, in piena linea con i contenuti della manovra finanziaria, deprime e danneggia il sistema paese e propone anacronistiche ricette. Dopo il criminoso atto che ha fatto saltare l’accordo con i francesi, la soluzione che si prospetta oggi per Alitalia non solo è confusa ma è soprattutto dannosa: una compagnia di scala nazionale è la risposta domestica ad un problema strategico internazionale; gli oltre 5.000 esuberi sono un atto criminoso, che poteva essere evitato, e la strategica messa in campo non ha futuro e le conseguenze disastrose si riverseranno immancabilmente su tutto il settore del trasporto aereo italiano e, in particolare su Roma”.

Assegno sociale…addio!

 Per colpire gli immigrati ci si scaglia contro anziani e casalinghe. Questo di fatto è il risultato della “leggera” modifica introdotta dall’articolo 20 del Dl 112 – disegno di legge della Manovra economica 2009 – da parte del governo Berlusconi. Una variazione non indifferente ai requisiti minimi per ottenere l’assegno sociale già votato dalla Camera dei deputati.

In base al nuovo testo di legge il beneficio dell’indennità sarà concesso solo a chi ha “lavorato legalmente con un reddito almeno pari all’importo dell’assegno sociale, in via continuativa, per almeno dieci anni”.

Pronunciamento contrario di Veltroni alla norma ‘anti-precari’

E’ una misura politicamente e socialmente inaccettabile, oltre che a rischio di costituzionalità rafforza l’ingiustizia di questo Paese e aumenta la precarietà. Chiedo al governo di ritirarla immediatamente o contrasteremo questo provvedimento in Parlamento con tutte le nostre forze.

Walter Veltroni

Sui precari il PD sarà intransigente. La norma che prevede l’impossibilità per i lavoratori di ricorrere ai giudici per ottenere l’assunzione a tempo indeterminato non è accettabile per Walter Veltroni. “Credo che chiunque sia rimasto assolutamente sorpreso nel vedere l’approvazione di una norma sulla materia in maniera così rocambolesca. Vogliono regolare una norma così delicata come la precarietà con un emendamento presentato all’ultimo minuto, finendo per creare una situazione doppiamente paradossale. Chi ha una serie di contrattia termine e vuol fare causa al massimo otterrà un risarcimento ma non avrà mai né l’assunzione né il rinnovo del contratto a tempo determinato”. Veltroni prevede che così le aziende finiranno per preferire la stipula di contratti a tempo determinato”con due ministri (Sacconi e Brunetta) che ne prendono le distanze, e così la Meloni. Ma sul testo del maxiemendamento hanno posto la fiducia, il governo è un Giano bifronte.

Veltroni all’assemblea dei liberal: E’ tempo di un grande soggetto riformista

 Il centrosinistra ha una speciale vocazione a “distruggere ciò che costruisce”, invece il Pd ha bisogno di “tempo” per sviluppare il progetto di un “soggetto riformista”. Walter Veltroni parla all’assemblea dei ‘liberal’ Pd, una scelta irrituale visto che lui stesso sottolinea di non aver finora partecipato alle riunioni. Lo ripete all’inizio del suo intervento, la sua presenza è un’eccezione, dal momento che se avesse partecipato a tutte le altre non avrebbe avuto il tempo per fare altro, in ogni caso lo soddisfa la partecipazione di tante persone provenienti da altre componenti perché vuol dire che non si ‘ossifica’ il partito”. Del resto spiega: “il mio lavoro, ‘my job’, è favorire il più possibile la sintesi, l’incontro tra diverse culture”.

Caso Tavaroli: per Fassino (PD) appplauso bipartisan alla Camera

 Un applauso bipartisan di tutta l’aula della Camera e uno ideale dal mondo della rete internet in segno di solidarietà a Piero Fassino, dopo le affermazioni di Giuliano Tavaroli, ex capo della sicurezza di Telecom, circa un suo presunto conto estero a Londra.

Il capogruppo del Pd, Antonello Soro, dopo il voto finale sulla manovra, ha preso la parola per esprimere la solidarietà all’ex segretario dei Ds e sottolineare “il suo meritato prestigio” in Italia e all’estero. Soro ha quindi scandito: “Esprimo a Piero Fassino il sentimento di solidarietà di tutto il Parlamento” che è scoppiato un lungo applauso. Subito dopo, anche il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha voluto unirsi alla manifestazione di stima e solidarietà dell’aula: “L’applauso corale di tutta l’aula e’ la migliore riprova di quanto lei ha detto, onorevole Soro”.

Ricevuto l’applauso dell’aula di Montecitorio, Fassino ha preso parola per ringraziare i rappresentanti delle istituzioni e i leader politici che in queste ore gli hanno espresso solidarietà. Visibilmente commosso, Fassino “ha ringraziato il presidente Soro, il mio gruppo e tutti i colleghi di tutti gli altri gruppi, i presidenti Fini, Schifani e Napolitano e tanti esponenti e leader politici che mi hanno manifestato la loro solidarietà”
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