Casini (UDC): Schiodare gli altri sui valori…questo mi interessa

 «Ho sentito Berlusconi porre il tema del quoziente familiare…Vada avanti, noi lo sosterremo! La nostra non sarà un’opposizione ideologica, distruttiva, sfascista. E a Silvio posso fare una promessa: guarderemo il lavoro che farà a Palazzo Chigi senza pregiudizi».
Il quoziente familiare è solo una delle sfide che avvicinano Pier Ferdinando Casini a Silvio Berlusconi e il leader dell’Unione di centro lo sottolinea con serenità, senza il timore che tutto ciò sembri un primo passo verso una nuova collaborazione.
«A me interessa il centro. Non il centrosinistra. Non il centrodestra», ripete l’ex presidente della Camera deciso a chiarire che dietro i ‘faccia a faccia’ privati con i principali leader del Pd non si agitano retroscena. Oggi conta il programma e Casini sembra indicare a Berlusconi una serie di priorità.

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In autunno il congresso tematico del PD

 Un congresso tematico per avviare una grande riflessione sui temi che sono stati al centro della campagna elettorale. La proposta emerge dalla riunione che si è tenuta oggi fra Walter Veltroni, segretario del Partito Democratico, Dario Franceschini, vice segretario, Andrea Orlando, responsabile Organizzazione e i segretari regionali.
Il congresso si terrà in autunno mentre nei prossimi giorni il PD darà il via anche ad un tesseramento, tra l’altro previsto nello Statuto.

Tra le proposte, che saranno discusse e approfondite durante il coordinamento nazionale, in programma la prossima settimana dopo il giuramento e il voto di fiducia del nuovo governo previsto il 12 maggio, anche una giornata di assemblee in tutti i circoli del Pd. Annunciata anche una campagna capillare di confronto nei territori.

Landi (AN): Necessario un test per diventare italiani

“Dieci anni per ottenere la cittadinanza non sono pochi ma neppure troppi. Ciò che è necessario, infatti, per considerare uno straniero titolare del diritto alla cittadinanza italiana non è il tempo ma l’adesione convinta dello stesso ai principi fondamentali scritti nella nostra Costituzione: la conoscenza della lingua italiana e il rispetto delle leggi, degli usi e costumi del Paese di destinazione finale sono alcuni di questi”. Lo ha detto Giampaolo Landi di Chavenna, responsabile immigrazione di An.

AN insiste per avere il ministero del Welfare

“Non siamo disposti a rinunciare al ministero del Welfare”. Più che una dichiarazione quella di Alleanza nazionale, sembra una minaccia. Ad An proprio non ci stanno a rinunciare al terzo ministero. In fondo fanno capire era stato deciso così subito dopo la vittoria del PDL lo scorso 14 aprile e prima del ballottaggio che ha portato Gianni Alemanno a diventare sindaco di Roma. Ignazio La Russa, che nel nuovo governo Berlusconi ricoprirà probabilmente la carica di Ministro della Difesa salvo impensabili imprevisti, lo ripete: il Welfare spetta ad An e che An in questo senso non ammette no.

Veltroni: Le istituzioni appartengono a tutti. Alle opposizoni le vicepresidenze di Camera e Senato

 A Camera e Senato due vicepresidenti alle opposizioni. E’ l’assetto richiesto dal segretario del PD, Walter Veltroni,a marginde del Congresso delle Acli, prefigurando per i democratici un vicepresidente sia alla Camera che al Senato: “Penso che alla Camera una vicepresidenza vada al Pd e una all’Udc e al Senato una al Pd e una all’Idv. Dal voto sono uscite diverse opposizioni, e con queste diverse opposizioni bisognerà avere un rapporto corretto a cominciare dai primi passaggi istituzionali delle vicepresidenze”.

Il saluto di Romano Prodi da Chianciano

 Romano Prodi dice addio al suo governo. Un addio non rancoroso e soprattutto rivolto alla valutazione dei risultati positivi del suo operato, che hanno ridato prestigio all’Italia. La platea è quella non facile dell’assemblea dei Mille a Chianciano promossa dai radicali, un’occasione per un confronto a cielo aperto, come ha precisato Prodi, sul dopo elezioni. Tra gli ascoltatori Emma Bonino e Marco Pannella, i leader storici del partito radicale, che l’ex premier definisce gli “ultimi giapponesi” per la lealtà dimostrata. Prima, quindi, un ringraziamento nei loro confronti proprio perché anche nei momenti critici e di scontro sono rimasti leali verso il programma.
“Un ringraziamento per i venti mesi a palazzo Chigi, anche su punti e temi dove non eravamo d’accordo – ha ricordato il premier uscente – per un senso di coscienza e consapevolezza di cosa fosse il Governo”. Una consapevolezza, ha precisato Prodi, che però non è stata comune a tutti coloro che vi partecipavano.

Governo, quasi pronta la squadra. Problemi sulla Giustizia. Spunta il nome di Pera


Tra, curve a gomito e salto di ostacoli Berlusconi sembra essere in dirittura d’arrivo per la formazione del governo.«Stiamo lavorando a 360 gradi ma niente nomi». Silvio Berlusconi continua a non voler ufficializzare ulteriori dettagli sulla composizione dell’esecutivo. Lasciando palazzo Grazioli, il premier in pectore ai giornalisti che gli chiedevano se la «squadra» fosse stata trovata, ha risposto: «Stiamo lavorando a 360 gradi per mettere in campo la migliore squadra possibile». Nessun commento, invece, sull’incontro con l’ex presidente del Senato, Marcello Pera (durato circa un’ora), che nel toto-ministri è dato in ascesa come possibile Guardasigilli.