Berlusconi in diretta tv attacca Di Pietro ed Epifani

 Il premier Silvio Berlusconi invita il leader di Italia dei valori, Antonio Di Pietro, «a fare il suo dovere. Deve andare dai magistrati per denunciarmi. Se non lo fa lui, lo farò io querelandolo per calunnia». Intervenendo a ’Ballarò’, il presidente del Consiglio ha replicato alle accuse di Di Pietro sulla vicenda della presidenza della commissione di vigilanza della Rai.

«L’onorevole Di Pietro ha parlato di un certo modo di me – ha detto Berlusconi – accusandomi di aver tentato di corrompere l’onorevole Villari, tentato di corrompere l’onorevole Orlando e tentato di corrompere a suo tempo anche lui. Riccardo Villari non lo conosco, non l’ho mai incontrato nè prima nè dopo la sua elezione alla presidenza della commissione di vigilanza. Non ho mai chiesto un appuntamento all’onorevole Orlando. Mi è stato proposto di incontrarlo da un collega di Forza Italia, ma io ho rifiutato».

Veltroni (PD): Il Paese prima di tutto

 “L’elezione di Obama ha cambiato alla radice la storia politica che viene dal ‘900″. Walter Veltroni, nel suo intervento alla giornata di studi promossa dal Partito Democratico su elezioni americane e crisi finanziaria, parla del grande passaggio che la storia si trova ad affrontare: il memorabile voto americano, ora tanto carico di aspettative, e una crisi finanziaria ed economica dai risvolti imprevedibili e preoccupanti. Due eventi che, proprio perché così radicali e di segno opposto, possono rappresentare una reale cesura capace di determinare un nuovo tempo della storia.

Un tempo che si caratterizza dalla necessità , sottolineata proprio dall’esperienza d’oltreoceano, di “due grandi campi politici che diano risposte a questa società e non a quella del Novecento. Prima si comporranno “meglio sarà per l’Europa”. Da questo punto di vista il Partito democratico, sottolinea Veltroni, “è una grande forza democratica libera dai condizionamenti del passato che fa politiche anche più radicali” dei partiti tradizionali. Secondo il leader democratico dunque, bisogna saper “mettere insieme le energie migliori” che ci sono in campo capaci “di mettere a punto nuove risposte che devono caratterizzare due nuovi campi” politici. Questa è la scommessa del Pd: “costruire una grande forza democratica, libera dai condizionamenti del ‘900 capace ad esempio di fare politiche inclusive più libere. Perché la cosa peggiore non è la moderazione, ma il moderatismo del ‘900 in caccia di legittimazione”.

Caso Villari, l’Idv lascia la Vigilanza Rai

 Lo strappo era nell’aria. Leoluca Orlando e Francesco Pardi hanno annunciato le loro dimissioni dalla commissione di Vigilanza sulla Rai. I due rappresentanti dell’Italia dei valori hanno deciso di lasciare in seguito all’elezione di Riccardo Villari (Pd) alla presidenza della Vigilanza (elezione avvenuta con i voti della maggioranza e contro il parere del Partito democratico, che appoggiava invece Orlando). «Nonostante il distacco manifestato dal presidente del Consiglio – ha spiegato Orlando – egli ha pubblicamente pronunciato un veto verso di me e gli altri esponenti del mio partito. Rassegno le mie dimissioni dalla Vigilanza come contributo alla denuncia di una inaccettabile mortificazione del Parlamento e della commissione di Vigilanza». «Anche io – ha aggiunto Pardi – ho deciso di rassegnare le mie dimissioni dalla commissione perché la vera vigilanza è ad Arcore»

DI PIETRO – Nella conferenza stampa, i capigruppo di Camera e Senato hanno annunciato che l’Idv «non procederà alla designazione di nessun altro rappresentante in commissione di Vigilanza». Il leader del partito, Antonio Di Pietro, ha poi spiegato che «non ci sarà nessuna resa dei conti con il Pd e con Veltroni», che invece ringraziano come il resto dell’opposizione. «Deleghiamo a Veltroni la ricerca di una soluzione condivisa se Villari si dimette, anche se ovviamente l’Idv non ci sarà».

Vigilanza Rai, Villari a Veltroni: Al momento non mi dimetto

Non ci saranno dimissioni fino a quando non si arriverà ad una candidatura condivisa. Non cambia idea neppure dopo l’incontro con Walter Veltroni Riccardo Villari, il senatore del Pd eletto a presidente della commissione di vigilanza della Rai con i voti del Pdl. “Fino a che il partito non risolve l’impasse con una candidatura condivisa io vado avanti. Ho degli obblighi istituzionali”, ha detto all’uscita dalla sede del Pd. E ha reso noto che un passo in avanti c’è stato perché il partito democratico “ha chiaramente manifestato la volontà di un superamento della candidatura di Orlando. Quanto all’ipotesi di una sua espulsione dal partito, ventilata dal Pd, risponde: “Non esiste proprio”. E aggiunge: “Il Pd è casa mia, non me ne vado”.

L’atteso faccia a faccia con il segretario del partito democratico Veltroni e il vicesegretario Dario Franceschini non ha quindi portato quindi ad una soluzione della crisi apertasi nel Pd dopo l’elezione a sorpresa del senatore Villari alla presidenza della commissione di vigilanza della Rai.

Calderoli: Il federalismo è la ricetta per battere la crisi

 “Il tempo della ricreazione è finito e giovedì con la relazione del relatore sul federalismo fiscale partirà un vero e proprio appello alle forze politiche di buon volontà e di onestà intellettuale perchè si realizzi una riforma che va solo nell’interesse del Paese. Le motivazioni portate da chi vuol fare ammuina, o meglio Casini, per non fare il federalismo, sono proprio quelle per cui invece il federalismo va fatto. Il federalismo avrebbe comunque portato il bene del Paese, ma con la crisi economica internazionale diventa una soluzione obbligatoria, in quanto l’unico strumento in grado di ridurre la spesa pubblica, di ridurre la pressione fiscale e quindi di determinare una ripresa dell’economia è il federalismo fiscale. Il nostro motto sarà sotto il 40 il Paese campa, sopra il 40 il Paese crepa, intendendo per 40 il livello della pressione fiscale. Ora aspettiamo la proposta che il Pd porterà in campo questa settimana: abbiamo aperto il dialogo con chiunque abbia fino ad oggi dimostrato uno spirito costruttivo e continueremo a farlo.

Brunetta: I fannulloni sono stati sempre difesi dalla sinistra sindacale

 “Quanto nervosismo sui fannulloni a sinistra. E’ bastata una frase e ’apriti cielo’” . Cosi’ il ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, ha risposto alle polemiche. “Se e’ vero che i fannulloni non sono ne’ di destra ne’ di sinistra ma si sono sempre configurati come una categoria eterna dell’opportunismo lavorativo, e’ altrettanto vero e dimostrato che un certo sindacalismo di sinistra ha sempre difeso i fannulloni anche quando questi erano indifendibili. E’ altresi’ vero che il sindacalismo di sinistra ha sempre rifiutato la meritocrazia, il controllo gerarchico, quello di produttivita’, premiare i migliori, punire gli opportunisti. Ribadiamo se i fannulloni non sono ne’ dei destra ne’ di sinistra, certamente i loro difensori si trovano nella sinistra sindacale piu’ o meno estrema.

Commissione Vigilanza RAI: Il centro-sinistra si ribella alla nomina di Villari

 “No all’arroganza, è un atto inimmaginabile da regime, non da democrazia”. Questo è stato il primo commento di Walter Veltroni all’ennesimo colpo di mano da parte del maggioranza. Un atto di “goliardia arrogante” ossia l’elezione di Riccardo Villari, senatore democratico, alla presidenza della Commissione di Viglilanza sulla Rai. Una decisione improvvisa e fuori da tutte le regole della consuetudine italiana di nomina della presidenza della commissione da parte dell’opposizione.

Il segretario del PD ha dichiarato ai cronisti che “la maggioranza non può impedire ad un gruppo parlamentare scelto dai cittadini di avere un proprio rappresentante nelle Istituzioni. Il centrodestra ha compiuto un atto di goliardia arrogante che è andato a sbattere contro il buonsenso e le regole”.

Lega: Frontiene chiuse agli immigrati per due anni

 ”Abbiamo proposto un blocco temporaneo dei flussi di ingresso per permettere al governo di monitorare la situazione occupazionale legata alle difficolta’ economiche che il Paese sta affrontando”. Cosi’ il presidente dei senatori della Lega Nord, Federico Bricolo spiega le finalita’ dell’ emendamento presentato al disegno di legge sicurezza. Bricolo, che ricorda come un provvedimento analogo e’ stato messo in atto dal governo spagnolo per le stesse ragioni, sottolinea che questa proposta ”la Lega la vuole discutere con i colleghi di maggioranza e di opposizione, perche’ siamo convinti che su questi temi ci possa essere un interesse comune”. Il presidente dei senatori rileva come purtroppo, in questa situazione, ”dobbiamo prendere atto che tante imprese sono costrette a tagliare il personale, con conseguente perdita di molti posti di lavoro.

Solidarietà da Di Pietro (IdV) per le lotte dei lavoratori di Alitalia

 “Non vi e’ dubbio che l’interruzione del pubblico impiego non sia auspicata, ma non v’é dubbio che non si tratta di una battaglia dei soli piloti, come i media vogliono farci credere, ma di tutti i lavoratori di Alitalia che sono stati raggirati perché nell’accordo era prevista una metodologia per la cassa integrazione, mentre ora nel contratto si vuole fare una selezione della “razza”.

Sembra di essere tornati ai tempi della tratta degli schiavi, quando i giovani venivano scelti per lavorare, mentre gli anziani venivano buttati in mare. Il rapporto che questo governo ha voluto instaurare con i dipendenti Alitalia non è sull’impronta del datore di lavoro-lavoratore, ma di padrone-servo.

Faccio un appello al governo di non chiudere la porta con un’arroganza tipica da “governo putiniano”, ma di aiutare i lavoratori a raggiungere un accordo condiviso con la Cai.
Il trasporto è un diritto dei cittadini, e va garantito, ma non possiamo chiedere ai lavoratori di farsi carico di colpe altrui.