Mediazione civile: l’O.U.A. fabbrica di menzogne e di ignoranza

 Il ricorso dell’O.U.A. al T.A.R. Lazio non ha precedenti nella storia giuridica del nostro Paese – afferma Pecoraro, presidente dell’Organismo Internazionale della Conciliazione & Arbitrato dell’A.N.P.A.R. in attesa di iscrizione quale componente facente parte della piattaforma Europea di Bruxelles come associazione regolamentata rappresentativa degli interessi legittimi della categoria dei mediatori professionali: hanno presentato un ricorso contro l’applicazione del D.M. 180/2010, che suscita perplessità sotto il profilo costituzionale. I vertici dell’O.U.A avrebbero dovuto sapere che un semplice decreto amministrativo non può privare d’efficacia una Legge (n.28 del 2010).

La perdita di potere ”dà alla testa”

In una lettera aperta ai cittadini i vertici politici dell’O.U.A. (Organismo Unitario Avvocatura) si dichiarano vittime dell’entrata in vigore dal 21 marzo c.a., della obbligatorietà della mediazione civile:

– per la ”svendita della giustizia a privati con un’altro aumento ingiustificato di costi a carico dei cittadini”;
– perchè il cittadino avrà l’obbligo di rinvolgerti ad un mediatore prima di rivolgersi al giudice”
– che deve prendere o lasciare, altrimenti non avrà scelga! Dovrà versare un importo variabile da 105 a 9.240 euro, in base al valore della controversia, anche se non intende conciliare;
– che il tuo mediatore potrebbe non essere ”quello sotto casa”, perché potrebbe essere convocato a centinaia di chilometri di distanza, e che, pur in tua assenza, il mediatore potrà fare una proposta di conciliazione fortemente vincolante per il futuro giudizio?

ANPAR, L’O.U.A. suscita solo indignazione nei cittadini

 La ”casta” ha salvaguardato gli avvocati in pensione affondando tutti quelli non pensionati

Dal decreto ”milleproroghe” due notizie una cattiva e una buona per gli avvocati ed entrambe hanno un unico attore protagonista:l’O.U.A. Per fortuna che la notizia cattiva è bilanciata da quella buona. La notizia cattiva è quella che gli avvocati non pensionati, in particolare i più giovani – non ancora inseriti nel mercato delle libere professioni – sono obbligati a versare un contributo previdenziale, che è aumentato dagli originari mille e settecento euro circa agli attuali tremila e cinquecento, a prescindere dal reddito e dal compimento del trentacinquesimo anno di età. La notizia buona, è l’entrata in vigore dell’obbligatorietà della mediazione civile dell’esperimento del procedimento di mediazione quale condizione di procedibilità della domanda giudiziale che avrà decorrenza a partire dal 20 marzo 2011. l’O.U.A. sapete cosa fa? Indice uno sciopero contro la mediazione e contro i cittadini.