Il Governo vara la “social card”

Nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi, i ministri Tremonti e Brunetta, oltre al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Bonaiuti, hanno presentato la Carta Acquisti ovvero la Social Card. Il ministro Tremonti ha sottolineato che la social card costerà a regime 450 milioni di euro l’anno e riguarderà un milione e trecentomila persone. La Carta spetta ai cittadini ultrasessantacinquenni e alle famiglie con figli piccoli (fino a tre anni) che abbiano un reddito ‘isee’ (indicatore della situazione economica equivalente) fino a 6.000 euro. Per chi ha più di 70 anni la soglia di reddito isee che dà accesso alla carta acquisti è fino a 8.000 euro. Nel caso di piu’ figli sotto i tre anni gli accrediti si sommano. La Carta per gli acquisti parte con una “dote” di 1.070 milioni di euro, perché alle risorse stanziate da alcuni provvedimenti si aggiungono 250 milioni di euro donati da Eni (200 milioni) ed Enel (50 milioni).

Ue, via libera al piano da 200 mld contro la crisi

 La Commissione europea ha adottato il piano di stimolo dell’economia per affrontare la crisi: 170mld proverranno dagli Stati membri, e 30mld da fondi comunitari.

È quanto ha annunciato il presidente dell’esecutivo Ue José Manuel Barroso , il quale ha ufficialmente confermato che il piano proposto corrisponde all’1,5% del Pil dei Ventisette, e cioé 200mld di euro, dato dunque più elevato rispetto all’1% annunciato nei giorni scorsi dal ministro dell’Economia tedesco Michael Glos. Questa somma è così composta: 1,2% verrà dai bilanci nazionali degli Stati membri, mentre lo 0,3% da fondi comunitari che corrispondono alle cifre indicate.

L’Ocse peggiora le previsioni: Recessione più lunga in Europa

L’Ocse traccia un quadro a tinte fosche della crisi, sia per l’Italia che per tutta l’Europa. Nell’Economic Outlook, pubblicato oggi, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha peggiorato ulteriormente le sue previsioni di crescita per Eurolandia.

Le famiglie italiane “probabilmente resteranno caute” sui consumi e “la crescita dei consumi potrebbe non riprendere se non alla fine del 2009”. L’Ocse nota un “forte aumento” della quota dei redditi destinata ai risparmi nel 2008, e si aspetta un aumento della disoccupazione fino a tutto il 2009″.

Prevista un’espansione del prodotto interno lordo dei Quindici dell’1% nel 2008, una contrazione (-0,6%) nel 2009 e un ritorno alla crescita nel 2010 (+1,2%).
Le stime anticipate lo scorso 13 novembre indicavano rispettivamente +1,1%, -0,5% e +1,2%.

Tremonti: Il nostro Paese è più solido di quanto si creda

 “Il sistema Paese e’ piu’ solido di quanto noi stessi siamo disposti a credere”. Lo ha affermato il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, che nel suo intervento all’assemblea annuale di Federcasse ha spiegato: “Il problema non sono i parametri di Maastracht ma il problema e’ il debito pubblico e il mercato. Noi dobbiamo consolidare la fiducia verso di noi come emittenti del terzo debito pubblico piu’ grande del mondo. Ci sono una serie di indicatori che non sono cosi’ negativi per noi. Ad esempio con grandi salvataggi negli Usa si passa dal debito privato al debito pubblico. In realta’ bisognerebbe considerare il debito consolidato, la somma cioe’ del debito pubblico e di quello privato, una somma che in Italia e’ pari al 125% del Pil, in Germania e’ del 135% mentre negli altri paesi e’ meglio non parlare.

Istat: A settembre lieve crescita per le vendite al dettaglio

Le vendite del commercio al dettaglio a settembre hanno registrato un aumento dello 0,3% rispetto ad agosto. L’Istat ha infatti corretto il dato diffuso venerdì mattina, secondo cui la crescita mensile era stata nulla. “A settembre – si legge nella nota – l’indice destagionalizzato del valore del totale delle vendite al dettaglio, pari a 109,0, ha registrato una variazione positiva dello 0,3% rispetto al precedente mese di agosto”. In particolare, l’Istituto ha spiegato che “a seguito di una verifica, è emerso un disallineamento della procedura che ha generato alcuni errori nei dati destagionalizzati relativi a settembre”. Il valore delle vendite di prodotti alimentari, il cui indice destagionalizzato è risultato pari a 118,5, è aumentato in termini congiunturali dello 0,2% e quello delle vendite di prodotti non alimentari, il cui indice destagionalizzato è risultato pari a 102,8, dello 0,3%.

Confermato invece il dato annuo che indica un aumento dello 0,5%. La variazione tendenziale deriva da un aumento dell’1,4% delle vendite di prodotti alimentari e da una diminuzione dello 0,1% delle vendite di non alimentari. Nel confronto tendenziale sui primi nove mesi del 2007 il valore del totale delle vendite ha registrato un variazione tendenziale negativa dello 0,2%. Le vendite di prodotti alimentari sono cresciute dell’1,2% e quelle di prodotti non alimentari sono diminuite dell’1,1%.

Alitalia a Cai per 427 milioni cash. Spinetta: Air France resta in corsa

 “Oggi ho accettato formalmente l’offerta” presentata da Cai, per 1.052 milioni. Lo ha annunciato il commissario straordinario di Alitalia. Augusto Fantozzi, in conferenza stampa, ha spiegato che il corrispettivo in denaro è di 427 milioni di euro, mentre l’accollo dei debiti ipotecari è pari a 625 milioni di euro.
Quanto alle azioni “temo che facciano una brutta fine”, ha detto Fantozzi. In serata, i sindacati autonomi hanno confermato lo sciopero di piloti e assistenti di volo per il 25.

L’offerta. Il commissario straordinario è entrato nel dettaglio dell’offerta di Cai: 100 milioni saranno pagati in denaro al closing previsto per il 30 novembre mentre 327 milioni sono il “corrispettivo differito stimato provvisorio”. L’accollo dei debiti ipotecari invece è di 625 milioni. “L’offerta Cai prevede che il corrispettivo differito stimato provvisorio, al netto del saldo algebrico fra le specifiche partite debitorie e creditorie – si legge nel documento consegnato alla stampa – sia saldato entro sei mesi dal closing per tutte le società, fatta eccezione per la sola alitalia alla quale si applica un meccanismo di pagamento in due tranche a 6 e 24 mesi”. Per Alitalia spa il corrispettivo è di 936 milioni, per Alitalia servizi 57, per Alitalia airport 6, per Alitalia express 20 e per Volare 33.

Piano anti-crisi, verso bonus per le famiglie a Natale

 Il cantiere del piano anti-crisi è ancora aperto. Ma alcune certezze si fanno largo tra le ipotesi allo studio dei tecnici a meno di una settimana dal Consiglio dei ministri di mercoledì 26 novembre. Che, secondo quanto affermato da Silvio Berlusconi, dovrebbe varare un primo pacchetto di misure per famiglie e imprese, dal valore stimato (almeno per il momento) tra 3,8 e 4,3 miliardi. Anche se il Cdm potrebbe limitarsi a un primo esame del piano attendendo l’ufficializzazione delle “mosse” di Bruxelles. In ogni caso nel pacchetto italiano un punto considerato ormai fermo è la destinazione a dicembre di un bonus familiare, in forma una tantum, alle famiglie meno abbienti probabilmente con un tetto di reddito compreso tra i 12mila e i 20mila euro.
Questo intervento è visto da alcuni tecnici dell’Esecutivo come il primo passo in direzione del quoziente familiare. Ma per il ministero dell’Economia si tratta solo di una semplice misura di sostegno slegata dalla logica del “quoziente”.

Tremonti: Nel piano da 80 miliardi investimenti nelle infrastrutture

 Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti che affiancava il presidente Berlusconi nella conferenza stampa di Washington, al termine del vertice G20, ha spiegato il piano di sostegno all’economia italiana da 80 miliardi di euro. Un ventaglio d’interventi che spazia dalle infrastrutture, al project financing, alle nuove tariffe autostradali collegate agli investimenti. La partenza del piano è imminente: l’appuntamento è fissato alla riunione del Comitato Interministeriale per la Politica Economica (Cipe) del prossimo 21 novembre.

“Stiamo lavorando e dobbiamo sincronizzare i nostri tempi – ha spiegato il ministro dell’Economia Giulio Tremonti- non solo con il G20 ma anche con il Parlamento. Pensiamo a un decreto. Il presidente Berlusconi ha già detto nei prossimi giorni ed è il tempo giusto per avere un decreto approvato in tempi e modi ragionevoli. Abbiamo molto apprezzato come il Parlamento ha votato nei giorni scorsi la Finanziaria senza la fiducia e su molte norme con il voto a favore anche dell’opposizione. Anche per rispetto a tutto questo i tempi parlamentari sono tempi per noi fondamentali.

Venerdì il CdM esaminerà il pacchetto di misure per rilanciare l’economia

 Arriverà venerdì prossimo sul tavolo del Consiglio dei Ministri il pacchetto di misure per il rilancio dell’economia allo studio del Governo, ma probabilmente per il varo bisognerà aspettare l’inizio della prossima settimana. Diverse le possibilità ancora aperte, soprattutto per quanto riguarda il sostegno alle famiglie: i tecnici del Ministero dell’Economia sono al lavoro sulle simulazioni per valutare i costi e scegliere all’interno di una rosa di interventi. La spesa complessiva dovrebbe essere di circa 3 miliardi di euro.

Tramontata l’ipotesi di una detassazione totale delle tredicesime, il Governo sta studiando un bonus fiscale una tantum per le famiglie meno abbienti. Certo appare invece il taglio di 3 punti percentuali dell’acconto Irpef di novembre (99% delle tasse pagate nell’anno corrente), che dovrà però essere restituito ad aprile. Stesso discorso per le imprese che beneficeranno di una riduzione degli acconti fiscali dell’Ires.

Matteoli: In sei mesi via a strade, Mose e Ponte. Così rilanceremo il Paese

 “E’ un piano coraggioso che ridarà fiato alle imprese. Uno dei rischi, infatti, è di guardare alla crisi con rassegnazione: sta arrivando, poi passerà. E’ compito del governo dare fiducia alle aziende e coinvolgerle nello sforzo di rilancio”. Così il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, commenta il piano d’azione anticrisi da 80 miliardi di euro che il governo si appresta a varare per far fronte alla crisi economica, dei quali 44 miliardi, divisi in due tranche, saranno destinati alle opere pubbliche, come ha lui stesso annunciato in due interviste al Giornale e il Messaggero.
“Stiamo parlando – spiega Matteoli – del Mose a Venezia, il raccordo Parma-La Spezie della Cisa, la Milano-Mantova, l’autostrada Civitavecchia-Livorno, la BreBeMi e poi una parte del Ponte sullo Stretto di Messina”.