L’ultima seduta dell’anno con il segno più a Piazza Affari. L’indice Mibtel ha fatto segnare nel finale un +1,33% a quota 15.096 punti, mentre l’S&PMib guadagna l’1,53% a quota 19.460 punti. In recupero anche l’All Stars, che mette a segno un rimbalzo dell’1,59% a quota 8.554 punti. Fra i titoli del listino milanese, bene Prysmian con un guadagno di oltre 4 punti percentuali. In evidenza anche Mondadori, A2A, Atlantia e Impregilo. Fra i maggiori ribassi del listino, invece, Seat Pg cede circa 1,5 punti, seguita da Intesa Sanpaolo, Mediaset, Saipem e Banco Popolare. Gli investitori sono ormai proiettati sul 2009 e, sottolineano i trader, non si sono registrati nemmeno quei movimenti anomali che solitamente caratterizzano l’ultima seduta dell’anno, fatta eccezione per qualche improvviso balzo nelle battute conclusive. «Sul mercato non c’è nessuno», sintetizza un’operatrice. Anche le altre principali Borse europee archiviano la seduta all’insegna dei guadagni, sulla scia dell’avvio positivo di Wall Street. Fra le piazze finanziarie, Parigi chiude a +1,81%, Francoforte segna un +2,24%, mentre Londra avanza dell’1,84%. Anche La borsa di New York ha chiuso le contrattazioni in rialzo. Alla fine della seduta e prima delle operazioni di compensazione, il Dow Jones ha guadagnato 186,61 punti (+2,20%), a 8.670,61 punti, mentre il Nasdaq ha chiuso in rialzo di 40,38 punti (2,63%), a quota 1.550,70 punti. In aumento anche lo S&P 500, che è salito di 21,21 punti (2,43%) a 890,63 punti.
Economia
Dieci anni d’inflazione: Comunicazioni “in soffitta”, domina l’energia
“Rapporto prezzi 2008” realizzato dall’Ufficio Studi Confcommercio, l’andamento dei prezzi al consumo negli ultimi dieci anni evidenzia comportamenti diversificati tra i vari capitoli di spesa. Infatti, al crollo del comparto delle comunicazioni, in calo di quasi il 30% nel periodo considerato, fa da contraltare l’aumento di oltre il 47% delle spese per l’abitazione, acqua, luce e gas e quello della voce trasporti cresciuti di quasi il 40%. E, nel confronto tra l’andamento dei prezzi dei beni e quello dei servizi, proprio questi ultimi risultano, nel decennio, la componente principale delle dinamiche inflazionistiche in particolare per quanto riguarda quelli locali, come la tariffe per la raccolta rifiuti e per il consumo di acqua. Il dato più rilevante dell’analisi è sicuramente la spinta deflazionistica registrata dal capitolo comunicazioni, una voce di spesa di primo piano per la spesa delle famiglie, che comprende le apparecchiature per la comunicazione, i servizi di telefonia e i servizi postali. L’evoluzione contenuta dei prezzi dei prodotti ad alto contenuto tecnologico, provenienti da Paesi con minori costi di produzione, la massiccia diffusione sul mercato di nuovi modelli e la svalutazione del dollaro degli ultimi anni hanno, infatti, condizionato l’andamento dell’inflazione per questo settore, nel quale i prezzi sono diminuiti del 28,3% tra il 1995 e il 2007.
Se la discesa dei prezzi nelle comunicazioni ha rappresentato negli ultimi anni un sostegno al potere d’acquisto delle famiglie, altri importanti settori sono andati nella direzione opposta facendo registrare forti rincari. E’ il caso, escludendo le bevande alcoliche e i tabacchi su cui ha pesato essenzialmente l’aumento dell’imposizione fiscale, delle spese riferibili all’ambito domestico, ovvero delle spese per l’abitazione, l’acqua, l’elettricità e i combustibili, il cui incremento dei prezzi tra il 1995 e il 2007 è stato il più elevato dei 12 capitoli di spesa. L’insieme di queste voci rappresenta una quota significativa delle spese cosiddette obbligate che hanno costituito negli ultimi anni, e costituiscono tuttora, una voce rilevante di spesa nei bilanci delle famiglie.
Istat: Povertà in aumento
Indagine Istat sulla distribuzione del reddito indica che l’Italia è più povera, con un 5% della popolazione che non ha nemmeno i soldi per il sostentamento e sale la percentuale di coloro che non arrivano alla fine del mese. Nel 2007 il 5,3 per cento delle famiglie ha dichiarato di aver avuto, negli ultimi dodici mesi, momenti con insufficienti risorse per l’acquisto di cibo; tale percentuale è pari al 11,1 per centoper le spese mediche e al 16,9 per l’acquisto di abiti necessari.
E’ quanto emerge dai dati Istat di fine 2007 contenuti nell’indagine sulla distribuzione del reddito e le condizioni di vita in Italia; sale dal 14,6 al 15,4% il numero delle famiglie che arriva con molta difficolta’ alla fine del mese.
L’indagine campionaria annuale “Reddito e condizioni di vita”, giunta alla quarta edizione, è parte di un più vasto progetto, deliberato dal Parlamento Europeo e coordinato da Eurostat.
I risultati dell’indagine confermano l’esistenza di un profondo divario territoriale: il reddito mediano delle famiglie che vivono nel Sud e nelle Isole è circa tre quarti del reddito delle famiglie residenti al Nord. Inoltre i redditi delle famiglie residenti nel Sud e nelle Isole sono maggiormente concentrati nelle fasce di reddito più basse.
Crisi: Tremonti contesta Draghi
«Per fortuna c’era il Financial Stability Forum, e figuratevi se non c’era; i ragazzi hanno fatto un grande lavoro…». Giulio Tremonti è convinto che il susseguirsi dei crac e degli scandali finanziari sia figlio del «fallimento dei regolatori» e, nel dirlo, chiama indirettamente in causa il governatore di Bankitalia, Mario Draghi, che del Fsf è presidente. Ora che si sta reimpostando il quadro internazionale, il ministro dell’Economia ritiene «demenziale stare ad ascoltare le lezioni di chi non ha capito nulla o ha capito troppo» su quanto è accaduto. Era un problema sollevato anche dalla Regina Elisabetta in un discorso alla London School of Ecomomics, ricorda con ironia, quando chiese: «Come mai nessuno se ne era accorto?».
Succede tutto poco dopo le otto della sera, quando l’uomo di via XX Settembre arriva in giustificato ritardo alla riunione informale straordinaria dei ministri Ecofin convocata a Parigi dalla presidenza francese. Draghi è già in sala da un pezzo, per la prima volta un numero uno del Fsf (l’organismo di supervisione globale del quale fanno parte governi e autorità di vigilanza) è stato invitato a spiegare le terapie delle turbolenze che hanno messo al tappeto l’economia planetaria. Tremonti si ferma coi giornalisti e lancia il sasso in quello che sino ad allora era stato uno stagno. Più tardi dirà «stavo scherzando», ma la freddezza con cui Draghi prende le distanze dalle sue parole – «il Governatore non commenta queste cose» e «non replico alle battute» – offre la misura della temperatura fra i due. S’inizia con le code della frode Madoff, caso lampante in cui «la massa raccolta coincide con la refurtiva».
Lavoro: disoccupazione ancora in crescita
Secondo l’Istat, il tasso di disoccupazione nel terzo trimestre dell’anno è aumentato di mezzo punto percentuale rispetto ad un anno prima, posizionandosi al 6,1%. In confronto al secondo trimestre 2008, al netto dei fattori stagionali, il tasso di disoccupazione è diminuito di un decimo di punto. Nel terzo trimestre dell’anno il numero delle persone in cerca di occupazione ha registrato il terzo aumento tendenziale consecutivo, portandosi a 1.527.000 unità (+127.000 unità, pari al +9% rispetto al terzo trimestre 2007). L’innalzamento del livello della disoccupazione risente soprattutto della crescita degli ex-occupati nel Nord e nel Centro e degli ex-inattivi nel Mezzogiorno. Nel terzo trimestre è proseguita la crescita del numero delle persone in cerca di occupazione, sia per la componente maschile (+10,5%, pari a 69.000 unità) sia per quella femminile (+7,8%, pari a 58.000 unità). La crescita della disoccupazione ha continuato a interessare soprattutto gli uomini ex-occupati nelle regioni settentrionali e centrali (+32.000 unità) e le donne ex-inattive nel Mezzogiorno (+29.000 unità). Il tasso di disoccupazione, nel terzo trimestre, è aumentato rispetto a un anno prima di 0,5 punti percentuali per gli uomini e di 0,4 punti percentuali per le donne, portandosi rispettivamente al 4,9 e al 7,9%. Ad eccezione del Nord-est, l’aumento e’ diffuso in tutte le ripartizioni territoriali.
Inflazione in calo al 2,7 per cento
Il dato definitivo dell’Istat, conferma che l’inflazione a novembre è scesa dal 3,5% al 2,7%. I prezzi al consumo sono diminuiti dello 0,4% rispetto a ottobre. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo, ha registrato una variazione di -0,5% a livello congiunturale e di +2,7% in termini tendenziali. Il rallentamento dell’inflazione di novembre, riflette in primo luogo il brusco ridimensionamento della dinamica tendenziale dei prezzi dei beni (dal +3,6% al +2,6%) e, in particolare, di quelli energetici. Un rallentamento del tasso tendenziale si registra anche per i prezzi dei prodotti alimentari, nonostante gli aumenti registrati sul piano congiunturale. Il tasso di inflazione “acquisito” per il 2008 è pari al 3,4%. A novembre gli aumenti congiunturali più significativi si sono avuti nei capitoli comunicazioni (+0,3%), mobili, articoli e servizi per la casa e servizi sanitari e spese per la salute (+0,2% per entrambi); una variazione nulla si è registrata invece nel capitolo ricreazioni, spettacoli e cultura, mentre in calo sono stati i capitoli trasporti (-2,3%), abitazione, acqua, elettricità e combustibili e servizi ricettivi e di ristorazione (-0,4% per entrambi).
Confcommercio: Lo sciopero della CGIL una protesta irresponsabile
“Praticamente inesistente l’adesione tra le imprese associate a Confcommercio e nessun problema negli esercizi commerciali che sono tutti aperti”. Questo il commento del presidente della Commissione Lavoro di Confcommercio, Francesco Rivolta, in riferimento allo sciopero indetto venerdì dalla sola Cgil. “Avevamo già sostenuto, prima della sua proclamazione, che questo sciopero rappresentava una scelta irresponsabile perché non avrebbe aiutato il Paese ad affrontare le difficoltà della crisi, né a migliorare il clima di fiducia delle famiglie soprattutto nel periodo a ridosso del Natale e i dati sulle adesioni ci fanno dire che i lavoratori del nostro settore, ma anche gli stessi iscritti alla CGIL, hanno manifestato un’analoga preoccupazione.” “Tutto questo – conclude Rivolta – dovrebbe far riflettere chi ha grandi responsabilità sociali perché indica che, nella complessa situazione economica in cui ci troviamo, occorre una volontà di segno nuovo tesa a ricercare soluzioni praticabili nell’interesse generale. Per questo motivo auspichiamo che la CGIL non prosegua ad isolarsi su posizioni di conflitto ma individui, insieme alle altre organizzazioni sindacali, un nuovo terreno di confronto ripensando anche alla scelta di non aderire alla firma del nostro contratto nazionale”.
Istat: Ad ottobre, crollo della produzione industriale
Nel mese di ottobre 2008, sulla base degli elementi finora disponibili, l’indice della produzione industriale con base 2000=100 è risultato pari a 102,4 con una diminuzione del 6,7 per cento
Berlusconi ai soci Cai: Siete patrioti. In futuro possibili nuove assunzioni
Berlusconi brinda con i soci della Cai. Li chiama “patrioti” e annuncia future assunzioni nella compagnia aerea. Rivolgendosi ai soci della cordata riuniti a cena a Villa Madama, a Roma, insieme a Intesa Sanpaolo, il presidente del Consiglio definisce il salvataggio di Alitalia “un atto di patriottismo necessario per avere una compagnia di bandiera italiana e salvaguardare il turismo, settore vitale per il nostro Paese”.
“Ci guadagnerete”. Berlusconi non nasconde la convinzione che aver salvato la compagnia si trasformerà per gli azionisti della nuova azienda in un”buon investimento”: “Vi ho consentito l’ingresso in un settore in crescita – dice – e sono convinto che alla fine questa operazione vi permetterà di guadagnarci”.
“Nuovi posti di lavoro”. Ottimista, il premier ha annunciato che in futuro potrebbero arrivare maggiori investimenti per la nuova Alitalia, e “il numero dei dipendenti assunti salirà, ne sono certo. Così come nell’indotto”.
La protesta del “fronte del no”. Un centinaio tra piloti e hostess dell’Alitalia del cosiddetto “fronte del no”, avevano accolto le auto degli ospiti di Silvio Berlusconi all’ingresso di villa Madama con applausi di scherno, candele accese e qualche slogan di protesta.