Fini avvisa Berlusconi: La Camera reagirà ai troppi decreti

 Il presidente della Camera dice basta all’abuso di decreti: “Il ricorso ai decreti legge rientra tra le prerogative del governo. Un eventuale abuso di questo strumento – dichiara oggi Gianfranco Fini – non solo determinerebbe valutazioni di tipo politico, ma anche il diritto della Camera di far sentire la propria voce”.

Il numero uno di Montecitorio interviene in Aula dopo le sollecitazioni nei suoi confronti venute dall’opposizione, all’indomani delle dichiarazioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sulle intenzioni di ricorrere con più frequenza allo strumento della decretazione d’urgenza.

Voto agli immigrati: apertura di Fini alla proposta di Veltroni

 Concedere il diritto di voto agli immigrati, a certe condizioni, “non è un’ipotesi sciagurata” né un’idea “criminale”, ma gli stranieri “devono dimostrare di essere in grado di adempiere a certi doveri”.
Il Presidente della Camera Gianfranco Fini risponde così dal palco della festa nazionale del Pd a Firenze, alla questione del riconoscimento del diritto di voto amministrativo agli extracomunitari, sollevata alcuni giorni fa dal segretario democratico Veltroni con una lettera.
“Il diritto di voto amministrativo per alcune categorie di stranieri residenti in modo regolare e da un certo numero di anni in Italia – ha aggiunto Fini – non va visto né come ipotesi sciagurata né come garanzia assoluta di integrazione perché va ricordato che alcuni stranieri hanno già il diritto di voto e sono quelli appartenenti ai 27 paesi dell’Unione Europea compresi quelli che, come Bulgaria e Romania, non hanno dimostrato una reale volontà di integrazione”.

Veltroni invita Fini alla collaborazione per il diritto di voto agli immigrati

 Affinché gli immigrati non siano braccia ma uomini, con piena dignità, è necessari consentire loro di votare, perlomeno alle amministrative. Se ne parla da troppi anni così il Partito Democratico alla ripresa dei lavori parlamentari presenterà una proposta di legge costituzionale sul tema. Primo firmatario Walter Veltroni assieme a Livia Turco, che ha deciso di scrivere una lettera al Presidente della Camera, Gianfranco Fini, per annunciare la presentazione della proposta, chiedendo una corsia preferenziale per la sua discussione.

Cremlino dice sì all’indipendenza di Ossezia del sud e Abkhazia: Le comunicazioni di Frattini alla Camera

In un discorso in diretta tv, il leader del Cremlino, annunciando di aver firmato il decreto per il riconoscimento dell’Ossezia del sud e dell’Abkhazia, ha detto che “é una scelta non facile ma è l’unica possibilità per salvare le vite delle persone”.
Mosca, ha aggiunto, è stato un “mediatore e pacificatore per il regolamento politico, partendo dal riconoscimento dell’ integrità territoriale della Georgia mentre la sua leadership ha scelto un’altra strada”.

Manovra: via libera del Parlamento al decreto legge

 E’ stato approvato definitivamente dalla Camera dei deputati il 5 agosto 2008 il decreto legge n.112 del 25 agosto 2008 recante “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria”.

L’approvazione del provvedimento è avvenuta in due fasi: la Camera dei deputati ha approvato – con il voto di fiducia richiesto dal governo – il testo approvato dal Senato il primo agosto scorso, che consiste in un unico articolo interamente sostitutivo del decreto legge. A favore hanno votato 312 deputati su 551 presenti. I voti contrari sono stati 239. Nella seconda fase, la Camera dei deputati ha approvato con 314 voti a favore e 230 contrari – in via definitiva – il provvedimento che ora sarà promulgato dal Capo dello Stato e successivamente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

La Camera dei deputati si era pronunciata sul provvedimento già il 21 e il 24 luglio scorsi. Dapprima, era stato approvato con voto di fiducia il maxiemendamento interamente sostitutivo dell’articolato e, successivamente, il testo completo.

Su emendamento PD, governo battuto alla Camera

 Ancora uno scivolone del governo Berlusconi. Ancora una vittoria del PD. Il governo è stato infatti battuto alla Camera su un emendamento firmato PD al decreto legge sul monitoraggio della spesa pubblica, riguardante le biomasse. La seduta dell’Aula è stata sospesa.
L’emendamento, riferito all’articolo 3 del testo, è stato approvato, contro il parere contrario di governo e commissione, con 250 sì, 246 no e tre astenuti. Il decreto legge era stato già approvato dal Senato, dove dovrà necessariamente tornare per essere convertito e la scadenza cade il prossimo 3 agosto. Al momento della votazione gli assenti nella maggioranza erano oltre sessanta, tre i gli astenuti della Lega, mentre un deputato di Forza Italia ha votato con l’opposizione.

Caso Tavaroli: per Fassino (PD) appplauso bipartisan alla Camera

 Un applauso bipartisan di tutta l’aula della Camera e uno ideale dal mondo della rete internet in segno di solidarietà a Piero Fassino, dopo le affermazioni di Giuliano Tavaroli, ex capo della sicurezza di Telecom, circa un suo presunto conto estero a Londra.

Il capogruppo del Pd, Antonello Soro, dopo il voto finale sulla manovra, ha preso la parola per esprimere la solidarietà all’ex segretario dei Ds e sottolineare “il suo meritato prestigio” in Italia e all’estero. Soro ha quindi scandito: “Esprimo a Piero Fassino il sentimento di solidarietà di tutto il Parlamento” che è scoppiato un lungo applauso. Subito dopo, anche il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha voluto unirsi alla manifestazione di stima e solidarietà dell’aula: “L’applauso corale di tutta l’aula e’ la migliore riprova di quanto lei ha detto, onorevole Soro”.

Ricevuto l’applauso dell’aula di Montecitorio, Fassino ha preso parola per ringraziare i rappresentanti delle istituzioni e i leader politici che in queste ore gli hanno espresso solidarietà. Visibilmente commosso, Fassino “ha ringraziato il presidente Soro, il mio gruppo e tutti i colleghi di tutti gli altri gruppi, i presidenti Fini, Schifani e Napolitano e tanti esponenti e leader politici che mi hanno manifestato la loro solidarietà”
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Finanziaria: via libera della Camera al decreto

 Con 305 voti a favore e 265 voti contrari la Camera ha approvato il decreto sulla manovra triennale.
Il provvedimento passa ora all’esame del Senato che, con ogni probabilità, confermerà il testo licenziato da Montecitorio, senza bisogno di una terza lettura.
Molte le novità contenute nel provvedimento: dalla ‘Robin Hood Tax’ alla cancellazione dei ticket sanitari, dalla ‘social card’ per i poveri alla riforma dei servizi pubblici locali, dagli statali alla sicurezza, dal piano casa alla stretta per enti locali e ministeri.
Il decreto è il primo pezzetto della novità procedurale inaugurata dal Tremonti: la manovra economica triennale da quasi 35 miliardi di euro, di cui circa 30 di tagli alla spesa dal 2009 al 2011. A settembre, quindi, la legge Finanziaria dovrebbe contenere soltanto le tabelle e comunque essere priva di contenuti politici. Il Governo punta coì a conseguire il pareggio di bilancio alla fine del triennio, come concordato con Bruxelles.

Queste le principali novità contenute nel decreto.
ROBIN TAX: arriva un inasprimento del prelievo fiscale per petrolieri, banche e assicurazioni. Per le società energetiche viene innalzata dal 27,5% al 33% l’aliquota Ires. Per banche e assicurazioni il maggior prelievo sarà ottenuto con un allargamento della base imponibile. L’Autorità per l’energia dovrà vigilare per impedire che il maggior prelievo pesi sui clienti.

Il Governo incassa la fiducia sul maxiemendamento alla manovra

 Il Governo alla Camera ha incassato la fiducia sul maxiemendamento alla manovra economica con 323 sì e 253 no.

Domani saranno discussi gli ordini del giorno. Mercoledì o giovedì il provvedimento passerà al Senato, in modo da poter essere approvato entro i primi giorni di agosto.
Le maggiori polemiche riguardano ancora le risorse da destinare ai contratti del pubblico impiego, in particolare il taglio di 400 milioni dei fondi accantonati per i rinnovi dei contratti pubblici per il triennio 2009-2011.
“Se si continua su questa linea – dice Carlo Podda, segretario della Cgil funzione pubblica – a settembre lo sciopero sarà inevitabile per sostenere la nostra piattaforma”.
Per Podda, i tagli non ricadranno solo sugli stipendi dei dipendenti della pubblica amministrazione ma ci saranno anche meno servizi per i cittadini.