Bersani (PD): Sul “tesoretto” i dati fanno giustizia, ora tocca al Pdl

 Bankitalia ha messo oggi in chiaro quale sia l’eredità che il governo Prodi lascia in dote all’esecutivo guidato da Silvio Berlusconi, mettendo a tacere le voci di chi, preventivamente, aveva snocciolato numeri fasulli e approssimativi a riguardo.

Espliciti i numeri elaborati da Palazzo Koch: le entrate tributarie a marzo sono state di 26,461 miliardi, in aumento del 4,5% rispetto allo stesso mese dello scorso anno quando si erano attestate a 25,165 miliardi. Nei primi tre mesi del 2008 le entrate sono arrivate a 85,634 miliardi, in aumento dell’8,6% rispetto al primo trimestre del 2007 quando si erano attestate a 78.810 miliardi.

Governo: nomina dei sottosegretari, nodo viceministri e ultime limature al pacchetto sicurezza

 Comincia oggi una settimana di verifiche per il quarto governo Berlusconi.
Convocato per le 18.00 di oggi pomeriggio il Cdm, inizialmente previsto alle 11.00 per completare la squadra di governo e dare il via libera alla nomina dei sottosegretari (che dovrebbero essere 37 compresi quelli della presidenza del Consiglio).
A Palazzo Chigi, oltre a Gianni Letta, nominato sottosegretario venerdì scorso, dovrebbero approdare Paolo Bonaiuti, con la delega alla comunicazione e all’editoria, Gianfranco Micciché, per il Cipe ed il Mezzogiorno, Carlo Giovanardi per gli affari sociali e la droga.
Dietro lo slittamento della riunione, ci sarebbe l’ irrisolto nodo dei viceministri.

Valducci (PdL): Fini encomiabile, Forza Italia e AN affianchino l’azione del governo

“Un discorso encomiabile quello di Gianfranco Fini durante l’assemblea nazionale di Alleanza Nazionale. Nel 1995 diede vita ad un progetto, quello di modernizzare la destra italiana. Oggi possiamo dire che l’obiettivo e’ in dirittura d’arrivo e sara’ raggiunto quando il Popolo della Liberta’ sara’ costituito. Fino a quel giorno i partiti devono continuare a lavorare efficacemente affiancando l’azione di governo ancor piu’ che nel precedente governo Berlusconi”. Lo ha dichiarato Mario Valducci, responsabile degli enti locali di Forza Italia.

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Prima giornata per il Comitato politico nazionale di Rifondazione comunista

 La volontà unitaria e la necessità di definire urgentemente i punti dell’opposizione politica sono i due temi che hanno caratterizzato la prima giornata del Comitato politico nazionale dopo la costituzione del comitato di gestione. L’appuntamento definito per tracciare le linee definitive dell’iter congressuale, non poteva non affrontare anche i temi politici all’ordine del giorno, che richiedono una presa di posizione ben oltre i comunicati stampa.

Quasi tutti gli interventi hanno ribadito l’importanza dell’unità, in particolare il portavoce del comitato di gestione Maurizio Acerbo ha teso a sottolineare ancora una volta i motivi per i quali ancora non si è definito un documento politico, pure urgentissimo, lo stesso per il quale ancora non ha mai emesso un comunicato stampa:

Il saluto di Fini nel giorno dell’addio ad AN

 “Questa è la mia ultima relazione da presidente del partito. Lo dico con emozione non solo personale per i risultati elettorali e per quello che il partito si accinge a fare nei prossimi mesi”.
Con queste parole Gianfranco Fini ha aperto l’assemblea nazionale di AN durante la quale, dopo 21 anni, si appresta a passare il testimone a Ignazio La Russa che affiancato dall’ufficio politico e da un nuovo esecutivo, dovrà traghettare AN nel Pdl.
Fini ha ringraziato gli elettori “tutti quelli che ci hanno dato fiducia” nonché tutti i militanti del partito “dal primo fino a quelli in periferia”.
“C’è un unico sassolino che mi tolgo dalle scarpe nel momento in cui passo il testimone, un’unica puntura di spillo”, ha detto Fini.
“Oggi – ha aggiunto- mi voglio prendere il piccolo lusso di dire che la nostra gente ha capito la grande sfida politica del Pdl molto prima di qualche dirigente che ne ha compreso l’importanza solo dopo aver avuto la sicurezza di essere incluso nelle liste o di avere avuto posto al governo”.

Alessandra Mussolini propone un secondo governo ombra

 Fatta fuori da ogni incarico governativo Alessandra Mussolini in Floriani non ci sta e, essedno quasi in estate e seguendo le orme di Veltroni vara il suo governo penombra. L’idea è di Alessandra Mussolini, autocandidatasi premier dell’esecutivo “virtuale”. Presentando la formazione, il segretario nazionale di Azione Sociale ha spiegato che ne fanno parte anche esponenti esterni al partito. «Dopo la presentazione da parte dell’onorevole Veltroni del governo ombra, espressione non di tutta l’opposizione ma del solo Partito Democratico, appare legittimata – afferma Mussolini – anche la presentazione dei ministri del governo penombra di Azione Sociale».

AN: L’assemblea nazionale affida a La Russa il ruolo di reggente in vista della confluenza nel PdL

L’assemblea nazionale di An ha approvato all’unanimità il passaggio delle consegne che, dopo l’elezione di Gianfranco Fini alla presidenza della Camera, su proposta del leader di An, vede Ignazio La Russa diventare ‘reggente’ del partito. Ad affiancare La Russa ci sarà l’ufficio politico, composto da Altero Matteoli, Andrea Ronchi, Gianni Alemanno, Maurizio Gasparri e Donato Lamorte. Nei prossimi giorni sarà nominato un nuovo esecutivo.

Caso chiuso fra Italia e Libia sul nodo Calderoli

 Alla fine pace fatta. Si nonostante le minacce, nonostante quelle vignette anti islam, alla fine il perdono di Gheddafi, inimmaginabile solo qualche giorno fa, è arrivato, anzi Roberto Calderoli si è pentito e di conseguenza è pace fatta. Anzi acqua passata.
All’inizio il problema era proprio lui, quel Calderoli ministro, una cosa impensabile per la Libia, anzi insopportabile. Era dovuto intervenire Massimo D’Alema, ministro degli Esteri del governo Prodi, per sedare gli animi ricordando alla Libia che la scelta di un ministro italiano è un affare interno. Ma niente da fare.

In preparazione un decreto per contrastare l’immigrazione clandestina

Si annuncia come un vero e proprio pugno di ferro, una sorta di tolleranza zero verso gli extracomunitari clandestini il pacchetto sicurezza che il neo governo si appresta a varare. Un inasprimento della normativa sull’immigrazione clandestina e una stretta sui permessi ai detenuti. Sono questi i due punti cardine del nuovo decreto sicurezza sul tavolo del governo che potrebbe essere già presentato nel primo consiglio dei ministri dopo la fiducia. La vera svolta del “pacchetto” sarà l’intoduzione del reato di clandestinità che consentirà l’immediata espulsione dell’extracomunitario irregolare.