Fecondazione assistita: polemica politica dopo la sentenza della Consulta

di isayblog4 24 views0

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La sentenza della Consulta, infatti, boccia diverse parti della legge sulla fecondazione assistita. A difendere la legge 40 è quasi tutto il centrodestra, ma anche voci autorevoli del Pd, a partire da Francesco Rutelli: la legge è comunque positiva e dalla sentenza della Corte emerge che “l’ impianto della legge è confermato”, anche se “alcune parti importanti vengono modificate”. Sulla stessa linea Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati Pdl, secondo il quale “la sentenza della Corte Costituzionale ha eliminato i due punti più discutibili della legge, ma l’ impianto rimane comunque valido e non richiede nuovi interventi”.

Maurizio Gasparri, presidente dei senatori Pdl, sottolinea: “Le garanzie per la salvaguardia dell’ embrione restano sostanzialmente inalterate. La legge 40 conserva tutta la sua validità e interpretazioni diverse ed estensive della sentenza della Consulta sono ingiustificabili”. Di tutt’ altro tono le dichiarazioni del leader dell’ Idv Antonio Di Pietro: “Il Parlamento deve semplicemente rispettare la Carta costituzionale che non permetteva una legge oscurantista, immorale, ingiusta e incostituzionale”.

Anche Gianfranco Rotondi, del Pdl, prende le distanze dalla legge: “Le sentenze della Corte Costituzionale non si dovrebbero discutere e la legge 40 è da rivedere anche alla luce delle nuove scoperte scientifiche”. E mentre un centro per la fecondazione assistita di Catania annuncia che già dalla prossima settimana agirà come se la legge 40 non ci fosse, consentendo di nuovo la diagnosi preimpianto, Anna Finocchiaro, leader dei senatori Pd a Palazzo Madama, invita a “un ripensamento anche sul modo di legiferare su questi temi compreso il testamento biologico”.

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