Confcommercio: Sui consumi a Natale, crisi evidente ma niente crolli

di isayblog4 51 views0

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consumi di Natale. Il presidente Sangalli ha sottolineato che quest’anno “nonostante l’aria di crisi e le evidenti difficoltà non ci sarà un crollo dei consumi”. “Ciò è dovuto – ha precisato il presidente – a tre motivi: la consueta ritualità degli acquisti, una quota della tredicesima che viene destinata alle spese e infine il fatto che la distribuzione vende un prodotto su tre attraverso promozioni e offerte”. Infine, il presidente di Confcommercio ha espresso un parere positivo sull’iniziativa della Social Card messa in campo dal governo: “E’ un passo importante – ha concluso Sangalli- soprattutto per le famiglie più povere ma non è una misura risolutiva in senso generale”. L’analisi “tecnica” dell’andamento dei consumi di Natale è stata fatta dal direttore dell’Ufficio Studi Mariano Bella. Secondo Bella, “i consumi aumenteranno di un timido 1,1% che però in termini reali, cioè depurati dal tasso di inflazione, segneranno un -1/-1,5%. Complessivamente si spenderanno poco più di 8 miliardi (7,9 l’anno scorso)”. “Questo – ha spiegato Bella – è dovuto anche alla maggiore quota di tredicesima risparmiata che verrà accantonata in queste prossime feste natalizie. Verrà risparmiato infatti l’11,5% delle tredicesime, equivalente a 9,6 miliardi di euro, rispetto agli 8,6 dello scorso anno”. In totale dei 36,6 miliardi di euro di tredicesime nette disponibili, circa 27 miliardi verranno destinate ai consumi (+3,6% in termini monetari), mentre 18,9 miliardi (+4,7%), verranno destinate alle spese fuori dal dettaglio, di cui 9,4 miliardi in spese come alberghi, bar, ristoranti, telefonia e giochi e 9,5 miliardi in spese come gestione di automobili, riparazioni varie, affitti, luce, acqua, gas, carburanti, assicurazioni. Considerando la spesa di dicembre, Confcommercio stima che in termini monetari nel comparto alimentare verrà registrata una crescita della spesa dell’1,8% con 3 miliardi di euro, mentre tra i non alimentari la crescita maggiore dovrebbe essere registrata nell’utensileria della casa e della ferramenta con un +3,7%. Sempre tra i non alimentari, la fetta più consistente delle tredicesime dovrebbe essere spesa nel settore dell’abbigliamento con 1,2 miliardi di euro (+1%).

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