Merloni (PD): Dai concorrenti di Alitalia polemiche interessate

di isayblog4 15 views0

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“Sarebbe opportuno che su Alitalia i concorrenti della nostra compagnia di bandiera si astenessero dal fare polemiche interessate o prospettare scenari catastrofistici”. Lo dichiara Maria Paola Merloni, ministro ombra per le politiche comunitarie del Partito Democratico, commentando l’improvvisa alzata di scudi del compagnie aeree British Airways e Ryanair contro il prestito ponte di 300 milioni che il governo italiano ha stanziato per la compagnia di bandiera.

“La situazione in cui si trova ad operare il sistema-Paese per salvare Alitalia è delicatissima e riguarda un asset strategico del Paese nel quale operano decine di migliaia di lavoratori”, sottolinea la Merloni. “E’ una sfida capitale per tutta l’Italia, per chi ci lavora e per i clienti della compagnia, che va affrontata con responsabilità, nervi saldi, fiducia e voglia di fare. I soggetti che hanno titolo in questa fase sono chiari e ben delineati. E’ bene, dunque, – conclude il ministro ombra per le politiche comunitarie – che a borse aperte si eviti il più possibile il chiacchiericcio attorno alla nostra compagnia di bandiera: devono parlare i fatti concreti, e non le interessate premure dei competitors”.

Secondo il governo italiano il prestito assicurerebbe la continuità aziendale di Alitalia per i prossimi dodici mesi, il tempo necessario a privatizzare la compagnia. Se infatti l’amministratore delegato della compagnia inglese, Willie Walsh, si limita a dire che “il sostegno finanziario” dello Stato “non è giusto”, perché altera la concorrenza dal direttore finanziario della low cost irlandese, Jimmy Dempsey, giungono parole di fuoco: il prestito “è oltraggioso”, dichiara. “Gli aiuti di Stato hanno fatto sì che Alitalia restasse operativa negli ultimi dieci anni, dovrebbero lasciarla fallire”.

Ryanair, che già ha presentato un ricorso contro il prestito ponte, fa sapere che da Bruxelles non sono ancora giunte risposte mentre la Commissione europea replica con un “no comment” alla richiesta di British Airways, che invoca di bocciare l’intervento di Palazzo Chigi. “Non abbiamo commenti da fare”, ha replicato ai giornalisti Johannes Laitenberger, portavoce del presidente dell’esecutivo Ue José Manuel Barroso.

Intanto in queste ore il consiglio di amministrazione della Magliana affiderà ufficialmente a Intesa San Paolo il ruolo di advisor nel terzo tentativo di privatizzare la compagnia. La nuova Alitalia, grazie al sostegno delle banche e della cordata di imprenditori contattati da Bruno Ermolli, dovrebbe fondersi con Air One e altre compagnia minori per poi convolare a nozze con un grande partner industriale portando in dote il 70 per cento del mercato nazionale. Questo schema, anche secondo l’ad dello
Iata (l’organizzazione internazionale delle compagnie aeree con sede a Montreal), Giovanni Bisignani, è l’unico che può permettere il rilancio del vettore. A detta del manager Alitalia, oggi, può solo “cercare di sopravvivere, con una ristrutturazione e una struttura più leggera. Poi,
quando le difficoltà del settore saranno superate, può darsi che qualche interessato verrà fuori”.

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