Damiano: nuove regole contro precarietà nei call-center

di isayblog4 30 views0

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“So che chiedete un passo avanti e io non lo escludo, ma prima di promettere mi piace fare”. È possibilista il ministro del Lavoro Cesare Damiano riguardo l’arrivo di una seconda circolare per regolarizzare l’attività dei lavoratori dei call center. Intervenendo alla prima conferenza nazionale dei lavoratori del settore, organizzata a Torino dalla Slc-Cgil, Damiano ha ammesso che le intenzioni sono quelle di ripercorrere ciò che era stato fatto con la prima circolare.

Un primo provvedimento che ha consentito di regolarizzare oltre 20mila precari dei call-center in-bound (quelli che rispondono alle telefonate). “La circolare – ha ricordato Damiano – è stato un fatto importante in un settore simbolico nel quale vigeva la regola della precarietà, perché lì c’era esemplificato l’elemento di distorsione dell’uso della forza lavoro, con un abuso degli strumenti di flessibilità e bisognava quindi partire da lì per trovare delle regole”.

“Di fronte al fatto che le imprese hanno adottato soluzioni diverse – ha poi aggiunto – c’è infatti chi ha regolarizzato tutti i co.co.pro, chi invece ne ha regolarizzato solo una parte, e questo può creare alcune disparità, non escludo una ulteriore circolare che indichi come subordinato anche il lavoro out-bound (cioè quello di chi effettua le telefonate, ndr)”.

Il ministro ha parlato dell’esigenza di allungare l’orario lavorativo nei call-center, dove molti operatori sono part-time da 4 a 6 ore giornaliere con effetti di precarietà salariale e ha ribadito la necessità che tutto il lavoro flessibile debba costare di più di quello stabile. “Era il mio grande progetto – ha concluso – se avessi avuto una legislatura davanti”.

Soddisfatto per la stabilizzazione di un numero importante di precari si è detto il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, che intervenendo alla conferenza ha chiesto a Damiano un nuovo provvedimento che consenta di completare gli interventi. “La distinzione tra in bound e out bound in linea teorica può essere trovata – ha detto Epifani – ma nelle aziende è poi praticamente difficile realizzarla. Quello che fa la differenza è la condizione organizzativa del lavoratore, quindi una circolare nuova ci vuole, spero che il governo proceda e che Confindustria si renda conto di come il completamento del percorso di regolarizzazione possa portare dei vantaggi anche alle imprese se si vuole trasformare quel settore in un settore industriale”.

Il chiarimento del ministro del Lavoro sui co co pro nei call center è stato accolto positivamente anche dal segretario confederale della Cisl, Annamaria Furlan. “È arrivato il momento – spiega la sindacalista – di definire meglio le figure professionali impegnate in questo delicato settore a prescindere dalle dimensioni. E`necessario, quindi, proseguire con decisione sulla strada delle regolarizzazioni, superando il gap negativo tra in bound e out bound, considerando anche questi ultimi lavoratori subordinati”.
wwww.partitodemocratico.it

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