Lavoro. È boom delle professioni ecologiche. Tutelare l’ ambiente aiuta a trovare lavoro

 Lo comunica l’ Isfol, Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori. I master ambientali sono uno strumento per contrastare la crisi occupazionale: ad un anno dal completamento ben l’ 80,6% degli intervistati è occupato in un impiego di alto profilo. Cresce, inoltre, l’ offerta formativa legata all’ ambiente: sono più di 2mila i corsi attivati e ci sono oltre 50mila persone in formazione all’ anno.

Nucleare. Legambiente: “Attenti alla demagogia imprenditoriale. Rinnovabili ed efficienza sono le vere opportunità per l’ Italia”

 “A parità di investimenti, l’ efficienza energetica e le rinnovabili sono capaci di creare 15 posti di lavoro per ognuno nel nucleare. In meno di 10 anni, il settore delle rinnovabili in Germania ha creato oltre 280.000 posti di lavoro tra diretto e indotto. In Italia, al 2020 con la diffusione delle rinnovabili si potrebbero creare dai 150 ai 200mila nuovi posti di lavoro. Questa sarebbe una reale occasione per lo sviluppo industriale e occupazionale del Belpaese”. Così il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza ha commentato le dichiarazioni di Enel e Confindustria sulla necessità di reintrodurre il nucleare in Italia, rilasciate durante il workshop a Roma.

Silvio Berlusconi: “2010 anno delle riforme”

 Berlusconi è ottimista. Nel corso del tradizionale collegamento telefonico con la “Comunita Incontro” di Don Pierino Gelmini, il presidente del Consiglio annuncia i suoi propositi per l’ anno nuovo alle porte. “Il 2010, assicura, sarà l’ anno della ripresa economica, ma anche delle tanto attese riforme, istituzionali”.

Precari Scuola. L’ Intesa Formigoni – Gelmini è Decreto del Governo

 È diventato Decreto del Governo il provvedimento del ministro Mariastella Gelmini per i precari della scuola. Soddisfazione è stata espressa dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni e dal vicepresidente e assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro, Gianni Rossoni.

“La tempestiva emanazione del Decreto legge – affermano Formigoni e Rossoni – consente l’ immediata attuazione dell’ accordo innovativo firmato due giorni fa in Regione Lombardia, con cui viene garantita una integrazione al sussidio di disoccupazione ai cosiddetti precari annuali delle scuole lombarde, a fronte di un loro impegno in vari progetti di miglioramento dell’offerta formativa”.

Tra le altre attività previste per i docenti e il personale ATA interessato dall’ intesa (tra 1.500 e 2.000 persone), l’ accompagnamento, recupero e reinserimento degli studenti a rischio di dispersione, l’ inserimento e accompagnamento dei disabili, l’ inserimento e integrazione degli studenti stranieri, la valorizzazione e diffusione delle diverse forme di alternanza scuola – lavoro.

A chi svolgerà queste attività negli istituti scolastici lombardi o nei centri di formazione professionale accreditati sarà dunque garantita una integrazione al contributo di disoccupazione (pari al 60% delle retribuzione per i primi quattro mesi e al 50% per il restante periodo) fino al raggiungimento del 100% dello stipendio percepito nell’ anno scolastico precedente.

“Questo Accordo – aggiungono Formigoni e Rossoni – che vede la Regione impegnata con uno stanziamento di 15 milioni, è un esempio di come in Lombardia intendiamo il welfare, un welfare delle opportunità, centrato sulla volontà delle persone di rimanere attive nella società mettendo a frutto le proprie competenze”.

A docenti e personale ATA sarà anche riconosciuto il punteggio previsto per le graduatorie come se avessero svolto una supplenza annuale e sarà data la possibilità di svolgere supplenze brevi e saltuarie nelle scuole di assegnazione. I supplenti annuali lavoreranno per migliorare la qualità. Prevista l’ integrazione al sussidio.

Il papa firma l’ enciclica “Caritas in veritate”: “Basta precari, buon lavoro per tutti”

 No al precariato che ostacola i normali percorsi di vita, no alla delocalizzazione che porta allo sfruttamento, no all’ abbassamento delle tutele di fronte ad un sindacato indebolito. Mai un Papa era entrato così in profondità nelle dinamiche economiche. L’ enciclica “Caritas in veritate”, nell’ unanime approvazione di partiti e associazioni, stabilisce che Stato e mercato debbono convivere, il profitto non è peccato (ma basta con le disuguaglianze), la crisi finanziaria spinge verso un’ autorità mondiale (l’ Onu è inadeguata), l’ impresa ha grandi responsabilità sociali, il lavoro decente è un diritto (no al precariato).

Benedetto XVI sviscera la globalizzazione e proclama che gli immigrati non sono merce ma hanno pieni diritti, la finanza senza Dio causa povertà, l’ etica deve vigilare sugli aiuti al Terzo Mondo per ridistribuire ricchezza, la pianificazione eugenetica minaccia l’ umanità e l’ ateismo ostacola lo sviluppo. “La Chiesa non ha soluzioni tecniche da offrire e non pretende d’ intromettersi nella politica, però ha una missione di verità per una società a misura della dignità umana», precisa il Pontefice. Insomma, un sistema a tre soggetti (mercato, Stato, società) per una “civilizzazione dell’ economia“.

Non va abbassato, dunque, il livello di tutela dei lavoratori. “L’ estromissione dal lavoro per lungo tempo oppure la dipendenza prolungata dall’ assistenza pubblica o privata, minano la libertà e la creatività della persona e i suoi rapporti familiari e sociali con forti sofferenze sul piano psicologico e spirituale”, ricorda il Pontefice teologo. Servono una governance della finanza globale alla luce della crisi e un’ autorità planetaria per impedire che il terrorismo fondamentalista freni lo sviluppo dei popoli.

Il Papa è preoccupato dalla diffusione dell’ aborto e dell’ eutanasia in un’ epoca in cui la corruzione mette a rischio la democrazia e il cristianesimo è indispensabile per il progresso. La Chiesa approva l’ economia di mercato, che però non deve diventare la giungla del più forte. Dopo il crac Madoff, Benedetto XVI condanna gli “strumenti sofisticati usati per tradire i risparmiatori”, lo scandalo delle speculazioni, il saccheggio delle risorse e dell’ ambiente da parte dei ricchi, la fame provocata “non da carestie ma da irresponsabilità”

Sindacati uniti per la riforma dei contratti

 I sindacati tornano uniti per approvare le linee guida di riforma della contrattazione pubblica e privata. Tre le linee guida per i lavoratori: reddito, sicurezza e qualità . Le sei pagine del testo delle “Linee di riforma della struttura della contrattazione” era stato annunciato dai tre segretari confederali il 1° maggio ed oggi Guglielmo Epifani (CGIL), Raffaele Bonanni (CISL) e Luigi Angeletti (UIL) hanno approvato il documento che recita: “Obiettivi centrali sono il miglioramento delle condizioni di reddito, di sicurezza e qualità del lavoro dei lavoratori attraverso la crescita della qualità, del nostro paese, delle sue reti materiali e immateriali, del suo stato sociale e della qualità, competitività e produttività delle impresè. L’obiettivo – prosegue il testo – è quello di un accordo unico che definisca un modello contrattuale per tutti i settori pubblici e privati. Va, quindi, aperto un tavolo con tutte le Associazioni datoriali e con il Governo. La revisione della struttura della contrattazione definita dall’accordo del 23 luglio 1993 è parte della stessa strategia che sta alla base del confronto su fisco, prezzi e tariffe”.
I sindacati tornano uniti per approvare le linee guida di riforma della contrattazione pubblica e privata. Tre le linee guida per i lavoratori: reddito, sicurezza e qualità . Il testo delle “Linee di riforma della struttura della contrattazione” era stato annunciato dai tre segretari confederali il 1° maggio ed oggi Guglielmo Epifani (CGIL), Raffaele Bonanni (CISL) e Luigi Angeletti (UIL) hanno approvato il documento.

Riduzione del numero dei contratti, introduzione degli accordi triennali, nuovi meccanismi per la definizione della rappresentanza, potenziamento del doppio livello di contrattazione. Sono solo alcuni degli aspetti inseriti nell’intesa sulle proposte di riforma del modello contrattuale ratificata oggi all’unanimità dalle segreterie unitarie di Cigl, Cisl e Uil. Un sì di grande importanza che ha trovato anche il plauso degli industriali.
Il documento è chiaro: “Obiettivi centrali sono il miglioramento delle condizioni di reddito, di sicurezza e qualità del lavoro dei lavoratori attraverso la crescita della qualità, del nostro paese, delle sue reti materiali e immateriali, del suo stato sociale e della qualità, competitività e produttività delle imprese. L’obiettivo – prosegue il testo – è quello di un accordo unico che definisca un modello contrattuale per tutti i settori pubblici e privati. Va, quindi, aperto un tavolo con tutte le Associazioni datoriali e con il Governo. La revisione della struttura della contrattazione definita dall’accordo del 23 luglio 1993 è parte della stessa strategia che sta alla base del confronto su fisco, prezzi e tariffe”.

Il Presidente Napolitano rende omaggio alle vittime sul lavoro

 “Basta! Non può continuare così, non ci si può rassegnare come ad una inevitabile fatalità. Questo vogliono dire le Stelle al merito del lavoro alla memoria che sto per consegnare, rendendo omaggio a tutti coloro che hanno perso la vita mentre lavoravano. Vorrei che le famiglie presenti, che tutte le famiglie delle vittime mi sentissero a loro vicino e non solo in questo giorno. E aggiungo : non dobbiamo mai far mancare ai supersiti un valido sostegno materiale. E’ inaccettabile che allo strazio per la perdita di una persona cara si sommino difficoltà e disagi economici ulteriori”. E’ quanto affermato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione della Festa dei Lavoratori.

Montezemolo si scopre berlusconiano e va all’assalto dei sindacati

L’uomo per tutte le stagioni èuscito nuovamente allo scoperto. Oggi, dopo la vitoria del Cavaliere si scopre berlusconiano e va all’attacco dei sindacati. Luca Cordero di Montezemolo ha infatti avvisato i sindacati. “E’ ormai chiaro che la trincea dei negoziati infiniti, del rifiuto di guardare con occhi obiettivi la realtà, serve solo a difendere una casta di professionisti del veto”, ha detto il presidente uscente di Confindustria. Sulla detassazione degli straordinari al primo Cdm spiega: “E’ un’inversione di tendenza fondamentale nel modello di relazioni industriali che vogliamo fortemente innovare”.

Le dichiarazioni di Veltroni a ”Conferenza Stampa” di RAI2

 Archiviato il confronto a distanza tra Walter Veltroni e Silvio Berlusconi, andato in onda su “Conferenza stampa”, Rai2, si tirano le somme delle percformance dei due candidati premier. Lo strumento più indicativo, ossia gli ascolti del pubblico, premiano, in modo inequivocabile, il segretario del PD.

I dati sono addirittura sorprendenti: Berlusconi ha totalizzato 3,1 milioni di spettatori con uno share dell’11,02%. Per la conferenza stampa di Veltroni, che tra l’altro è andata in onda in una fascia oraria meno vantaggiosa, gli spettatori sono stati 3 milioni 836mila, lo share 13,91%.

Per il leader del PD, questi numeri testimoniano ancora una volta che “il Paese è stanco di sentir dire le stesse cose da quindici anni, di sentir usare gli stessi toni. E probabilmente è più incuriosito di sentire ciò che può riguardare il futuro e non il passato. Questi dati confermano un clima che noi avvertiamo, la fiducia crescente e la sensazione che stia cambiando qualcosa”.

Manifesto del Pd sul lavoro

 Impegnati nel mondo del lavoro come rappresentanti dei lavoratori o degli imprenditori, o come studiosi, abbiamo accettato la candidatura nelle liste del Partito Democratico perché siamo convinti che la realizzazione del suo programma può migliorare incisivamente la competitività del nostro sistema economico, la qualità del nostro tessuto produttivo e le condizioni di sicu-rezza e benessere di tutti, a cominciare da chi è più a rischio di precarietà e povertà.

Siamo ben consapevoli che tra lavoratori e imprenditori è fisiologico il contrasto di interessi sulla spartizione del frutto del loro comune lavoro nell’impresa: comporre questo contrasto, anche attraverso nuove forme di democrazia economica e partecipazione, spetta esclusivamente al sistema di relazioni sindacali, in piena autonomia dalla politica. Compito della politica, del Governo del Paese, su di un piano diverso e autonomo da quello delle relazioni sindacali, è invece di interpretare e tradurre in misure efficaci un interesse comune di lavoratori e imprenditori: quello al migliore possibile funzionamento complessivo del sistema economico nazionale, in particolare del mer-cato del lavoro, per consentire la massima crescita dell’occupazione e della ricchezza prodotta. E garantire che nessuno ne sia escluso.