Istat: Povertà in aumento

di isayblog4 21 views0

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Indagine Istat sulla distribuzione del reddito indica che l’Italia è più povera, con un 5% della popolazione che non ha nemmeno i soldi per il sostentamento e sale la percentuale di coloro che non arrivano alla fine del mese. Nel 2007 il 5,3 per cento delle famiglie ha dichiarato di aver avuto, negli ultimi dodici mesi, momenti con insufficienti risorse per l’acquisto di cibo; tale percentuale è pari al 11,1 per centoper le spese mediche e al 16,9 per l’acquisto di abiti necessari.
E’ quanto emerge dai dati Istat di fine 2007 contenuti nell’indagine sulla distribuzione del reddito e le condizioni di vita in Italia; sale dal 14,6 al 15,4% il numero delle famiglie che arriva con molta difficolta’ alla fine del mese.
L’indagine campionaria annuale “Reddito e condizioni di vita”, giunta alla quarta edizione, è parte di un più vasto progetto, deliberato dal Parlamento Europeo e coordinato da Eurostat.
I risultati dell’indagine confermano l’esistenza di un profondo divario territoriale: il reddito mediano delle famiglie che vivono nel Sud e nelle Isole è circa tre quarti del reddito delle famiglie residenti al Nord. Inoltre i redditi delle famiglie residenti nel Sud e nelle Isole sono maggiormente concentrati nelle fasce di reddito più basse.
Alla fine del 2007, il 15,4 per cento delle famiglie ha dichiarato di arrivare con molta difficoltà allafine del mese e il 32,9 per cento di non essere in grado di far fronte ad una spesa imprevista di 700 euro. Più contenute le quote di famiglie che hanno rilevato difficoltà nel provvedereregolarmente al pagamento delle bollette (8,8 per cento) e nel riscaldare adeguatamente la propriaabitazione (10,7 per cento). Inoltre, non sono trascurabili le percentuali di famiglie che hanno registratodifficoltà relative ad alcuni beni di prima necessità (alimentari, spese mediche e vestiarioindispensabile).
Al Sud e nelle Isole si registrano segnali di disagio particolarmente marcati rispetto al resto del Paese. Il 22 per cento delle famiglie meridionali e insulari arriva con grande difficoltà alla fine del mese e il 46,4 per cento dichiara di non poter far fronte ad una spesa imprevista di 700 euro. Inoltre, Il 19,4 per cento ha avuto difficoltà a pagare le spese mediche e un non trascurabile 7,3 per cento dichiara di non aver avuto i soldi per le spese alimentari, almeno in un’occasione nei dodici mesi precedenti l’intervista. Conferma della maggiore frequenza di situazioni di difficoltà economica nelle regioni meridionali e insulari si ha dagli indicatori a livello regionale, con particolare evidenza per i residenti in Sicilia, Campania, Calabria e Puglia.
Tra le regioni del Nord e del Centro sono, rispettivamente, il Piemonte ed il Lazio ad evidenziare maggiori segni di disagio con, rispettivamente, il 15,3 per cento e il 15,4 per cento delle famiglie che dichiarano di arrivare a fine mese con molta difficoltà nel 2007.
Le difficoltà aumentano al crescere della numerosità familiare per quasi tutti gli indicatori utilizzati, risultando particolarmente evidenti per le famiglie numerose con cinque o più persone.
Sulle condizioni di disagio incide in modo rilevante il numero di percettori di reddito presenti in famiglia e il tipo di fonte di reddito disponibile: nel 2007 il 18,5 per cento delle famiglie monoreddito dichiara infatti di arrivare con molta difficoltà alla fine del mese. Le famiglie che possono contare su un reddito autonomo come fonte principale sono anche quelle che riportano meno frequentementesituazioni di difficoltà. Invece, le famiglie che hanno prevalentemente redditi da capitale/altri redditi eda trasferimenti pubblici hanno difficoltà ad affrontare gli imprevisti e denunciano problemi in misurapiù elevata anche per gli altri indicatori considerati.
La tipologia familiare che presenta minori difficoltà economiche è quella delle coppie senza figli (nel 2007 soltanto nell’11,2 per cento dei casi dichiarano di arrivare con molta difficoltà alla fine del mese).
Le famiglie, invece, in cui sono presenti tre o più figli, le famiglie composte da monogenitori e quelle di anziani soli risultano relativamente più esposte a situazioni di disagio. L’11,1 per cento delle coppie con figli e, tra queste, il 21 per cento di quelle con tre o più figli dichiara di essersi trovata in arretrato con il pagamento delle bollette (contro il 5,3 per cento di quelle senza figli). La situazione di maggiore vulnerabilità delle coppie con almeno tre figli è confermata anche dagli altri indicatori considerati: il 25 per cento dichiara di arrivare a fine mese con molta difficoltà, l’8,1 di aver avuto insufficienti risorse per le spese alimentari e il 25,3 per le spese di vestiario.

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