Berlusconi spiega il suo diniego all’ election day: “La Lega avrebbe fatto cadere il governo”

 “Quelle sull’ election day sono polemiche fuori luogo. Mi dispiace che sia stata considerata una debolezza del presidente del Consiglio e del Popolo della Libertà, ma abbiamo ceduto alla richiesta di un partito della maggioranza e se non avessimo accettato avrebbe fatto cadere il governo”. È quanto ha detto ai giornalisti il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, mentre era in corso l’ inaugurazione di una scuola a Poggio Picenze.

In un momento in cui c’ è da gestire il sisma in Abruzzo, la presidenza del G8 e la crisi economica sarebbe stato da irresponsabili far cadere il governo. Così il presidente del Consiglio ha parlato della scelta della maggioranza di non fare l’ election day. Il premier ha spiegato che il Pdl è favorevole all’ approdo al bipartitismo. “Ma – ha sottolineato – avremmo avuto, a seguito di una situazione per noi favorevole, il risultato di far cadere la maggioranza di governo. Dunque anche qui abbiamo dovuto rinunciare a quello che per noi era un fatto positivo”.

La Russa (AN): Berlusconi leader, Fini il suo successore naturale

 Oggi il “leader è Berlusconi”, ma “non c’è dubbio che, quando sarà, il leader naturale sarà Fini. Ma parlarne, proprio perché è il leader naturale, è un errore che crea solo confusione”. E’ quanto afferma il ministro della Difesa reggente di An, Ignazio La Russa, in una intervista a Il Foglio parlando del processo di formazione del Pdl. Quanto alle posizioni espresse dai due partiti maggiori, il ministro le liquida come “qualche piccola polemica da parte di chi ricerca un ruolo”.
Sul rapporto 70-30 tra Forza Italia e An, La Russa spiega: “Non ci vuole molto a capire che questo è solo il dato nazionale. Poi va adeguato città per città, regione per regione. Per An è un rapporto leggermente migliore rispetto a quello che abbiamo oggi in Parlamento, dove siamo al 28 per cento.

Fini: Pdl non è solo una lista ma un atto d’amore per l’Italia

“Questa piazza lascia intendere che il Pdl vincerà le elezioni lunedì. E sarà Roma a garantire un’ampia maggioranza alla Camera e al Senato”. Così Gianfranco Fini al comizio finale del Popolo della Libertà sotto l’Arco di Costantino conclude il suo intervento e si dice certo che “la vittoria di lunedì sera sarà determinata dalla nostra città e dal Lazio”.
“Il Popolo della Libertà non è soltanto una lista – ha sottolineato Fini -, è qualche cosa di molto più impegnativo, è un atto d’amore nei confronti della nostra patria. Avremmo potuto sollevare le bandiere di An anche questa volta ed io avrei potuto candidarmi ed essere il diciassettesimo candidato premier ma ci sono momenti in cui prima di un partito viene la patria, ci sono momenti in cui i partiti devono fare un passo indietro per far fare un passo avanti alla nostra patria”.

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