Il caso Mills: è ancora polemica. Pd e Idv contro Berlusconi

 La bufera sul “caso Mills” continua a imperversare. Il centrodestra compatto difende Berlusconi e il portavoce, Paolo Bonaiuti, parla di “attacco politico a orologeria” che arriva a due settimane dalle elezioni.

L’ opposizione sottolinea che sono stati rispettati i termini per il deposito delle motivazioni della sentenza e, con toni diversi, attacca il premier. Sembra allontanarsi invece l’ ipotesi, annunciata già ieri mattina dallo stesso Berlusconi, di riferire sulla vicenda dinanzi alle Camere. La questione non è stata affrontata dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio e nessuna richiesta di comunicazioni del governo è stata avanzata formalmente.

Fonti parlamentari del Pdl riferiscono che la cosa potrebbe slittare per non prestare ulteriormente il fianco alle polemiche dell’ opposizione. La tesi delle opposizioni: “Il presidente del Consiglio vuole intervenire in Aula alla Camera sul caso Mills per autoassolversi”. La possibilità di un intervento di Berlusconi in Parlamento non piace al segretario del Pd. Franceschini dice che “Berlusconi non ha trovato due minuti di tempo per venire in aula a parlare dei problemi degli italiani, ma vuole venirci per autoassolversi e sollevare un polverone politico”.

Fiat. Di Pietro agli operai Mirafiori: “Tenete duro. Il governo è latitante”

 “Dico ai lavoratori di tenere duro, siamo orgogliosi della Fiat per tutto quello che può fare per il popolo italiano. Ma, nel momento in cui vengono proposti tagli e cassa integrazione, a latitare è il governo”. Lo ha affermato il presidente dell’ Idv, Antonio Di Pietro, che oggi a Torino ha incontrato gli operari dello stabilimento di Mirafiori.

“L’ Esecutivo dovrebbe convocare un tavolo sociale per comprendere qual è il piano industriale della Fiat. In questa fase si gioca la credibilità di Marchionne. Ci auguriamo che dimostri di essere un grande manager e siamo curiosi di vedere – ha aggiunto Di Pietro – se avrà il coraggio di confrontarsi con i lavoratori prima di prendere decisioni e chiudere qualsiasi trattativa. L’ azienda si apre a tutti i mercati del mondo, ma ogni giorno c’ è qualche lavoratore che finisce in cassa integrazione, per questo dobbiamo sapere qual è il piano industriale, altrimenti potremmo pensare che dietro tutte queste cose si possa nascondere una fregatura”.

Più che un sobillatore con il megafono in mano sembra il poliziotto che fu. Eppure. Dal microfono al megafono, dal ceto medio riflessivo agli operai, dal Salone del libro a Mirafiori: Di Pietro prova a papparseli uno a uno, i luoghi della sinistra. Sul semaforo davanti alla leggendaria porta 2 sta un manifesto titolato Rivoluzione comunista. Ogni proletariato che avanza indica la strada agli operai degli altri paesi.

A Torino è caos. Gianni Vattimo, filosofo dell’ università torinese, è solidale con gli studenti

 “Ai manifestanti di oggi a Torino va tutto il mio sostegno, anche per quella robustezza di reazione che dimostrano di saper mettere in campo”, dichiara Gianni Vattimo, filosofo dell’università torinese e candidato alle Europee con IDV, ai microfoni di Red Tv.

“La destra sta attuando una nuova strategia della tensione, perché io di studenti armati di mazze non ne ho visti, mentre ho visto uno schieramento armato dei reparti speciali della polizia, ai cui vertici sarebbero stati messi, mi è stato riferito durante il corteo di questa mattina – ha detto Vattimo – gli stessi personaggi che coordinarono le attività di repressione del G8 di Genova”.

Al giornalista che gli chiedeva di condannare la violenza da parte dei manifestanti, Gianni Vattimo ha replicato: “Non fidiamoci delle notizie che arrivano, ricordiamoci cos’ è successo a Genova, dove i cattivi scomparvero all’ improvviso e i buoni furono massacrati di botte: siamo davanti ad una strategia della tensione che serve a reprimere chi manifesta, all’ Università come alla Fiat, il disagio per una sofferenza sociale vera”.

Abruzzo: la Ue per la ricostruzione e il rilancio delle pmi

 L’ Unione europea disponibilissima ad aiutare le popolazioni abruzzesi colpite dal terremoto. Una disponibilità che si potrà concretizzare riprogrammando i fondi europei e ridisegnare le strategie per accedere alle risorse finanziare che dovrebbero essere molto più consistenti dei 90 milioni minimi già assicurati da Bruxelles.

I primi segnali per aiutare l’ Abruzzo con il massimo delle risorse disponibili sono venuti ieri dalla commissaria europea agli Affari regionali, Danuta Hubner, in visita all’ Aquila accolta dal ministro per le Politiche comunitarie, Andrea Ronchi, dal Capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso e dal Governatore abruzzese, Gianni Chiodi.

L’ Unione europea ammetterà la più grande flessibilità sui fondi già stanziati e su quelli aggiuntivi del fondo di solidarietà, necessari per la ricostruzione e la ripresa delle attività produttive, con particolare attenzione alle piccole e medie imprese che devono tornare a lavorare ed essere coinvolte nel processo di ricostruzione.

Sull’ ipotesi avanzata da più parti di riconoscere alla provincia de L’ Aquila la cosiddetta zona franca, la Hubner spiega di aver condiviso “la modifica al regolamento che permette gli aiuti di Stato e la Commissione Europea offrirà tutti i fondi europei di pertinenza per la Pmi”.

Nel sottolineare che entro dieci settimane dal sisma l’ Italia deve consegnare a Bruxelles tutti documenti per attivare gli aiuti, il ministro Ronchi ha annunciato che le scadenze verranno sicuramente rispettate dall’ Italia proprio per evitare di perdere molti fondi come spesso è capitato in passato per l’ incompletezza delle documentazioni.

Da Bruxelles. La guerra del cioccolato tra Italia e Ue: la querelle infinita

 La Commissione europea ha deferito l’ Italia davanti alla Corte di Giustizia europea per l’ errata dicitura sulle etichette del cioccolato. Un aggettivo di troppo ha dato di nuovo fuoco alle polveri tra Roma e Bruxelles, che si scontrano questa volta sulle barrette di cioccolato, o meglio sulla loro etichettatura.

È giunto pochi giorni fa alla Corte europea di giustizia il ricorso della Commissione Ue contro la normativa italiana sull’ etichettatura del cioccolato puro, ultima tappa di una querelle che va avanti da nove anni. Ancora nessun indizio invece sulla data dell’ udienza.

Il motivo del contendere risale all’ approvazione di una controversa direttiva europea del 2000 che aveva ammesso la possibilità di utilizzare alcuni grassi vegetali in sostituzione del burro di cacao (burro di illipé, di karité, o di cocum o olio di palma) fino al 5% del prodotto finito. Secondo la direttiva, la denominazione cioccolato deve designare anche i prodotti surrogati, a condizione di indicarne la presenza in etichetta, nella lista degli ingredienti, con la menzione specifica, in grassetto, Contiene altri grassi vegetali oltre al burro di cacao.

L’ Italia, nel dare applicazione alla direttiva, ha introdotto l’ aggettivo puro accanto alla denominazione cioccolato, quando il prodotto non contiene i grassi di sostituzione. La motivazione italiana si basa sul fatto, evidente, che i grassi di sostituzione, meno pregiati e costosi, non sono naturali, in quanto non c’ è una componente del cacao, ma sono ingredienti estranei che devono venire aggiunti al prodotto.

Immigrazione. Ancora polemica tra l’ Italia e le Nazioni unite sui rimpatri dei clandestini

 Continua la polemica tra l’ Italia e le Nazioni unite sul tema dei rimpatri dei clandestini. Questa mattina l’ Alto commissariato Onu per i Rifugiati, Antonio Guterres, ha definito negativi e infondati i commenti rivolti all’ Unhcr e a singoli funzionari da un esponente del governo italiano.

“Attacchi immotivati e personali sono inaccettabili, ha scritto Guterres, non mutano e non muteranno l’ impegno dell’ Unhcr nel perseguire il suo mandato e la sua missione umanitaria. L’ agenzia Onu ha una responsabilità globale nella protezione dei diritti dei rifugiati e per questo continueremo a esercitare questo mandato in Europa così come lo facciamo in altre parti del mondo”.

Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa non sembra però cedere: il governo è compatto nel dire che l’ Unhcr sbaglia nel criticare l’ Italia sui riaccompagnamenti. “Comunque – ha aggiunto nel corso di una intervista radiofonica – concordo con il ministro degli Esteri nel dire che dobbiamo sempre rispettare gli organismi internazionali, anche quando sbagliano. In cosa sbaglia l’ Unhcr? Nel ritenere non adeguato il comportamento dell’ Italia in generale e, dico io, dei marinai italiani nel riaccompagnare in Libia i clandestini che vengono intercettati sui barconi”. Per il presidente della Camera, Gianfranco Fini: “Dovremmo sforzarci di affrontare una questione così complessa e importante per la società italiana senza cadere nella tentazione di dare vita ad un confronto tutto finalizzato unicamente al voto europeo”.

Stati Generali delle costruzioni. Berlusconi: “Risorse Cipe disponibili subito per aprire i cantieri rapidamente”

 Agli “Stati generali delle costruzioni” a Roma Paolo Buzzetti ha presentato le richieste. “Abbiamo visto – dice il presidente dell’ Ance – impegni e stanziamenti sicuramente importanti, il piano delle infrastrutture, un miliardo per la riqualificazione delle scuole, un miliardo per le piccole opere degli enti locali. Condividiamo, ma questi impegni sono ancora sulla carta, annunci, programmi di là da venire. Ora bisogna passare ai fatti concreti. Ci sono 250mila persone che corrono il rischio di perdere il lavoro”.

Al Governo Buzzetti ha puntualizzato un elenco in 12 punti: dall’ estensione della Cassa integrazione al piano di housing sociale a una vera qualificazione delle imprese. “Siamo stanchi di fare i prefetti e gli esattori fiscali per controllare i nostri fornitori” ha detto e ha chiesto che siano le Prefetture a controllare i subappaltatori.

Silvio Berlusconi è andato anche oltre aprendo, ad esempio, alle richieste di imprese ed enti locali sul patto di stabilità. “Stiamo studiando – ha spiegato – la possibilità che i Comuni più bravi a risparmiare possano poi investire in infrastrutture”. In pratica un allentamento dei vincoli che andrebbe a sbloccare proprio quelle piccole opere subito cantierabili tanto care alle Pmi dell’ Ance e agli stessi sindaci sul territorio.

Il premier ha anche rivelato che è allo studio un piano per le carceri da 1,5 miliardi, “un miliardo per nuove strutture e 500 milioni per la manutenzione”. Per le grandi infrastrutture egli ha dato priorità al terzo Valico (Da fare subito per Genova), ma ha anche ricordato proprio il piano per le piccole opere, i fondi per l’ housing sociale e per l’ edilizia scolastica.

Immigrazione, l’ Italia chiede il vertice Ue

 Con la caduta delle frontiere interne all’ Europa, l’ immigrazione è divenuta un tema di interesse comune, ma le istituzioni europee hanno fatto meno del dovuto per fronteggiare l’ emergenza. Dal ministro degli Esteri, Franco Frattini, arriva una linea che riecheggia nelle parole con le quali il capogruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, accusa di sostanziale immobilismo l’ Onu e le sue Agenzie.

“Come è già avvenuto nel passato per l’ ex Jugoslavia, per il Ruanda, adesso per il Darfur il comportamento dell’ ONU – dice infatti Cicchitto – è molto discutibile. Non parliamo dell’ Unhcr che finora operativamente ha fatto assai poco e che invece ha parlato molto. Il governo italiano non deve aver complessi di inferiorità e deve mettere queste strutture internazionali di fronte alle loro responsabilità”.

Frattini preferisce ricordare che gli immigrati clandestini che arrivano a Lampedusa, non si fermano a Lampedusa: l’ 80 per cento migra verso nord, verso altri Paesi europei e dunque auspicare che nel prossimo futuro, vi sia finalmente un’ azione decisa da parte delle istituzioni europee.

Simest ed Ance insieme per l’ internazionalizzazione delle imprese edili

 Un protocollo d’ accordo per sostenere l’ internazionalizzazione delle imprese italiane che operano nel settore delle costruzioni. La firma, il 12 maggio a Roma dell’ Amministratore Delegato SIMEST, Massimo D’ Aiuto e del Presidente dell’ Ance Paolo Buzzetti. Questo accordo si inserisce nella tradizionale collaborazione tra Ance e Simest e consentirà di valorizzare le specifiche competenze a vantaggio delle aziende del settore.

‘”Il settore internazionale delle costruzioni italiane ha registrato un incremento di circa il 130% nel quinquennio 2003 – 2007, e questo nonostante l’ accresciuta competizione internazionale, specie da parte dei paesi emergenti – ha dichiarato il Vice Ministro allo Sviluppo Economico con delega al Commercio Estero Adolfo Urso che ha presieduto alla firma dell’ accordo”.

“Proprio per questo è importante operare insieme, in modo sinergico perché all’ estero il comparto delle infrastrutture è sempre più richiesto dai nostri paesi partner: dalla Libia che sta varando un grande progetto infrastrutturale all’ Arabia Saudita che ha intenzione di costruire con il made in Italy delle vere e proprie città nel deserto. Ma la richiesta arriva anche dai paesi del Golfo; dagli Emirati al Qatar, fino all’ Australia. Per questo sono convinto che questo accordo farà ancora di più internazionalizzare un settore vitale per la nostra economia che vale il 12% del Pil”.