Maurizio Sacconi e Mariastella Gelmini hanno presentato il “Piano di azione per la piena occupabilità dei giovani”

 Facilitare la transizione scuola – lavoro, rilanciare l’ istruzione tecnico – professionale, rilanciare il contratto di apprendistato, ripensare l’ utilizzo dei tirocini formativi, ripensare il ruolo della formazione universitaria, aprire i dottorati di ricerca al sistema produttivo e al mercato del lavoro: sono queste le sei priorità individuate dai ministri del Lavoro e dell’ Istruzione, Maurizio Sacconi e Mariastella Gelmini, nel “Piano di azione per la piena occupabilità dei giovani attraverso l’ integrazione tra apprendimento e lavoro”, presentato in una conferenza stampa a Palazzo Chigi.

Linee di azione comuni da perseguire attraverso una guida condivisa. «Per trasformare la recessione in una straordinaria opportunità di cambiamento: è dai giovani – ne è convinto il governo – dalle loro energie e dai loro talenti, che dobbiamo ripartire. Con loro, e per loro vogliamo costruire l’ Italia del futuro”.

Un rapporto “nuovo e più integrato tra sistema formativo e mondo del lavoro si impone, anche perchè, senza interventi correttivi, le proiezioni al 2020 vedono l’ Italia in una posizione di grave difficoltà, nel contesto internazionale e comparato, rispetto alle prospettive demografiche, occupazionali e di crescita. Si prevede, in particolare, una forte carenza di competenze elevate e intermedie legate ai nuovi lavori e un disallineamento complessivo della offerta formativa rispetto alle richieste del mercato del lavoro”.

Sacconi: Piano in cinque punti per il rilancio dell’economia

 Un piano in cinque punti per il rilancio dell’economia italiana. È quanto ha auspicato domenica il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, durante un convegno organizzato da Forza Italia a Vittorio Veneto, in provincia di Treviso.
Il primo punto del piano annunciato da Sacconi consiste nel lavorare «attraverso una intensa partecipazione ai tavoli sovranazionali segnalando in particolare la prossima presidenza del G8».
Al secondo punto, il ministro ha indicato la necessità di operare «per la stabilità dei mercati finanziari e degli operatori creditizi».
Terzo, la necessità di «garantire liquidità alle imprese» mentre il quarto punto si pone l’obiettivo di «utilizzare la leva degli investimenti in opere di interesse collettivo mobilitando non solo risorse pubbliche ma anche private per ridurre i ritardi nella logistica e nell’energia».

Alitalia: piloti all’attacco, blocco vicino

 I piloti vanno all’attacco. Anpac e Up hanno avviato ieri mattina uno “sciopero bianco” applicando in modo fiscale le regole sui controlli e rallentando, così, i voli.
Per il 25 novembre, invece, intendono bloccare il trasporto aereo: hanno infatti aderito allo sciopero di 24 ore indetto dalla Cub nel gruppo Alitalia, che si andrà ad aggiungere a quello di 24 ore già proclamato dall’Anpac dei piloti Meridiana e di quattro ore (12-16) di quelli Eurofly.

Lunedì prossimo, alle 9, intanto, Anpac e Up assieme alle altre sigle del “fronte del no” – Avia, Anpav e Sdl – hanno indetto una nuova assemblea per fare il punto sulla vertenza Alitalia e decidere eventuali forme di lotta.
È arrivata, ieri, da British Airways un’offerta per una collaborazione commerciale con la Nuova Alitalia, a conclusione della settimana di lavoro tra Cai, Alitalia ed AirOne con il vettore britannico per verificare possibili future sinergie. Saranno quindi Air France-Klm e Lufthansa, sondate nelle due settimane passate, a contendersi l’ingresso al 20% nel capitale di Cai.

Alitalia, Cai ritira l’offerta. Berlusconi: Siamo al baratro

 Cai ha ritirato l’offerta per Alitalia. «L’assemblea di Cai – spiega una nota – ha deciso all’unanimità di ritirare l’offerta presentata al commissario di Alitalia per l’acquisto di attivi dalla stessa posseduti». Impossibile, spiega la nota, allungare oltre la trattativa. «Ho avuto la conferma ufficiale del ritiro del piano da parte di Cai. La situazione é drammatica, potremmo essere di fronte a un baratro», ha commentato il premier Silvio Berlusconi. «È certo – ha detto il Cavaliere – che ci sono pesantissime responsabilità soprattutto della Cgil e delle associazioni dei piloti, che valuteremo. E non vorrei che questa fosse proprio la soluzione che qualcuno ha auspicato si verificasse». Duro commento anche da parte del ministro del Lavoro Maurizio Sacconi. «Il ritiro dell’offerta per la nuova Alitalia da parte della società Cai è la logica conseguenza dell’assurda posizione ostruzionistica assunta dalla Cgil in alleanza con le sigle autonome di piloti e assistenti».

Alitalia: Primo accordo, ma si continua a trattare

 Si sono riannodati nel corso della nottata i fili della trattativa su Alitalia tra governo, Cai (la nuova società disposta a rilevare la compagnia aerea) e i sindacati Cgil, Cisl, Uil, Ugl. Si è lavorato senza soste presso la sede del Ministero del Lavoro. Dopo il pessimismo dei giorni scorsi, c’è da registrare una prima dichiarazione soddisfatta del ministro, Maurizio Sacconi, “c’è una solida base di partenza per cercare di costruire il futuro della compagnia di bandiera. Si tratta di un passo avanti importantissimo”. Da parte sua, il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, ha affermato che “da governo e azienda c’è la disponibilità a continuare il confronto. Senza ultimatum, possiamo continuare a lavorare fino a quando riusciremo a trovare un accordo”.

Alitalia: stop alla trattativa, per la CAI non ci sono le condizioni per proseguire

 Un duro stop anche se non sembra ancora arrivato il momento della rottura formale nella difficile ricerca di un’intesa con i sindacati.
“Dopo sette giorni” di trattativa per la Cai, la società della cordata di imprenditori italiani creata per salvare Alitalia, “non ci sono le condizioni per proseguire le trattative”.
“Evidentemente – fanno sapere dalla Cai- non ci si rende conto della drammaticità della situazione Alitalia e della necessità di una profonda discontinuità rispetto al passato che il piano di salvataggio richiede”.
“Le condizioni oggettive fanno temere il peggio”, aveva avvertito il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi. E per tutta la notte si è lavorato ad una difficile opera di mediazione.
L’esito è arrivato dopo molte ore, quando è già mattina. Cgil, Cisl, Uil e Ugl parlano di “insormontabili difficoltà” ma confermano la disponibilità a “fermare gli orologi e aggiornare la ripresa della trattativa”.

Alitalia: al via il confronto con i sindacati

Inizia oggi il difficile confronto con i sindacati su piano Fenice per il salvataggio di Alitalia. All’orizzonte ci sono 5-7mila esuberi da gestire e scelte industriali che, come ha sottolineato l’ad di Intesa SanPaolo, Corrado Passera, andranno condivise per permettere all’operazione di andare in porto. Nella sede del Ministero del Lavoro, le organizzazioni dei lavoratori ascolteranno innanzitutto una relazione del neo commissario Augusto Fantozzi, che ha già definito le priorità da affrontare per arrivare alla nascita della nuova Alitalia. Da una parte, lavorerà con la cordata guidata da Colaninno per la cessione degli asset che saranno oggetto di offerta. Dall’altra, inizierà il lungo percorso che lo vedrà alla guida di una bad company in cui resteranno, oltre al personale giudicato in eccesso, i debiti e tutti i contenziosi con fornitori e creditori.

Sacconi: Un Libro Verde sul welfare e il futuro dell’Italia

Con il libro verde prodotto dal ministero del Lavoro, Salute e politiche sociali, (http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/libro_verde_welfare/libro_verde_welfare.pdf) il ministro Maurizio Sacconi avvia un dibattito pubblico sul futuro del sistema del welfare in Italia, nella speranza di pervenire a soluzioni il più possibile condivise dagli attori istituzionali, politici e sociali.
Sarà aperta una consultazione pubblica per un periodo di tre mesi, fino al 25 ottobre, attraverso la casella di posta elettronica [email protected] .