Silvio Berlusconi è pronto a promuovere Michela Vittoria Brambilla a ministro del Turismo. Il premier lo ha confermato durante il Consiglio dei ministri del 30 aprile, che ha nominato Stefano Saglia sottosegretario allo Sviluppo Economico al posto di Ugo Martinat, scomparso di recente.
“Presto – ha detto il capo del governo – sarà nominato un ministro e tre vice ministri. Non solo Brambilla, dunque. Promozioni in vista, infatti, anche per tre attuali sottosegretari, uno per ogni “anima” della maggioranza: il leghista Roberto Castelli (Infrastrutture), Adolfo Urso e Paolo Romani (Sviluppo Economico) che assumeranno rispettivamente la delega al Commercio Estero e alle Comunicazioni.
Nomi che peraltro sono stati resi noti, al termine del Consiglio, dal ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli. Ma è sul salto della rossa presidentessa dei Circoli della Libertà che è scoppiato il caso politico – diplomatico. Perché, come da Costituzione, la nomina dei ministri spetta al presidente della Repubblica su indicazione di quello del Consiglio.
“I principi fondamentali della Costituzione sono fuori discussione e nessuno può pensare di modificarli o alterarli”. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, risponde indirettamente alla volontà formulata da Silvio Berlusconi di cambiare la Costituzione senza il bisogno dell’opposizione. “Per quanto si discuta” su quanto è possibile o opportuno modificare e che cosa no, ribadisce Napolitano al Quirinale dove ha ricevuto i rappresentanti del Fondo ambientale italiano, le fondamenta della Carta non possono comunque essere toccate.
Ancora una volta nella sua città, Napoli. E ancora una volta lancia messaggi. Se il Mezzogiorno non fa una ”autocritica e un’autoriflessione” sulla amministrazione della cosa pubblica, non puo’ fare sentire la sua voce rispetto a scelte politiche che lo penalizzano, neanche ”sulle interpretazioni piu’ perverse del federalismo fiscale”, ha detto il presidente della Repubblica alla Fondazione Mezzogiorno-Europa