La scuola si ferma: sfida al Governo

«Forse abbiamo sbagliato piazza!» ha esclamato ieri un entusiasta Guglielmo Epifani scorrendo con lo sguardo la moltitudine di persone sotto il palco di piazza del Popolo. Ma forse non ce ne sarebbe stata una abbastanza grande da contenere tutti gli insegnanti, i bidelli, i precari, i segretari, i genitori, gli studenti (di elementari, medie, licei, università) e i tanti altri lavoratori solidali che ieri sono scesi in piazza per contestare le politiche scolastiche del ministro Gelmini.
Circa un milione soltanto a Roma, arrivati da tutta Italia – hanno stimato i sindacati di categoria (Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals-Confsal e Gilda) che hanno promosso la manifestazione di ieri.

Berlusconi: Gli studenti che manifestano nelle piazze sono stati truffati dalla sinistra

 “Bene, e’ andato come era logico che fosse. Gli studenti che stanno manifestando nelle piazze di Roma e nelle altre città sono stati presi in giro dalla sinistra. È una vera truffa alle loro spalle perche’ questo decreto riguarda la scuola primaria e le elementari, quei ragazzi non c’entrano e anche per l’universita’ nulla e’ stato deciso. Dispiace davvero vedere la capacita’ della sinistra di truffare i propri sostenitori e anche coloro che sostenitori non sono. Nel decreto non c’e’ nulla di cio’ che ho letto nei volantini”. Così si espresso il premier Silvio Berlusconi, interpellato a margine dell’assemblea di Confcommercio che ha commentato l’approvazione del decreto legge Gelmini sulla scuola

Voci favorevoli dal PdL alla riforma Gelmini

Il Senato ha approvato in via definitiva la conversione in legge del decreto Gelmini sulla scuola, con 162 a favore, 134 contrari e tre astenuti. Il provvedimento, approvato il 9 ottobre dalla Camera, non è stato modificato dai senatori, quindi ora è legge.
Per il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, si tratta di “un altro importante risultato nell’azione del centrodestra. Razionalizziamo la spesa della scuola elementare, riportiamo con il maestro prevalente una figura pedagogica importante soprattutto per i bambini che avviano la loro attività scolastica, ripristiniamo principi di tutela del merito con i voti e con criteri di valutazione più chiari e più utili anche alle famiglie. La campagna di menzogne non ci ha fermato ed il voto è giunto nei tempi programmati”. Gasparri invita poi gli studenti “pochi in verità, che ancora si fanno manipolare da Veltroni, a prendere atto che la ragione è dalla nostra parte e che non è utile la loro opera in difesa della casta dei baroni. Peraltro la loro protesta è condizionata dalla meteorologia.

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Il PD favorevole al referendum per l’abrogazione del decreto Gelmini

 Promuoveremo un referendum per abrogare il decreto Gelmini sulla scuola. Questo l’annuncio fatto da Walter Veltroni a nome del PD ai giornalisti a poche ore dall’approvazione della legge al Senato. Una risposta all’intransigente arroganza del governo. Una risposta che non sarà solo un’iniziativa del Partito Democratico ma anche e soprattutto “una grande battaglia civile”.
“Non siamo persone aduse a usare questo strumento facilmente, – spiega Veltroni – lo facciamo perché pensiamo che sia in gioco l’idea stessa del futuro del paese, perciò ne abbiamo discusso e abbiamo deciso senza esitazione”.

Il segretario del PD ha lanciato l’appello a tutte le “forze della scuola e dell’università’, alle famiglie interessate, alle forze politiche” perché partecipino alla raccolta delle firme per il referendum promuovendo comitati in tutte le città italiane”.

Scuola, il decreto Gelmini è legge. I parlamentari dell’opposizione in piazza

 Il decreto Gelmini (il 137 del 2008) è legge. Mentre Palazzo Madama resta presidiato da un’imponente presenza delle forze dell’ordine per fronteggiare le manifestazioni degli studenti, il Senato approva con 162 voti favorevoli, 134 contrari e 3 astenuti il provvedimento che porta il nome del ministro dell’Istruzione e che prevede, tra le altre cose, il ritorno dal 2009-2010 delle classi con il maestro unico nella scuola primaria e il voto in condotta che farà media con quelli conseguiti nelle altre materie (la scheda).

«LA SCUOLA CAMBIA» – «La scuola cambia. Si torna alla scuola della serietà, del merito e dell’educazione» ha detto la Gelmini dopo il sì al decreto, annunciando che entro una settimana metterà mano a un piano che riguarda l’Università.

Scuola, le proteste non fermano il decreto

Il testo del decreto Gelmini sulla scuola domani sarà approvato, in via definitiva, dal Senato nella versione che ha ottenuto il via libera alla Camera, lo hanno garantito ieri i capigruppo del Pdl di Montecitorio e Palazzo Madama, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri.
Proprio sul decreto ieri è intervenuto il settimanale cattolico “Famiglia cristiana” che nel prossimo editoriale chiede di ritirare, o sospendere, il provvedimento «per il bene della scuola e del Paese».
“Non chiamiamo riforma un semplice taglio di spesa” è il titolo dell’editoriale di “Famiglia cristiana” che non fa sconti: «Studenti e professori hanno seri motivi per protestare. E non per il voto in condotta o il grembiulino (che possono anche andar bene), ma per i tagli indiscriminati».

Anche Famiglia Cristiana contro la Gelmini

Famiglia Cristiana sempre più schierata con l’ala riformista del Paese, quella che pur essendo riformista non disdegna di cantare “Bella ciao”. E afonda il colpo contro il decreto Gelmini. “Studenti e professori hanno seri motivi per protestare – scrive il settimanale in un editoriale del prossimo numero in edicola -. E non per il voto in condotta o il grembiulino, ma per i tagli indiscriminati che ‘colpiscono il cuore pulsante di una nazione’. Non si garantisce così il diritto allo studio: prima si decide e poi, travolti dalle proteste, si abbozza una farsa di dialogo”.

“Nel mirino – osserva la rivista diffusa in tutte le parrocchie italiane – hanno c’è una legge approvata di corsa, in piena estate. La dicitura è roboante: ‘Riforma della scuola’; più prosaicamente ‘contenimento della spesa’, a colpi di decreti, senza dibattito e un progetto pedagogico condiviso da alunni e docenti”.

Berlusconi: Veltroni si rassegni. Sono al 72 per cento di gradimento. Governerò cinque anni

 “Sono al 72 per cento di gradimento e tutti i sondaggi ci danno una maggioranza ancora più grande” di quella ottenuta alle elezioni. Veltroni si rassegni, non sa perdere. Per cinque anni governeremo noi perchè ci ha dato mandato il Paese, con una grande maggioranza, e tutti i sondaggi ci danno una maggioranza ancora più forte per tutte le cose che abbiamo fatto in soli cinque mesi. Al 72 per cento di gradimento, ma cosa vogliono ancora? Continuino pure a sgambettare in televisione, a dire le solite insulsaggini, non faranno che perdere consenso anche da parte di coloro che prima stavano dalla loro parte”. Lo ha affermato Silvio Berlusconi che ha ribadito la volontà dell’esecutivo di approvare il decreto sulla scuola:

“Sul decreto Gelmini andiamo avanti, anche perche’ le critiche al decreto sono strumentali. Andiamo avanti a governare a fare le cose di buon senso che sono nel programma, qualunque cosa dica Veltroni o chiunque altro dell’opposizione. Hanno usato strumentalmente la scuola, pensate all’universita’ dove non abbiamo ancora fatto nulla e gia’ hanno mosso critiche e studenti nelle strade con strumentalizzazioni difficilmente definibili”.