Alitalia-Air France: rinviato il confronto a mercoledì

Salta di nuovo il tavolo di confronto. Dopo l’abbandono della Uil e il cautro riavvicinamento, a pochi minuti dal momento fissato per la riunione in programma per mezzogiorno, si è saputo che l’incontro è stato rinviato. Sindacati e vertici di Alitalia ed Air France si riuniranno mercoledì sempre alle 12 alla sede della Magliana. Da quanto si apprende la decisione sarebbe della compagnia francese, che avrebbe motivato il rinvio dicendo che sono necessari altri “approfondimenti”.

Positiva la reazione dell’Anpac, l’Associazione nazionale dei piloti: il presidente Fabio Berti ha detto di giudicare positivo “lo slittamento del confronto dei sindacati con i vertici di Air France-Klm e Alitalia”, perchè “significa che stanno ragionando”.

Il 31 marzo nuovo incontro tra Air France e sindacati

Proseguono le trattative tra Air France-Klm e Alitalia, dopo le smentite delle presunte voci di una cordata italiana, che avevano creato molta confusione.

Walter Veltroni, leader del Partito Democratico, da Reggio Calabria dove ha fatto tappa per il Giro dell’Italia Nuova, ritorna ancora sulla vicenda della presupposta cordata italiana.

“Non si può giocare così sull’Alitalia – ribadisce Veltroni – a discapito di decine di migliaia di lavoratori e in un momento delicatissimo. Fosse esistita una cordata sarebbe stata importante – precisa – ma invece è stata annunciata e in realtà non c’e”.

Da giorni il segretario del Pd chiedeva in merito serietà e rigore proprio perché in gioco c’è la vita di molti lavoratori.

Alitalia: Air France-Klm conferma i 2.100 esuberi

Air France-Klm ha inviato questa notte la proposta di accordo quadro ai sindacati per la soluzione della vertenza Alitalia. La bozza conferma il numero di 2.100 esuberi: 1.500 per Alitalia, 100 tra i dipendenti all’estero e 500 tra le attività di Az Servizi. E’ previsto un forte piano di accompagnamento sociale: il gruppo Air France-Klm, viene sottolineato, “ha scelto come linea di condotta di non abbandonare nessun dipendente”.

Nella proposta è prevista la riduzione della flotta, con la messa a terra di 37 aerei passeggeri e 3 full cargo, settore che proseguirà l’attività sino al 2010, quando terminerà il servizio con il fermo degli altri due aeromobili. Dal 2010 al 2018 “la flotta a lungo raggio dovrebbe essere aumentata di 8 nuovi aeromobili, qualora le condizioni di mercato lo consentissero”, mentre lo sviluppo della flotta a medio raggio “sarà probabilmente inferiore a causa della crescente concorrenza dei vettori low-cost e dell’alta velocità su rotaia”.

Pd: Basta con gli annunci che turbano la trattativa su Alitalia

‘La politica e’ una cosa seria, in cui ogni parola pesa sulla Borsa, su una trattativa complessa con Air France”. Sono le parole di Walter Veltroni, leader del Partito Democratico, che torna di nuovo sulla vicenda di Alitalia dopo che oggi sui giornali sono apparse voci di possibili nomi per la cordata.

Da Siracusa,dove si trova per il “Giro dell’Italia Nuova”, Veltroni ribadisce che su questioni come queste ci vuole serietà e rigore, specie se si tratta della vita dei lavoratori.

Franceschini (Pd): In campo Air France. Il resto è virtuale

 “Per ora c’e’ in campo solo Air France. Tutto il resto “è virtuale”. Dario Franceschini, vicesegretario del Partito Democratico interviene sulla delicata questione relativa al futuro di Alitalia, riferendosi all’ipotesi di cordata italiana avanzata da Berlusconi. “Tutto ciò che può migliorare – spiega Franceschini- le condizioni di Alitalia, dei lavoratori e di Malpensa e’ il benvenuto. Resta il fatto che quella di Air France e’ l’unica offerta reale che c’e’ in campo.

Per Paolo Gentiloni, Ministro delle Comunicazioni, addirittura è ”una boutade la ricerca della cordata italiana, e precisa che comunque se si manifestasse realmente, sarebbe il primo ad esserne felice.

Dello stesso avviso è Paolo Nerozzi della segreteria confederale della Cgil e capolista del PD in Veneto per il Senato. “Temo sia un bluff, non esiste nessuna italiana in grado di farsi carico di Alitalia”. In un altro Paese l’annuncio di Berlusconi di una gruppo di imprenditori guidato dai suoi figli, continua Nerozzi, sarebbe stata accolto con ironia, mentre “una parte del nostro Paese l’ha presa come una cosa seria”.
Naturalmente anche Nerozzi si augura, qualora si concretizzasse l’ipotesi di una cordata italiana, che si manifesti subito, perchè “non si può giocare così sulla pelle dei lavoratori e in particolare dei lavoratori più deboli, quelli che si occupano di lavoro a terra, manutenzione e via dicendo”. Il candidato del Pd vede nella mancanza di voglia di innovare un “paradigma della crisi italiana”, ma anche la responsabilità di “manager che hanno prodotto deficit enormi” e di “una politica sbagliata dei sindacati”, non di Cgil, Cisl, e Uil, riferendosi a quello dei piloti che 12 anni fa era contrario”.