Scontro Governo-UE sull’ambiente

 Il messaggio di Giorgio Napolitano arriva proprio mentre va in scena lo scontro tra Roma e Bruxelles sull’ambiente. «Nonostante la crisi finanziaria che sta colpendo i Paesi piu avanzati – afferma il presidente della Repubblica nel messaggio che, in occasione della Giornata delle Nazioni Unite contro la povertà – occorre egualmente indirizzare le relazioni economiche e commerciali internazionali e i modelli di crescita in maniera da consentire a tutti i Paesi un effettivo progresso secondo linee compatibili con la doverosa salvaguardia delle risorse naturali e del patrimonio ambientale del pianeta».

DIMAS – Intanto è tensione tra il governo italiano e la Commissione di Bruxelles, dopo che il commissario europeo all’Ambiente, Stavros Dimas, ha dichiarato che i dati italiani sui costi che il ‘Pacchetto clima-energia’ avrebbe sul sistema industriale nazionale (-1,14% del Pil) «non hanno nulla a che vedere con il Pacchetto Ue». Il commissario, rispondendo alla domanda di un giornalista nel corso di una conferenza stampa sulla deforestazione, aggiunge: «L’Italia è uno dei Paesi che ne uscirà meglio. Non capisco perché veda le cose così pessimisticamente, considerando che ha le competenze necessarie per l’innovazione e grandi possibilità in materia di energie rinnovabili».

Ricetta Ue: Garanzie statali per i prestiti interbancari

 Dopo il nuovo allarme dell’Fmi è stata trovata un’intesa tra i leader dei 15 Paesi dell’euro su interventi cruciali in grado di ridare fiducia ai mercati e disinnescare il rischio di collasso del sistema finanziario internazionale. Lo ha annunciato il presidente francesi Sarkozy al termine del vertice di Parigi.

PRIMA BOZZA: PIANO IN 6 PUNTI – Un’azione coordinata in sei punti che prevede un’adeguata liquidità alle istituzioni finanziarie, garanzie sui prestiti, la ricapitalizzazione efficiente delle banche in difficoltà da parte dei governi, la revisione delle regole, il coordinamento dele procedura tra i governi europei. È quanto prevede la bozza del piano concertato dell’eurozona. Il documento sollecita anche «un ulteriore azione di coordinamento» e afferma «l’impegno ad agire insieme con misure coordinate».

Crisi mutui: la Germania garantisce i risparmi

 Dopo la riunione del G4 (Italia, Francia, Gran Bretagna e Germania) a Parigi, i “grandi” del Vecchio Continente per far fronte alla crisi dei mutui hanno deciso la possibilità di interventi nazionali ma coordinati a sostegno delle banche e di intraprendere un cammino preciso verso una riforma del patto di stabilità per garantirne una maggiore flessibilità. Per quel che riguarda la Germania, la cancelleria Angela Merkel ha deciso che lo Stato garantirà i depositi bancari. L’Italia invece proporrà la creazione di un enorme “fondo comune” europeo per far fronte alla crisi dei mutui alle riunioni dei ministri finanziari dell’Ue in programma oggi e domani a Lussemburgo. Lo ha annunciato il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, anticipando che la proposta sarà avanzata all’Ecofin dal ministro dell’Economia e delle finanze, Giulio Tremonti. “Tremonti – ha aggiunto Berlusconi – proporrà l’istituzione di un fondo comune pari al 3% del Pil per dire che i governi ci sono e che nessuno perderà un solo euro”. A livello europeo non sembra praticabile un vero e proprio piano di salvataggio comune come quello varato dagli Stati Uniti, resta comunque via obbligata per i Paesi europei la ricerca di una strategia comune per arrivare ad una soluzione che rassicuri al più presto i mercati e i risparmiatori.

Crisi, si muove l’Europa dei 4: Pronti a sostenere le banche

“L’applicazione del Patto di stabilità dovrà riflettere l’eccezionalità delle condizioni in cui ci troviamo”. Il presidente francese Nicolas Sarkozy chiude così il vertice del G4 a Parigi sulla crisi finanziaria, promettendo sanzioni “per i responsabili del crack” e annunciando “sostegno” per le banche europee in difficoltà. “Ogni governo si muoverà, secondo i metodi propri, ma in modo coordinato con gli altri stati europei” spiega Sarkozy. Non è un vero e proprio “piano Ue” per le banche continua il premier francese, ma è una prima risposta per evitare che la crisi faccia sentire i suoi effetti devastanti. Una crisi globale ed infatti i 4 lanciano la proposta di un vertice internazionale da tenere “il prima possibile” per rivedere le regole alla base dei mercati finanziari. ” Dobbiamo rifondare tutto il mercato finanziario mondiale. Tutti gli operatori devono essere coinvolti – aggiunge Sarkozy – In tempo di crisi c’è bisogno di una task force sulla supervisione in cui sono rappresentate le banche centrali e i ministeri delle finanze dei diversi Paesi”.

Napolitano: Salvare il completamento del processo di ratifica del Trattato di Lisbona

 “E’ possibile, anche se non sicuro, che si trovi il modo per giungere a un nuovo pronunciamento popolare in Irlanda, tale da salvare il completamento del processo di ratifica del Trattato di Lisbona”. lo ha detto il Presidente della Repubblica , Giorgio Napolitano, intervenendo in videoconferenza alla sessione del workshop Ambrosetti dedicata all’Europa. “Non possiamo tuttavia negare – ha continuato il Capo dello Stato – il danno di immagine già provocato dal no – sia pure di un piccolo paese – con il quale si è bloccata e posta in forse l’attuazione di importanti e innovative scelte istituzionali da tempo considerate necessarie e pazientemente concordate. Il danno reale è certamente quello del ritardo che ne è derivato: insieme con il rischio di una perdita di credibilità dell’Unione, della sua capacità di decidere, di cambiare se stessa, di consolidare e sviluppare nel futuro il suo ruolo.

Georgia: Putin su confine zona guerra, la crisi si estende

Il conflitto in Ossezia del Sud minaccia di estendersi all’altra regione separatista georgiana, l’Abkhazia, costringendo Tbilisi a fronteggiare un doppio fronte.
La Georgia, che ha proclamato oggi lo stato di guerra e medita di chiedere “un aiuto militare diretto della Comunità internazionale”, lancia allo stesso tempo una proposta di cessate il fuoco e “smilitarizzazione” della zona del conflitto.
Proposta per ora non raccolta dalla Russia, che accusa Tbilisi di “azioni barbare” e denuncia un massacro in Ossezia. I georgiani negano, e rilanciano accusando la Russia di avere fatto almeno 20 vittime nella città georgiana di Gori, a ridosso del confine con la repubblica separatista.
Tra accuse incrociate e incrociate smentite, la situazione sta precipitando verso una guerra dagli esiti imprevedibili e comunque già tragici, sino ad ora oltre 1500 il numero delle vittime e più 30mila gli sfollati.
“Costringeremo i georgiani ad accettare la pace”, ha dichiarato il presidente russo Dmitri Medvedev, mentre il ministro degli Esteri Sergey Lavrov ha lasciato intendere che tutto è possibile: “Non abbiamo mandato gli aerei a Tbilisi, ma nessun obiettivo è sicuro”, ha ammonito durante un briefing telefonico con i corrispondenti stranieri.

Immigrazione e nomadi: il Consiglio d’Europa bacchetta l’Italia. Reazione di Maroni

 “Le misure attuate in Italia non tengono conto dei diritti umani e dei principi umanitari e potrebbero fomentare altri episodi xenofobi”.
E’ questo il giudizio espresso da Thomas Hammarberg, commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, in occasione della diffusione del suo rapporto sulla visita compiuta in Italia il 19 e 20 giugno scorsi per discutere della nuova politica italiana in materia di immigrazione e della situazione dei nomadi.
Hammarberg guarda anche con “forte preoccupazione” ai provvedimenti che nel pacchetto sicurezza sembrano essere mirati in particolar modo ai Rom e per la volontà espressa dal governo di estendere a tutto il territorio italiano lo stato di emergenza già in vigore in tre regioni.
Nel rapporto reso noto oggi e composto da una ventina di pagine, Hammamberg osserva che “il ripetuto ricorso a misure legislative d’emergenza” per affrontare i problemi legati all’immigrazione sembra indicare “una incapacità di affrontare un fenomeno non nuovo” che dovrebbe quindi essere gestito attraverso leggi ordinarie e altre misure.

L’Europarlamento boccia le impronte per i rom: “E’ discriminatoria”

Il Parlamento europeo, riunito in seduta plenaria a Strasburgo, ha approvato la risoluzione presentata dai gruppi del centrosinistra e liberaldemocratici che boccia le misure di emergenza nei campi nomadi italiani proposte dal ministro Maroni (compresa quella relativa alle impronte digitali dei minori), con 336 voti a favore, 220 contrari e 77 astenuti.
Una richiesta di rinvio del voto, presentata dal Ppe, era stata precedentemente respinta dalla maggioranza dell’Aula.