Veltroni (Pd) a Matrix: Siamo noi la sola opposizione

 Walter Veltroni, segretario del Partito Democratico, è stato ospite a Matrix, la trasmissione condotta da Enrico Mentana su Canale 5. Veltroni ha affrontato i temi caldi di queste ultime settimane: la manifestazione di piazza Navona, le alleanze, il lodo Alfano, ma soprattutto il Partito Democratico, la sua unità, il suo radicamento nei territori, e poi la manifestazione del 25 ottobre, quando in piazza con il PD arriveranno milioni di persone per manifestare contro il governo.

Vogliamo portare milioni di persone in piazza il 25 ottobre
L’obiettivo del Pd per la manifestazione in programma per il 25 ottobre è portare “milioni di persone in piazza”. Durante la registrazione della puntata di ‘Matrix’. Veltroni spiega la strategia del Pd per i prossimi mesi: “Se riusciamo a portare milioni di persone in piazza il 25 ottobre daremo una scossa importante”, e aggiunge “Le elezioni non sono a breve, ma non credo che saranno alla fine del quinquennio… Quando l’ho detto l’altro giorno sono stato preso in giro, ma ho visto che anche Bossi…”.

Il Pd in difesa del Presidente Napolitano dopo le parole di Grillo

 Cresce l’attesa per la manifestazione contro il premier Silvio Berlusconi in programma per le 18 a piazza Navona. Ad animare le ore immediatamente precedenti la manifestazione è, come ormai consuetudine, il comico genovese Beppe Grillo che ha annunciato la sua presenza (anche se in videoconferenza) e ha già anticipato quali saranno gli argomenti dei suo intervento. Tra questi vi è (anche questa ormai una spiacevole consuetudine) l’attacco al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, a cui Grillo si rivolge con l’appellativo di “Morfeo”, inserendolo in quella che lui chiama “La banda dei quattro”. Il riferimento va al contenuto del così detto lodo Alfano che prevede l’immunità per quattro più alte cariche dello Stato. Al di là del merito di questa proposta di legge, l’arringatore Grillo si distingue ancora una volta per il suo scarso rispetto per la più alta figura istituzionale d’Italia.

Veltroni: Un autunno durissimo per le famiglie

 “C’è il rischio di un autunno durissimo per molte famiglie”. Walter Veltroni intervenendo al congresso dei Socialisti a Montecatini Terme torna ad attaccare la manovra economica del governo, inadatta ad affrontare i rincari e la perdita di potere di acquisto delle famiglie.

Un’impostazione sbagliata figlia “dell’egoismo sociale che caratterizza la destra. Lo vediamo anche nella gerarchia delle attività della vita pubblica. Attentissimi su alcuni temi mentre su altri, come la questione sociale, non ce n’è, quando invece queste dovrebbero essere la priorità del governo”. Così nel mezzo della crisi economica internazionale, c’è la “difficoltà tutta italiana, di un Paese che sta dentro una situazione di arretratezza e di una democrazia che non riesce a prendere le decisioni che dovrebbe. Viviamo un tempo nel quale prevale l’insicurezza, la paura. Un tempo nel quale l’insicurezza tende a trasformarsi in arroccamento e in chiusura individuale”.

Finocchiaro (PD): Sulle intercettazioni rispettata la decenza, ora via la salva-premier

 Due passi indietro in meno di 24 ore. Silvio Berlusconi, dopo aver annunciato che non sarebbe andato in tv a farsi intervistare da Enrico Mentana, ha ritirato dall’ordine del giorno dei Consiglio dei ministri il decreto legge sulle intercettazioni telefoniche che lui stesso aveva sponsorizzato nei giorni scorsi in sostituzione al disegno di legge da presentare in Parlamento. Un rigurgito di saggezza da parte del premier, come qualcuno sostiene?

Forse sì, ma dalle motivazioni addotte per giustificare la sua rinuncia a comparire a Matrix traspare qualcosa di paradossale. “Non andò in televisione per non alimentare pettegolezzi e perché i problemi degli italiani sono bene altri”. Come se fosse stato qualcun altro, se non lui stesso, a mettere al centro dell’agenda politica provvedimenti volti a risolvere prevalentemente i suoi problemi con la giustizia.

Veltroni chiede un decreto immediato su prezzi e salari

 “Il governo vari un decreto urgente per difendere i salari dal caroprezzi anziché uno sulle intercettazioni. Questa è la priorità per i cittadini”. Dopo la lettera inviata ieri al presidente della Camera insieme al leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, in cui si denunciava la perdita delle prerogative basilari del Parlamento, il segretario del PD Walter Veltroni è tornato ad esortare il governo ad accantonare l’idea di un decreto legge sulle intercettazioni per concentrarsi invece sulle vere emergenze con cui si trova a combattere il Paese, che sono quella economica e quella sociale.

“Nella maggioranza – ha detto Veltroni – si discute se il governo debba o meno varare un decreto sulle intercettazioni. Facciano un decreto, ma su salari, stipendi e prezzi. La situazione sta precipitando ma Berlusconi è in tutt’altre faccende affaccendato. L’aumento del petrolio – ha proseguito il segretario del PD – il fatto che i salari siano consumati dal caroprezzi, fa sì che milioni di persone e famiglie che guadagnano 1.000 o 1.100 euro abbiano difficoltà ad arrivare a fine mese”.

Veltroni non manifesterà con Di Pietro ma annuncia: La nostra opposizione dura e netta

 Il PD non andrà in piazza da ospite in casa di altri ma promuoverà manifestazioni “di popolo” con al centro i problemi degli italiani e non quelli del presidente del consiglio. Walter Veltroni declina l’invito di Antonio Di Pietro, che aveva invitato il PD alla mobilitazione dell’8 luglio, e, pur lasciando libertà di coscienza ai singoli parlamentari, respinge le sirene del girotondismo.

Veltroni prepara la campagna d’autunno, un nuovo tour d’Italia per spiegare agli elettori del PD le proposte dei democratici e le ragioni di un’opposizione “dura, netta” nei confronti del governo senza scadere, però, nella demonizzazione dell’avversario.

Anna Finocchiaro (PD), su quanto emerso nelle intercettazioni Rai Fiction

 “Il mondo che emerge dalle intercettazioni, al di là del rilievo che esse hanno da un punto di vista penale, colpisce per il degrado e per il ruolo affidato alle figure femminili, lontano mille miglia dalla realtà delle donne che incontriamo ogni giorno in Italia”. Anna Finocchiaro, capogruppo dei senatori PD, rompe il silenzio e interviene sulla questione delle intercettazioni, dopo la pubblicazione del settimanale L’Espresso di alcuni stralci tratti da una conversazione tra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e Agostino Saccà, direttore di Rai fiction. Dialoghi in cui vengono chiesti favori e raccomandazioni per spingere la carriera di giovani donne con il pallino della televisione. La vicenda si commenta da sola, certo, ma la senatrice Finocchiaro tiene a sottolineare l’impoverimento morale in cui si muovono le persone in alcuni ambienti, dove spesso le donne sono considerate solo merce e che sono davvero lontani anni luce dalla realtà degli italiani..

Sotto l’egida di D’alema nasce ReD, idee per un programma riformista

 “Chi è venuto qui oggi è venuto felice, sapendo che questo è un luogo dove non si tramano congiure, non si preparano assalti al gruppo dirigente”. Il luogo a cui si fa riferimento è il cinema Farnese, situato nel cuore di Roma. L’occasione è la presentazione dell’associazione ReD – che significa Riformisti e Democratici – e le parole sono dell’europarlamentare e capo della delegazione italiana del Pse a Strasburgo Gianni Pittella. Sono le parole che meglio di tante altre sgomberano il campo sulla “missione” con cui nasce l’associazione. Nessuna corrente. Nessun parallelismo con il Partito Democratico. “ReD – recita il testo di presentazione, letto in sala da Paolo De Castro – è un luogo di dibattito, che ha lo scopo di contribuire alla crescita di una prospettiva riformista nel solco tracciato con la nascita del Pd. Una risorsa per lavorare nel medio periodo alla produzione di idee e traiettorie d’impegno entro cui avanzare nel difficile compito di costruire e radicare il nuovo soggetto politico. Una istituzione culturale, utile ad arricchire la realtà di un partito moderno, che ha l’obiettivo di promuovere i collegamenti con la società, il mondo scientifico, le componenti sociali ed economiche, che produrrà iniziative anche sui territori”.

La relazione di Veltroni all’Assemblea Nazionale del PD

 La lettera che il Presidente del Consiglio ha inviato lunedì scorso al Presidente del Senato è uno spartiacque che rischia di segnare negativamente l’intera legislatura.

Con quella missiva, l’on. Berlusconi ha assunto la paternità politica di un emendamento al decreto sulla sicurezza che stravolge il senso del provvedimento all’esame del Senato, colpisce il ruolo di garanzia del Capo dello Stato, strappa la delicatissima tela del dialogo istituzionale con l’opposizione.

Siamo preoccupati, per questa svolta all’indietro. Siamo preoccupati per l’Italia, che rischia di perdere una nuova occasione per darsi un sistema politico maturo: una democrazia compiuta, nella quale si possa competere lealmente tra avversari, scontrarsi a viso aperto sui programmi di governo e allo stesso tempo convergere sui valori costituzionali e collaborare nella manutenzione e nella riforma delle istituzioni e delle regole democratiche, come avviene in tutti i grandi paesi occidentali.

Bersani (PD): Nella manovra economica nessuna risposta su salari e pensioni

 “Dalla Finanziaria è scomparsa la questione sociale: la difesa del potere d’acquisto di lavoratori e pensionati. C’è un mix di demagogia e misure compassionevoli. In realtà questo governo ha introdotto un meccanismo di concertazione corporativa con alcuni soggetti forti”. Non usa mezze parole il ministro ombra dell’Economia Pier Luigi Bersani per bocciare la manovra varata ieri dal governo Berlusconi.

Un piano triennale, dal 2009 al 2011, da 35 miliardi di euro e “circa cento articoli” per raggiungere nel 2011 “l’ineludibile obiettivo” del pareggio di bilancio. A presentarla così, affiancato dal premier, è stato il ministro del Tesoro Giulio Tremonti, vero padre ideatore della maxi-manovra che, si vanta Tremonti, “è stata approvata in 9 minuti e mezzo”.