Casini (UDC): Difficile dissentire dal discorso di Berlusconi, ma no alla fiducia

 La sicurezza, il quoziente familiare, l’emergenza rifiuti. Ma anche le liberalizzazioni, la ristrutturazione della spesa, l’abolizione delle province e del Cnel.
Sono questi i temi, illustrati a Montecitorio dal leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, nel corso della sua dichiarazione di voto sulla fiducia, su cui l’Udc attende al varco il governo.
Nel ribadire che quella dell’Udc sarà “un’opposizione repubblicana”, “non pregiudiziale” ma “sui contenuti” perché se il Governo lavorerà bene “farà il bene dell’Italia”, Casini ha sottolineato che “é difficile dissentire dalle dichiarazioni programmatiche del governo”.
Tuttavia, l’Udc non voterà la fiducia al governo Berlusconi IV anche perché il problema “non è cosa fare, ma come fare”.

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Cicchitto (PdL): No al consociativismo, ma il dialogo con l’opposizione è necessario

“Nessuna operazione consociativa, ma un dialogo con l’opposizione e’ necessario. Senza demonizzare l’avversario”. Cosi’ si è espreso il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, commentando il discorso programmatico di Silvio Berlusconi e l’apertura al dialogo lanciata dal premier a Montecitorio.

“C’è una maggioranza forte in Parlamento e nel Paese e ci sono problemi seri da affrontare, a partire dalla situazione in Campania, dalla riduzione della pressione fiscale e dalla sicurezza: in una situazione cosi’ seria la logica della dialettica vuole che si instauri un confronto e un rapporto con l’opposizione”, senza che questi prefiguri “nessuna operazione consociativa”.

Le reazioni del PD al discorso di Berlusconi alla Camera

 L’auspicio è che il confronto con l’opposizione “non generi risse ma un dialogo trasparente”. E’ l’augurio di Silvio Berlusconi durante il discorso per il voto di fiducia rilasciato oggi alla Camera dei Deputati. Un discorso che ha ricevuto ovviamente la “standing ovation” di tutto il Pdl, qualche applauso bipartisan e ha visto perfino la stretta di mano fra il Cavaliere e i senatori Pd Tonini e Latorre. Che le cose stiano realmente cambiando? Chi può saperlo. Per ora al Pd ci si va cauti. E’ vero che la telefonata fatta da Berlusconi a Veltroni è senz’altro un segno, il segno di una probabile al momento apertura, così come il riconoscimento da parte del nuovo premier del governo ombra varato dal PD, è anche vero però che il discorso fatto da Berlusconi, per quanto apprezzabile, non soddisfa pienamente deputati e senatori del PD.

L’Italia dei Valori reagisce con durezza al discorso di Berlusconi alla Camera

 Il discorso del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi al Parlamento per chiedere la fiducia al suo Governo – in puro stile “papista” e pseudobuonista – ricorda tanto la favola del ragno che invita la mosca nella propria ragnatela. Non so se il partito democratico farà l’allocco e ci cadrà ma certamente non lo faremo noi dell’Italia dei Valori.
Egli ha descritto il paese da sogni e di balocchi che vorrebbe ma non ha indicato come fare per realizzarlo. Il suo discorso – pieno di “ma anche” è apparso solo un esercizio di equilibrismo per farci stare dentro tutto ed il contrario di tutto, nella speranza di ingraziarsi maggioranza e opposizione, Nord e Sud, lavoratori e datori di lavoro, imprenditori e sindacati, parti sociali deboli e poteri forti, pacifisti e guerrafondai, rigoristi e scialacquatori.

Sicurezza: In attesa del decreto Maroni tre linee guida ispirano le proposte del PD

 Sicurezza. E’ stata una delle parole chiave della campagna elettorale, una delle principali preoccupazioni degli italiani. E ora è giunto il momento di agire. Questo in sostanza il senso dell’incontro che si terrà in settimana tra il ministro degli Interni, Maroni, ed i colleghi di Giustizia, Esteri, Difesa e delle Politiche comunitarie. Convocati al Viminale Gianni Alemanno e Letizia Moratti. Anche Leonardo Domenici, sindaco di Firenze e presidente dell’ANCI verrà probabilmente coinvolto nel giro di colloqui, “perché il mondo delle autonomie locali, i Comuni, i sindaci, sono fondamentali per contrastare ogni forma di illegalità”, ha dichiarato il neo ministro dell’Interno.

Valducci (PdL): Fini encomiabile, Forza Italia e AN affianchino l’azione del governo

“Un discorso encomiabile quello di Gianfranco Fini durante l’assemblea nazionale di Alleanza Nazionale. Nel 1995 diede vita ad un progetto, quello di modernizzare la destra italiana. Oggi possiamo dire che l’obiettivo e’ in dirittura d’arrivo e sara’ raggiunto quando il Popolo della Liberta’ sara’ costituito. Fino a quel giorno i partiti devono continuare a lavorare efficacemente affiancando l’azione di governo ancor piu’ che nel precedente governo Berlusconi”. Lo ha dichiarato Mario Valducci, responsabile degli enti locali di Forza Italia.

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Prima giornata per il Comitato politico nazionale di Rifondazione comunista

 La volontà unitaria e la necessità di definire urgentemente i punti dell’opposizione politica sono i due temi che hanno caratterizzato la prima giornata del Comitato politico nazionale dopo la costituzione del comitato di gestione. L’appuntamento definito per tracciare le linee definitive dell’iter congressuale, non poteva non affrontare anche i temi politici all’ordine del giorno, che richiedono una presa di posizione ben oltre i comunicati stampa.

Quasi tutti gli interventi hanno ribadito l’importanza dell’unità, in particolare il portavoce del comitato di gestione Maurizio Acerbo ha teso a sottolineare ancora una volta i motivi per i quali ancora non si è definito un documento politico, pure urgentissimo, lo stesso per il quale ancora non ha mai emesso un comunicato stampa:

Il saluto di Fini nel giorno dell’addio ad AN

 “Questa è la mia ultima relazione da presidente del partito. Lo dico con emozione non solo personale per i risultati elettorali e per quello che il partito si accinge a fare nei prossimi mesi”.
Con queste parole Gianfranco Fini ha aperto l’assemblea nazionale di AN durante la quale, dopo 21 anni, si appresta a passare il testimone a Ignazio La Russa che affiancato dall’ufficio politico e da un nuovo esecutivo, dovrà traghettare AN nel Pdl.
Fini ha ringraziato gli elettori “tutti quelli che ci hanno dato fiducia” nonché tutti i militanti del partito “dal primo fino a quelli in periferia”.
“C’è un unico sassolino che mi tolgo dalle scarpe nel momento in cui passo il testimone, un’unica puntura di spillo”, ha detto Fini.
“Oggi – ha aggiunto- mi voglio prendere il piccolo lusso di dire che la nostra gente ha capito la grande sfida politica del Pdl molto prima di qualche dirigente che ne ha compreso l’importanza solo dopo aver avuto la sicurezza di essere incluso nelle liste o di avere avuto posto al governo”.

Alessandra Mussolini propone un secondo governo ombra

 Fatta fuori da ogni incarico governativo Alessandra Mussolini in Floriani non ci sta e, essedno quasi in estate e seguendo le orme di Veltroni vara il suo governo penombra. L’idea è di Alessandra Mussolini, autocandidatasi premier dell’esecutivo “virtuale”. Presentando la formazione, il segretario nazionale di Azione Sociale ha spiegato che ne fanno parte anche esponenti esterni al partito. «Dopo la presentazione da parte dell’onorevole Veltroni del governo ombra, espressione non di tutta l’opposizione ma del solo Partito Democratico, appare legittimata – afferma Mussolini – anche la presentazione dei ministri del governo penombra di Azione Sociale».

AN: L’assemblea nazionale affida a La Russa il ruolo di reggente in vista della confluenza nel PdL

L’assemblea nazionale di An ha approvato all’unanimità il passaggio delle consegne che, dopo l’elezione di Gianfranco Fini alla presidenza della Camera, su proposta del leader di An, vede Ignazio La Russa diventare ‘reggente’ del partito. Ad affiancare La Russa ci sarà l’ufficio politico, composto da Altero Matteoli, Andrea Ronchi, Gianni Alemanno, Maurizio Gasparri e Donato Lamorte. Nei prossimi giorni sarà nominato un nuovo esecutivo.