Federalismo, accordo nella maggioranza

 “È andata bene”, dice Umberto Bossi uscendo da casa Berlusconi alle undici ieri sera. E poi un “sì” con un cenno del capo che lascia pochi dubbi a chi gli chiede se è stato trovato l’accordo sul federalismo fiscale. C’è voluta una cena al termine di una lunga giornata di incontri e tessiture per trovare la quadratura nel governo sul testo della riforma. “Via libera preliminare”, dovrebbe essere questa la formula con la quale il Consiglio dei ministri di oggi licenzierà il Federalismo.

Federalismo: Frenata PdL, stasera il vertice

Per tutto il pomeriggio di ieri si è vociferato che un incontro tra Silvio Berlusconi e Umberto Bossi, con all’ordine del giorno i tempi di attuazione del federalismo fiscale, si sarebbe svolto in serata. Poi è arrivato l’annuncio che l’appuntamento era rinviato a oggi.
Il premier e il ministro per le Riforme si incontreranno questa sera, dopo il ritorno di Berlusconi da Londra. A far innervosire Bossi è stato l’annuncio che la maggioranza non ritiene opportuno accelerare il via libera al disegno di legge sul federalismo fiscale. Nel Consiglio dei ministri di domani il tema non appare all’ordine del giorno, a differenza dei provvedimenti sull’emergenza carceraria.

Legge elettorale europee, mercoledì si inizia. Casini, preferenza non si tocca

 “Siamo disponibili a ragionare su tutto, su una sola cosa faremo un ostruzionismo parlamentare serio e duro: se ci verrà sottoposta l’idea di abolire le preferenze perchè noi siamo in un Paese democratico e non possiamo fare una legge elettorale liberticida che consenta alle nomenclature dei partiti di scegliere i propri parlamentari”.
A margine della conferenza programmatica del partito a Pescara; il leader Udc, Pier Ferdinando Casini, entra nel vivo di una delle battaglie estive della formazione centrista e prossimo oggetto di discussione in Aula.
“Su questo – ha spiegato Casini – faremo una grande battaglia di libertà fino all’ostruzionismo parlamentare perchè noi siamo una forza moderata che ragiona sempre. Siamo disponibili ad ogni compromesso sulle circoscrizioni, sulla soglia di sbarramento, ma non sulle preferenze, perchè sulle preferenze non sarebbe possibile alcun compromesso. Significherebbe – ha concluso – togliere , ancora una volta, il diritto ai cittadini di scegliere il proprio parlamentare. Su questo la battaglia sarà senza se e senza ma”.

Calderoli: L’ICI è morta e sepolta

“Piuttosto che reintrodurre l’Ici mi brucio davanti al Quirinale! Sono stato il primo, e in tempi non sospetti, a dichiarare che l’Ici sulla prima casa non sarebbe mai ritornata, perché

Veltroni al PD: Nuovo slancio e spirito di squadra

 “Il PD è una “pianta” nuova che, nonostante abbia perso la sfida del Governo, ha ottime prospettive per il futuro ma va innaffiata e non segata con le critiche dall’interno”. Dalla Festa democratica di Formia, del PD Walter Veltroni dà a tutti una sferzata di vitalità, soprattutto a chi in queste ultime settimane si è lasciato andare forse a troppe analisi. L’occasione è propizia visto che il segretario ha ripreso il suo giro per l’Italia, che lo porterà su e giù lungo la penisola.
Proprio a Formia, insistendo sull’importanza di questa linfa che deve alimentare il PD e non segarlo, il segretario è ritornato sulla novità che rappresenta il PD, unica vera alternativa a Berlusconi: “Per la prima volta c’è un partito riformista del 34% e non si può tagliare ogni giorno questo albero da parte di dirigenti che dichiarano contro, capisco che le polemiche siano manna per i giornali, ma noi dovremmo avere l’intelligenza di coltivare questo ricchissimo germoglio perché da lì si può partire” per ricominciare a vincere “già dalle prossime elezioni”.

La Russa (AN): Sul voto agli immigrati nessun contrasto fra Fini e PdL

 “Come dirigente di An posso ribadire in modo netto e deciso, non in contrasto con quanto pensa Fini che parla da presidente della Camera, che per il nostro partito la questione del voto agli immigrati non è una priorità”. E’ quanto ha dichiarato il reggente di An e ministro della Difesa, Ignazio La Russa, dopo le polemiche sorte alla lettera inviata dal segretario del Pd, Walter Veltroni, al presidente della Camera sollecitandolo ad avviare un dibattito in Parlamento sul tema della concessione del diritto di voto agli immigrati regolari.
“Per An – ha ricordato La Russa – la priorità è la lotta all’immigrazione clandestina, è la necessità di invertire quel tam tam della sinistra che ha fatto passare l’Italia per il Paese di Bengodi, per la terra che accoglie tutti indistintamente. In prospettiva certo parleremo di cittadinanza e di integrazione, perché il partito non è una caserma, ma per adesso non se ne discuterà nemmeno”.

Calderoli: Sul federalismo, i cannoni del centralismo tornano a farsi sentire

 “Era evidente che alla ripresa dei lavori sarebbero tornati a suonare i cannoni del centralismo e le sirene del falso federalismo, con un unico obiettivo: affossare il federalismo e salvare così le loro poltrone, il loro potere e il loro bottino. Tanto basta continuare a ripetere che il federalismo costa o che una zona del paese ne verrebbe penalizzata rispetto alle altre! Ma per portare questi attacchi strumentali utilizzano non il testo di una proposta di legge, e i conti fatti sui relativi articoli, ma un testo usato come base di lavoro, e su cui tutti possono portare le proprie proposte, e su questo vanno a fare questi conti. E persino su articoli di cui si dice chiaramente che il testo è ancora in via di definizione!

D’Alema (PD): Discutiamo, ragioniamo sulle vie per la rivincita

 Quando Massimo D’Alema arriva alla Festa Democratica di Firenze sono da poco passate le 19. Nella sala Giorgio La Pira è in corso il dibattito tra il presidente della Camera Gianfranco Fini e Giuliano Amato. In men che non si dica una folla di fotografi, camerman e giornalisti circondano l’ex ministro degli Esteri. La gente di Firenze, che a quell’ora già affolla le vie della Fortezza da Basso, attende. D’Alema, prima di andare in libreria per presentare insieme a Vittoria Franco il bel libro di Marisa Rodano “Il mutare dei tempi”, fa un giro tra gli stand della Festa, come vuole la tradizione. Saluti, incitamenti, consigli, esortazioni.

Voto agli immigrati, Berlusconi, Maroni e An “sconfessano” Fini

 Roberto Maroni non ci sta e conferma la contrarietà della Lega alla concessione al diritto di voto agli immigrati. «La Lega è sempre stata nettamente contraria e confermiamo la nostra contrarietà – dice il ministro – Non credo che questa iniziativa vada avanti non è all’ordine del giorno».

Berlusconi “bacchetta Fini”
Ma i malumori scatenati dall’apertura di Fini hanno indotto lo stesso presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ad intervenire sul tema. L’ipotesi di concedere il voto agli immigrati, secondo il permier, sarebbe solamente «un parere» di Gianfranco Fini, una posizione personale non presente nel programma della Pdl. La proposta, ha spiegato il capo del Pdl «non è nel nostro programma e io credo che il presidente Fini abbia espresso un suo parere, ma non mi risulta che anche da parte di esponenti importanti di Anci sia all’ordine del giorno del Parlamento un intervento di legge».

Marini (PD): Battaglia dura su salari e potere d’acquisto

 “Il livello della nostra opposizione sta crescendo. Il Partito Democratico non è nato neppure da un anno, e il governo insediato da tre mesi. Ora dobbiamo ritrovare lo spirito della campagna elettorale, aprire il partito ai gioani e alla forze nuove provenienti dalla società. Siate duri con i vostri dirigenti, ma non andate dietro a quelli che piangono e si deprimono. In politica si perde e si vince e noi dobbiamo prepararci a ritornare a vincere. Questa è la regola e la dignità della politica”. E’ un Franco Marini molto deciso quello che si presenta alla Festa Democratica nazionale di Firenze. Intervistato dall’editorialista de ‘La Stampa’ Federico Geremicca, il senatore del PD mostra tutta la sua caparbietà e la sua proverbiale tenacia nel difendere e al tempo stesso spronare l’azione del partito.