Immigrazione: La Lega Nord pensa ad un permeso a punti

C’era una volta la patente a punti, ora il partito padano punta ad una adozione del sistema anche per gli immigrati. E’ questa l’idea lanciata dai senatori della Lega Nord con un emendamento al ddl sulla sicurezza . Chi si integra nella società italiana vedrà crescere il punteggio, chi viola le leggi o non è in regola perde punti fino a esaurimento. E in questo caso scatta l’espulsione. Questa la proposta illustrata nel corso di una conferenza stampa a palazzo Madama.

Permesso a punti, quindi, ma anche matrimoni misti più difficili. E inoltre referendum comunali per costruire edifici di culto per confessioni religiose che non hanno stipulato intese con lo Stato.

Matteoli sul PdL: Ci sarà un vero congresso per un grande partito moderno

 Il Pdl “rappresenterà il centro e la destra” e sarà “un grande partito moderno che guarda all’esperienza europea”. Lo dice, in una conversazione con Il Riformista, il ministro per le Infrastrutture Altero Matteoli, che sottolinea com An “porterà in dote il suo impegno nel sociale, l’attenzione alle fasce deboli”.

Per quanto riguarda il percorso di avvicinamento di Alleanza nazionale verso il Pdl, Matteoli dice: “siamo un partito strutturato e faremo un congresso vero. Nessuno, nemmeno Fini che è il nostro leader indiscusso, può prendere decisioni senza un congresso. Ma il punto – sottolinea – non è quello che faranno Forza italia e An da qui a febbraio ma quello che hanno fatto in questi mesi: una rivoluzione”.

Cicchitto (PdL): Sul razzismo, inaccettabili le strumentalizzazioni della sinistra

 “Gli episodi violenti contrassegnati da razzismo, avvenuti in varie parti d’Italia, ma in genere in situazioni di periferia e di generale disagio sociale, vanno condannati con forza e perseguiti con durezza. E’ davvero inquietante che il giovane che ha picchiato il lavoratore cinese sia già a piede libero per limiti d’età.” Lo ha affermato il presidente dei senatori del Pdl, Fabrizio Cicchitto, che ha spiegato:

“E’ però del tutto inaccettabile che il centrosinistra faccia di questi episodi uno strumento di propaganda e addirittura di attacchi al centrodestra. Non si capisce proprio quale sereno dialogo si possa realizzare con chi, da un lato, attacca il centrodestra ed il governo perché metterebbero addirittura in pericolo la libertà e la democrazia e, dall’altro, perché fomenterebbero il razzismo;

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Vigilanza Rai, Casini (UDC): Forse una rosa di nomi sbloccherà lo stallo

Una rosa di nomi, presentata dall’opposizione alla maggioranza, tra i quali scegliere il prossimo presidente della commissione di Vigilanza Rai.
Secondo Pier Ferdinando Casini, potrebbe essere questa alla fine la mossa con cui riuscire a sbloccare l’impasse per la poltrona di Palazzo San Macuto.
Il leader dell’Udc, durante una conferenza stampa alla Camera, ha spiegato infatti che “il servizio pubblico non può diventare terreno di scontro politico” e che quindi, data la situazione di stallo, potrebbe servire un “sedersi attorno a un tavolo” e fare un “patto fra gentiluomini che riguardi anche il Consiglio di amministrazione e il Direttore generale”.
Dare “una rosa di nomi, ad esempio, potrebbe fare uscire tutti dalle difficoltà. Noi – aggiunge – abbiamo sempre votato Orlando per correttezza, anche se la convenienza poteva suggerirci altro”.
Poi sottolinea: “E’ ridicolo, assurdo e autolesionista per l’opposizione dire che bisogna aspettare la manifestazione della sinistra. Con tutto il rispetto per l’iniziativa di Veltroni, se si rimprovera la maggioranza di avere poco senso delle istituzioni, non si può poi dire parliamone dopo il 25. Saremmo contraddittori”.

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Fini: Legislatura sprecata senza dialogo. Convergenze possibili

 MILANO – «Se oggi D’Alema voleva dire: discutiamo su come rendere questa legislatura fruttuosa, questa cosa deve essere condivisa. D’Alema non è uno sprovveduto, ha capito che questa legislatura dura cinque anni». Ed ancora: «Mi auguro che ci sia un riscontro fin dalle prossime settimane. Sarebbe l’ennesima legislatura sprecata se non si desse corso ad un dialogo tra maggioranza e opposizione». Gianfranco Fini non lascia cadere nel vuoto l’appello a cercare ampie convergenze sulle riforme lanciato dall’esponente del Pd durante il convegno dei giovani industriali a Capri. «Non sarebbe male – ha detto Fini, intervistato dal direttore del Corriere della Sera Paolo Mieli alla festa della Libertà di Milano – se in questa legislatura ci si potesse confrontare seriamente su quale assetto dare al sistema italiano».

«CONVERGENZE POSSIBILI» – Il presidente della Camera ha ricordato che «c’è già una struttura federale nei fatti in Italia». Accennando al sistema tedesco, Fini ha ipotizzato che «si potrebbero registrare delle convergenze». Da più parti – ha detto il presidente della Camera – si dice che occorre ridurre il numero dei deputati. L’ammodernamento del Titolo v – aggiunge la terza carica dello Stato – potrebbe essere un altro spunto di dialogo e di convergenza». Per Fini «è giusto confrontarsi sulle regole del gioco: mi auguro che ci sia un confronto anche sul federalismo fiscale. Spero – conclude Fini – che questa assenza di pregiudizio orienti le forze politiche verso il confronto».

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Governo, Casini (UDC): Troppi dl rendono il Parlamento un ente inutile

 Il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini si appella al presidente del Consiglio e al presidente della Camera, affinché difenda il ruolo e le prerogative della Camera.
“Siamo rimasti sconcertati – ha esordito Casini riferendosi alla comunicazione fatta dal ministro dell’Economia in Aula- dalle parole dell’onorevole Tremonti, per l’assoluta inutilità che attribuisce evidentemente al ruolo del Parlamento. Oggi, in tutti i giornali odierni è enunciato un proposito del Presidente del Consiglio. Come lei sa, noi non lo demonizziamo affatto e non lo riteniamo affatto il male di questo Paese (come altri dell’opposizione), ma egli ha enunciato a più riprese, nella giornata di ieri, il suo proposito di ricorrere maggiormente rispetto a quanto fatto finora alla decretazione d’urgenza, in quanto questo deve diventare lo strumento ordinario del Governo del nostro Paese”.

Il PD cerca di mediare fra Confindustria e sindacati sulla riforma della contrattazione

I contratti dei lavoratori italiani al centro delle preoccupazioni del PD. Walter Veltroni ha incontrato Emma Marcegaglia, presidente di Confidustria per valutare lo stato della trattativa sulla riforma del modello contrattuale, dopo la rottura avvenuta nei giorni scorsi con la Cgil. “Ovviamente non abbiamo parlato del tempo”, ha esordito sorridendo Emma Marcegaglia al termine di questo colloquio di circa un’ora nella sede del PD, durante il quale, insieme ad Alberto Bombassei e a Maurizio Beretta, oltre a Veltroni, ha incontrato alcuni esponenti del Governo ombra del PD, Pierluigi Bersani, ministro dell’Economia, Enrico Letta, ministro del Welfare e il vicesegretario del PDDario Franceschini. Lunedì Veltroni ha in programma di incontrare anche i segretari di Cgil, Cisl e Uil. Un incontro esplicativo da entrambi le parti per chiarire posizioni e soprattutto per ribadire l’interessamento forte e concreto del PD di fronte ad una riforma che interessa milioni di lavoratori.

Casini (UDC): Sbagliano sia Berlusconi sia Veltroni

 “C’è chi al dialogo crede per convinzione e non per convenienza del momento. Credo che i toni di questi giorni siano fuori misura”.
Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc, commenta lo stato dei rapporti tra maggioranza ed opposizione a margine di un convegno sulla laicità e spiega: “Il Governo deve rispettare l’opposizione perché è un segno di maturità e l’opposizione non deve scivolare sul dipietrismo perché questo sarebbe condannarla alla sterilità permanente. Un’opposizione – sottolinea Casini – deve pensare di governare e non solo ai toni migliore per fare opposizione”.
Insomma, per l’ex Presidente della Camera sbagliano sia Berlusconi, “nel delegittimare costantemente l’opposizione”, sia Veltroni nell’uso di toni “eccessivi”.
“Entrambi – osserva- si devono rendere conto che il dialogo è necessario per il bene del Paese perché, con la crisi finanziaria mondiale, ci sta cadendo il mondo addosso”.

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Ghedini (PdL): In caso di bocciatura del Lodo Alfano avremmo una democrazia dimezzata

“Sicuramente la Corte Costituzionale riterra’ corretto il Lodo Alfano”. Lo ha affermato al quotidiano online Affaritaliani.it il deputato del Pdl ed avvocato del presidente Berlusconi, Niccolo’ Ghedini. “Perche’ la Consulta si e’ gia’ pronunciata e il Parlamento ha in maniera assolutamente impeccabile copiato le indicazioni che sono contenute in quella sentenza della Corte. Difficilmente la Consulta potrebbe smentire se stessa. Se invece la Corte Costituzionale bocciasse il Lodo, bisognerebbe prendere atto che il presidente del Consiglio, anziche’ occuparsi del Paese, dovrebbe occuparsi dei processi. Sarebbe questa l’indicazione che uscirebbe; avremmo un premier, tranquillo di essere assolto, perche’ lo sarebbe, ma che dovrebbe passare le sue giornate con gli avvocati e con i giudici per terminare questi processi.

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