Lega: Le “classi ponte” una risposta ai problemi di integrazione

 “Solo la sinistra, unitamente a certa stampa ad essa contigua, e a professori che scambiano la loro funzione di docenti con quella di indottrinatori, possono trovare, nella proposta della Lega Nord di istituire le cosiddette classi ponte, un pretesto per fare polemica. Chiunque guardi ai problemi della scuola, senza pregiudizi ideologici o politici, ma soprattutto chiunque ne conosca davvero le dinamiche di tutti i giorni, non può che convenire sul fatto che l’aumento dei residenti stranieri non può che accrescere i problemi di integrazione scolastica”. Lo ha detto oggi l’onorevole Paola Goisis, capogruppo della Lega Nord in Commissione cultura a Montecitorio, a margine dei lavori parlamentari che prevedono, tra l’altro, la discussione e votazione sulla mozione della Lega concernente iniziative in materia di accesso degli studenti stranieri alla scuola dell’obbligo.

Europee, via le preferenze. L’Udc promette battaglia

 Sbarramento al 5 per cento, via le preferenze e aumento del numero delle circoscrizioni da 5 a 10. Queste le novità introdotte dal testo base della riforma della legge elettorale adottato dalla commissione Affari Costituzionali di Montecitorio. Il testo, messo a punto dal relatore Giuseppe Calderisi (pdl), ha accolto la proposta del capogruppo del Pd alla Camera, Antonello Soro, di portare il numero delle circoscrizioni da 5 a 10 (anzichè a 15, come proponeva il testo del pdl). Il termine per la presentazione degli emendamenti è fissato per martedi’ prossimo. Il 27 ottobre la pdl approdera’ in Aula a Montecitorio.

Decreti legge, Casini (UDC): Camere più veloci ma senza forzature

 L’intervento di Pier Pedinando Casini pubblicato su ‘La Stampa’.
Caro direttore, nel pieno della crisi dei mercati gli occhi del mondo sono stati puntati sul parlamento statunitense. Con un approccio che prescindeva dalla loro collocazione partitica e cercando di interpretare le ansie dei loro elettori, i membri del Congresso sono stati reali protagonisti della decisione sul piano Paulson.

Il paragone con lo stato attuale di salute del Parlamento italiano è sconfortante. Sotto il giogo di continue questioni di fiducia, poste spesso su maxiemendamenti, parlamentari eletti in liste bloccate confezionate dai vertici di partito (perché a suo tempo fu respinta la proposta dell’UDC di tornare alle preferenze), convertono disciplinatamente in legge i decreti del governo.
Le nostre camere sono ridotte al ruolo di organo di mera ratifica: il dibattito è strozzato e la possibilità di incidere sui testi legislativi ridotta, se non inesistente.

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Alla Lega, grande rimpianto per la scomparsa di Haider

“Un grande europeo, uno strenuo difensore dell’Europa dei popoli dalle mire centraliste di Bruxelles. Un grande risvegliatore di popoli, come Bossi, un sincero amico della Padania, ingiustamente calunniato dai servi sciocchi del politicamente corretto e dell’antirazzismo ipocrita”. Così il capodelegazione della Lega Nord al Parlamento Ue, Mario Borghezio, ha voluto ricordare Joerg Haider, morto questa notte in un tragico incidente d’auto.

“Ci dispiace e ci rattrista la scomparsa di un protagonista della politica europea. Attaccato da molti, soprattutto dai media, era invece amato e stimato dalla sua gente, in Carinzia e non solo”. Federico Bricolo, capogruppo della Lega al Senato, ricorda così la figura del politico Carinziano. “Ha dimostrato -ha aggiunto – che quando si è convinti delle proprie idee e in nome di esse si porta avanti una battaglia con coraggio senza indietreggiare di fronte agli attacchi di tutti, alla fine si è premiati dal popolo e dal territorio e si ottiene successo”.

Sinistra in piazza contro il governo. Di Pietro: raccolte 250mila firme, via lodo Alfano

Le piazze e i leader restano nettamente separati e distanti. Ma il bersaglio è uno solo: il governo di Silvio Berlusconi. Le sinistre e Antonio Di Pietro scendono in piazza a Roma nelle stesso giorno unite nella raccolta di firme per il referendum contro il lodo Alfano, promosso dall’Idv, e dall’obiettivo di smantellare gli atti dell’esecutivo, dalla riforma Gelmini, all’economia. Ma anche per rivendicare l’opposizione dura all’esecutivo, contrapposta a quella “gentile” del Pd, che scenderà in piazza il 25 ottobre.

Per la sinistra radicale, che sfila da piazza della Repubblica alla Bocca della Verità, la manifestazione ha il valore della rinascita dopo il terremoto elettorale e le guerre intestine dentro Rifondazione. «Oggi è la fine del ritiro», annuncia il segretario Prc Paolo Ferrero. Molto più baldanzoso appare Di Pietro che torna a piazza Navona con 12 gazebo per la raccolta delle firme e l’orgoglio della «piazza che nessuno riesce a zittire».

Via a campagna contro il lodo Alfano. In una piazza Navona gremita da migliaia di persone Di Pietro ha dato il via alla raccolta delle firme contro il lodo Alfano. In un giorno sono state raccolte 250.000 firme per il referendum che dovrebbe «cancellare l’impunità di Silvio Berlusconi». La kermesse dell’Idv ribattezzata “Prima giornata nazionale della legalità” farà da apripista ad una serie di iniziative sparse per l’Italia. «Non lasciarti sfuggire di mano la tua libertà. Hai il dovere di fermare la dittatura del Berlusconi IV», è l’invito rivolti ai partecipanti dall’Idv. Spazio alla politica, ma anche all’intrattenimento con musica (con Simone Cristicchi) e alla satira (sul palco Andrea Rivera).

Crisi mutui, Casini (UDC): E’ l’ora della responsabilità nazionale

L’intervento in Aula alla Camera del leader Udc Pier Ferdinando Casini durante l’informativa urgente del Governo sulla crisi finanziaria in atto.
“Signor Ministro, noi siamo il partito della responsabilità nazionale – così ci definiamo – e oggi è il giorno di dimostrare responsabilità nazionale. Oggi non è il giorno del Governo di unità nazionale, ma è il giorno dello spirito unitario degli italiani e questo giorno deve trovare eco profondo e sincero in questo Parlamento.

Noi siamo all’opposizione del Governo, ma tutti siamo con il Governo solidali nell’affrontare questa crisi, perché tutti siamo solidali con l’Italia e gli italiani. L’opposizione deve fare un atto forte di disponibilità e la maggioranza deve guardarsi da quella sindrome di autosufficienza, che è in questo caso un gravissimo errore.
Poche considerazioni: Bersani, Giorgetti e Cicchitto hanno introdotto valutazioni molto stimolanti.
L’Europa: noi siamo europeisti convinti ma ci rammarichiamo profondamente che l’Europa, in questa circostanza, si sia mossa tardi, male e in ordine sparso. Basta pensare al vertice di Parigi, basta pensare ai provvedimenti assunti dall’Irlanda, biasimati da tutti gli altri Paesi e poi successivamente imitati, in ordine sparso, proprio da tutti gli altri Paesi.

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Veltroni interviene a ‘Ballarò’: La situazione è drammatica

 Walter Veltroni, ospite di ‘Ballarò’, inizia il suo intervento in trasmissione chiarendo di “non temere Berlusconi per quello che è o per quello che fa. Ciò che mi preoccupa – spiega il leader del Pd – è lo stato del nostro Paese, il suo ‘andazzo. Temo che le mie preoccupazioni siano fondate. Mi preoccupa che mentre il presidente del Consiglio va in giro a raccontare barzellette o racconta delle sue nottate… Il Paese vive una situazione drammatica”.

Abbiamo il diritto di fare un’opposizione che non sia una melassa gelatinosa ma una cosa seria. Subito il segretario elenca le proposte del PD contro la crisi economica: “occorre istituire subito un fondo per le micro e piccole imprese, perchè se crolla questa parte del Paese crolla il sistema.

Veltroni: A Berlusconi da fastidio l’opposizione

 “Ieri in televisione era un dilagare di ministri, quegli stessi ministri che Berlusconi aveva detto qualche giorno fa che non sarebbero dovuti andare in televisione.
Evidentemente non devono andare quando c’e’ qualcuno che si contrappone alle loro idee, invece possono andare sulle televisioni del presidente del Consiglio in piena liberta’”. Ha scelto la radio il segretario del Pd Walter Veltroni per commentare gli attacchi domenicali da parte della maggioranza. Ospite della trasmissione di Radio 3 “Faccia a faccia” ha spiegato che nonostante siano venute meno le condizioni di una “convivenza” tra governo, maggioranza e opposizione, “non faremo mai l’errore di essere in contraddizione con cio’ che siamo, una forza democratica e responsabile”.