Gelmini: Il voto in condotta responsabilizza il sistema scolastico

 Il ritorno del voto in condotta “responsabilizza tutto il sistema scolastico: gli insegnanti, che prima non avevano strumenti per colpire gli atteggiamenti negativi, e gli stessi alunni”. Così si è espresso il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, al termine del Cdm che ha approvato il suo disegno di legge che prevede la reintroduzione del voto in condotta come elemento decisivo anche per stabilire promozioni e bocciature. “Per valutare la maturita’ di un ragazzo – ha spiegato Gelmini – e’ certamente importante il profitto sulle singole materie, ma non basta. Ora viene data la possibilita’ al consiglio di classe di valutare la condotta e fare in modo che questa concorra al giudizio complessivo dello studente. Nei casi di grave insufficienza nella condotta questo elemento puo’ condurre anche alla non ammissione all’anno successivo.

Le cronache – ha ricordato – ci rappresentano una situazione sempre piu’ difficile: molti gli episodi di mancanza di disciplina, di bullismo, di violenze. Oggi gli insegnanti non hanno strumenti, la possibilita’ di intervenire, crediamo che la valutazione del comportamento possa essere un deterrente adeguato per prevenire comportamenti indisciplinati, e intanto il ministero approfondira’ progetti di studio sul disagio giovanile. Questo provvedimento responsabilizza l’intero sistema scolastico. Gli alunni sanno che saranno premiati se si comportano bene, puniti in caso di gravi mancanze disciplinari”.

Manovra: via libera dal Senato

 Via libera da Palazzo Madama al decreto della manovra economica.
Il Senato ha votato la fiducia al Governo che era stata posta sul maxi-emendamento completamente sostitutivo del testo del provvedimento.
I voti favorevoli sono stati 170, i contrari 129 (più 3 astenuti). Ora la manovra passa alla Camera, dove i deputati sono chiamati ad un esame in seconda lettura.
Il provvedimento punto per punto:

– PRECARI: In Senato cambia la norma sugli indennizzi al posto dei reintegri: si applica soltanto alle cause in corso.
– ASSEGNO SOCIALE: Corretta in Senato la parte sui requisiti: si dovra’ essere residenti da almeno 10 anni in Italia ma non occorrera’ aver prodotto reddito pari all’assegno per almeno dieci anni.
– CARTA IDENTITA’: avrà durata decennale e, dal primo gennaio 2010, dovra’ essere riportare sia la fotografia che le impronte digitali.
– VIA LA TASSA SUGLI ASSEGNI: elevata da 5.000 a 12.500 euro la soglia massima per l’utilizzo del contante e dei titoli al portatore reintroducendo gli importi vigenti fino alla data del 29 aprile 2008. Viene inoltre eliminata l’imposta di bollo in misura pari a 1,50 euro per ciascun assegno non contenente la clausola ‘non trasferibile’.

Assegni sociali e precari: il Governo fa marcia indietro

Il Governo fa marcia indietro sugli assegni sociali, così come sui precari.
Dopo la levata di scudi generale e le polemiche a non finire, l’Esecutivo ha infatti deciso di correggere, con un emendamento che sta per presentare al decreto al Senato, le due norme della manovra economica.
La decisione è stata annunciata in serata dal ministro del Welfare Maurizio Sacconi, che fin dal principio aveva insistito per intervenire su entrambi gli articoli.
La prima norma rischiava infatti di togliere gli assegni sociali a circa 800mila anziani indigenti.
E così il ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito ha annunciato che il Governo presenterà un emendamento al Senato per eliminare il rischio di un taglio indiscriminato degli assegni.

Napoli (PdL): La norma parlamentare consente al precario di monetizzare subito i propri diritti

“La norma che consente ai precari di monetizzare il mancato rinnovo del contratto ed elimina in questo modo il contenzioso giudiziario fra datore e lavoratore, non è punitiva e incostituzionale come la sinistra si affanna a far credere. E’ falso. Pd e Idv farebbero bene a fermare la loro rincorsa se non vogliono affogare nella demagogia.” Lo ha affermato il vicepresidente dei deputati del Pdl, Osvaldo Napoli, che ha spiegato: “Si tratta, prima di tutto, di una norma riferita al contenzioso ’in essere’ e non è affatto invasiva rispetto all’azione giudiziaria. Chi denuncia il profilo di incostituzionalità della norma lo fa dimenticando che esiste già nella legislazione sul lavoro un istituto che prevede l’attivazione facoltativa della rescissione in bonis del lavoro precario.

Maroni: Operativo dal 4 agosto il ‘Piano d’impiego del personale delle Forze Armate’

 «Domani riunirò il comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza, quindi mi incontrerò con il ministro La Russa per firmare il decreto che destina 3 mila militari nelle città, da lunedì 4 agosto». E’ stato lo stesso ministro dell’Interno Roberto Maroni, ad annunciare, nel corso della sua visita a Brescia, che domani alle 11 al Viminale sarà firmato il decreto per l’adozione del “Piano d’impiego del personale delle Forze Armate”, previsto dal Decreto legge n. 92/2008 approvato giovedì scorso.

Maroni, che si è recato a Brescia per la firma del Patto per la Sicurezza, in mattinata era stato in questura a Milano, dove aveva incontrato il capo della polizia, il prefetto e il questore con i quali aveva discusso proprio le modalità di dislocamento dei militari nel capoluogo lombardo.

«Il patto per la sicurezza di Brescia è una novità federalista» ha dichiararto il ministro dell’Interno, sottolineando che la novità consiste nella facoltà che anche altri comuni della provincia potranno aderire al patto.