Dopo una maratona di 14 ore a palazzo Chigi, l’operazione salvataggio per Alitalia è arrivata alla svolta finale. È stato raggiunto l’accordo anche con i piloti e la nuova Alitalia, guidata dalla Cai di Roberto Colaninno, è ora quasi pronta a partire. Manca solo la firma delle ultime due sigle della compagnia – gli assistenti di volo di Avia e Sdl – che riprenderanno la trattativa lunedì.
Anpac e Up, le due associazioni dei piloti, hanno raggiunto un’intesa con la Cai, che è stata poi “ratificata” anche dai vertici di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, al termine di un acceso confronto di cinque ore, con momenti anche di tensione e rischio rottura. I principali punti dell’accordo riguardano l’inserimento dei primi ufficiali nel contratto unico della Cai, mentre i comandanti saranno inquadrati con un contratto da dirigenti. In comune le due categorie avranno la previdenza integrativa, l’assistenza sanitaria, la normativa sull’utilizzo in volo e le regole d’addestramento. La nuova Alitalia assumerà in totale 1.689 piloti, ma il 9% di questi (circa 139) sarà sempre utilizzato part-time a rotazione, con un meccanismo di “solidarietà”.
Richiesto dalla Conferenza delle Regioni un incontro urgente al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sugli aspetti collegati alla manovra finanziaria e al federalismo fiscale. L’incontro, infatti, dovrebbe avvenire prima della definitiva approvazione da parte del Governo del disegno di legge in materia di federalismo fiscale.
“L’Alitalia restera’ italiana”. Lo ha ribadito Silvio Berlusconi che ha fatto il punto sugli sviluppi della trattativa per salvare la compagnia di bandiera nazionale:
Il Consiglio di ministri ha dato il via libera all’utilizzo di 500 militari da impiegare nei casi di emergenza criminalità. Quanti di essi saranno inviati in Campania, dopo la recente strage di Castelvolturno, sarà deciso in accordo tra il ministro della Difesa e dell’Interno. Per La Russa questo impiego non deve distogliere “forze tra i 3000 militari che già svolgono da agosto attività di pattugliamento e vigilanza nelle città italiane”.
“Chiunque vinca la corsa alla Casa Bianca potra’ contare sull’Italia come ’partner affidabile’ e sull’Europa come ’attore credibile’ sulla scena internazionale. La nostra alleanza e la nostra amicizia con gli Stati Uniti sono un dato irrinunciabile da cui parte la politica estera del governo Berlusconi”. Così si è espresso il ministro degli Esteri Franco Frattini, che è intervenuto al convegno “Le nuove relazioni transatlantiche”, organizzato dalla Fondazione Magna Carta e dall’American Enterprise Institute (Aei), che hanno riunito a Washington esperti italiani e statunitensi del mondo della politica, della cultura e del giornalismo.