Immigrazione. Ancora polemica tra l’ Italia e le Nazioni unite sui rimpatri dei clandestini

 Continua la polemica tra l’ Italia e le Nazioni unite sul tema dei rimpatri dei clandestini. Questa mattina l’ Alto commissariato Onu per i Rifugiati, Antonio Guterres, ha definito negativi e infondati i commenti rivolti all’ Unhcr e a singoli funzionari da un esponente del governo italiano.

“Attacchi immotivati e personali sono inaccettabili, ha scritto Guterres, non mutano e non muteranno l’ impegno dell’ Unhcr nel perseguire il suo mandato e la sua missione umanitaria. L’ agenzia Onu ha una responsabilità globale nella protezione dei diritti dei rifugiati e per questo continueremo a esercitare questo mandato in Europa così come lo facciamo in altre parti del mondo”.

Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa non sembra però cedere: il governo è compatto nel dire che l’ Unhcr sbaglia nel criticare l’ Italia sui riaccompagnamenti. “Comunque – ha aggiunto nel corso di una intervista radiofonica – concordo con il ministro degli Esteri nel dire che dobbiamo sempre rispettare gli organismi internazionali, anche quando sbagliano. In cosa sbaglia l’ Unhcr? Nel ritenere non adeguato il comportamento dell’ Italia in generale e, dico io, dei marinai italiani nel riaccompagnare in Libia i clandestini che vengono intercettati sui barconi”. Per il presidente della Camera, Gianfranco Fini: “Dovremmo sforzarci di affrontare una questione così complessa e importante per la società italiana senza cadere nella tentazione di dare vita ad un confronto tutto finalizzato unicamente al voto europeo”.

Stati Generali delle costruzioni. Berlusconi: “Risorse Cipe disponibili subito per aprire i cantieri rapidamente”

 Agli “Stati generali delle costruzioni” a Roma Paolo Buzzetti ha presentato le richieste. “Abbiamo visto – dice il presidente dell’ Ance – impegni e stanziamenti sicuramente importanti, il piano delle infrastrutture, un miliardo per la riqualificazione delle scuole, un miliardo per le piccole opere degli enti locali. Condividiamo, ma questi impegni sono ancora sulla carta, annunci, programmi di là da venire. Ora bisogna passare ai fatti concreti. Ci sono 250mila persone che corrono il rischio di perdere il lavoro”.

Al Governo Buzzetti ha puntualizzato un elenco in 12 punti: dall’ estensione della Cassa integrazione al piano di housing sociale a una vera qualificazione delle imprese. “Siamo stanchi di fare i prefetti e gli esattori fiscali per controllare i nostri fornitori” ha detto e ha chiesto che siano le Prefetture a controllare i subappaltatori.

Silvio Berlusconi è andato anche oltre aprendo, ad esempio, alle richieste di imprese ed enti locali sul patto di stabilità. “Stiamo studiando – ha spiegato – la possibilità che i Comuni più bravi a risparmiare possano poi investire in infrastrutture”. In pratica un allentamento dei vincoli che andrebbe a sbloccare proprio quelle piccole opere subito cantierabili tanto care alle Pmi dell’ Ance e agli stessi sindaci sul territorio.

Il premier ha anche rivelato che è allo studio un piano per le carceri da 1,5 miliardi, “un miliardo per nuove strutture e 500 milioni per la manutenzione”. Per le grandi infrastrutture egli ha dato priorità al terzo Valico (Da fare subito per Genova), ma ha anche ricordato proprio il piano per le piccole opere, i fondi per l’ housing sociale e per l’ edilizia scolastica.

Immigrazione, l’ Italia chiede il vertice Ue

 Con la caduta delle frontiere interne all’ Europa, l’ immigrazione è divenuta un tema di interesse comune, ma le istituzioni europee hanno fatto meno del dovuto per fronteggiare l’ emergenza. Dal ministro degli Esteri, Franco Frattini, arriva una linea che riecheggia nelle parole con le quali il capogruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, accusa di sostanziale immobilismo l’ Onu e le sue Agenzie.

“Come è già avvenuto nel passato per l’ ex Jugoslavia, per il Ruanda, adesso per il Darfur il comportamento dell’ ONU – dice infatti Cicchitto – è molto discutibile. Non parliamo dell’ Unhcr che finora operativamente ha fatto assai poco e che invece ha parlato molto. Il governo italiano non deve aver complessi di inferiorità e deve mettere queste strutture internazionali di fronte alle loro responsabilità”.

Frattini preferisce ricordare che gli immigrati clandestini che arrivano a Lampedusa, non si fermano a Lampedusa: l’ 80 per cento migra verso nord, verso altri Paesi europei e dunque auspicare che nel prossimo futuro, vi sia finalmente un’ azione decisa da parte delle istituzioni europee.

Simest ed Ance insieme per l’ internazionalizzazione delle imprese edili

 Un protocollo d’ accordo per sostenere l’ internazionalizzazione delle imprese italiane che operano nel settore delle costruzioni. La firma, il 12 maggio a Roma dell’ Amministratore Delegato SIMEST, Massimo D’ Aiuto e del Presidente dell’ Ance Paolo Buzzetti. Questo accordo si inserisce nella tradizionale collaborazione tra Ance e Simest e consentirà di valorizzare le specifiche competenze a vantaggio delle aziende del settore.

‘”Il settore internazionale delle costruzioni italiane ha registrato un incremento di circa il 130% nel quinquennio 2003 – 2007, e questo nonostante l’ accresciuta competizione internazionale, specie da parte dei paesi emergenti – ha dichiarato il Vice Ministro allo Sviluppo Economico con delega al Commercio Estero Adolfo Urso che ha presieduto alla firma dell’ accordo”.

“Proprio per questo è importante operare insieme, in modo sinergico perché all’ estero il comparto delle infrastrutture è sempre più richiesto dai nostri paesi partner: dalla Libia che sta varando un grande progetto infrastrutturale all’ Arabia Saudita che ha intenzione di costruire con il made in Italy delle vere e proprie città nel deserto. Ma la richiesta arriva anche dai paesi del Golfo; dagli Emirati al Qatar, fino all’ Australia. Per questo sono convinto che questo accordo farà ancora di più internazionalizzare un settore vitale per la nostra economia che vale il 12% del Pil”.

Estero. Carte di credito: “È il momento per una forte e attendibile tutela dei consumatori” dice Obama

 Il presidente americano presenta la riforma del settore che potrebbe diventare legge entro il 25 maggio: “Trasparenza e responsabilità”. Una riforma immediata dell’ industria delle carte di credito a tutela dei consumatori e per riportare la necessaria trasparenza. A chiederlo è il presidente americano Barack Obama che punta a trasformare la riforma del settore in legge entro il Memorial day, il prossimo 25 maggio. Un progetto di riforma è già stato approvato dalla Camera, ora spetta al Senato pronunciarsi.

“È il momento per una forte e attendibile tutela dei consumatori” afferma Obama a Rio rancho (New Mexico), sottolineando che non è più tollerabile che i profitti dell’ industria delle carte di credito dipendano da pratiche fuorvianti a scapito delle famiglie di lavoratori. Per troppo tempo i contratti per le carte di credito sono stati ingannevolmente complicati, portando i consumatori a pagare più del previsto a causa di pratiche non corrette.

Ogni anno gli americani pagano circa 15 miliardi di dollari in penali per ritardi o supermento del tetto massimo fissato. Circa l’ 80% delle famiglie americane ha una carta di credito. “È il momento – ribadisce Obama – per una riforma che porta trasparenza e responsabilità, valori fondamentali per le basi sulle quali stiamo ricostruendo la nostra economia”.

La partnership Lombardia / Canada ha imboccato la strada giusta. Firmato il Protocollo d’ Intesa

 Roberto Formigoni ha sottoscritto con il premier canadese, Dalton Mc Guinty, un accordo che ha i propri cardini nei settori di principale interesse dei due Enti e nei quali entrambi vantano livelli di eccellenza, vale a dire l’ industria, la ricerca e l’ innovazione tecnologica applicata, l’ energia e l’ ambiente e i servizi di pubblica utilità.

Come prevede l’ articolo 1 dello stesso documento, particolare attenzione verrà riservata ai progetti di collaborazione nei comparti delle scienze della vita, nell’ agroindustria, nelle energie rinnovabili, nelle nanotecnologie, nel manifatturiero avanzato e nei business services.

“Sono molto soddisfatto – ha commentato Formigoni – di questa collaborazione che prosegue da tempo e che è sempre stata felice e positiva. Ora, con questo documento, potremo realizzare progetti concreti e di grande interesse per la competitività di ciascun Paese. Fra l’ altro l’ accordo di apertura al Canada recentemente firmato dai Quattro Motori d’ Europa ci permetterà di usare anche fondi di provenienza europea”.

L’ importanza di questo Protocollo è stata più volte ribadita anche dallo stesso premier Mc Guinty che ha annunciato di aver accettato l’ invito del presidente Formigoni a visitare la Regione il prossimo novembre. Quella sarà anche l’ occasione che lo stesso Mc Guinty avrà per poter constatare di persona le molteplici possibilità che già oggi offre la Carta regionale dei servizi (Siss) adottata da Regione Lombardia: un sistema innovativo che ha suscitato grande interesse e curiosità fra i politici incontrati dalla delegazione lombarda.

Immigrazione. Roberto Maroni si rivolge all’ Europa: “Aiutateci di più”

 Il ministro dell’ Interno Roberto Maroni, nel corso della cerimonia di consegna alle autorità Libiche di tre motovedette per fare i pattugliamenti, conferma la linea dura del governo e si appella a Bruxelles: “L’ Italia è in prima linea nella lotta all’ immigrazione clandestina, noi investiamo le nostre risorse per proteggere anche i paesi europei, ma vogliamo che la Ue prenda decisioni che finora non ha preso e aiuti i paesi più esposti su questo fronte”.

Anche perché, aggiunge il ministro, la collaborazione internazionale è indispensabile per contrastare il traffico di essere umani. E noi – aggiunge Maroni – abbiamo l’ impegno morale, prima che il diritto, di contrastare l’ indegno traffico di esseri umani con ogni mezzo. Ciò non vuol dire chiudere le porte a chi scappa dalle guerre e dalla fame.

La prima notizia di ieri è che il governo ha incassato ben tre fiducie in un giorno solo, una per ogni maxiemendamento presentato alla Camera al ddl sicurezza; il dato politico è che in maggioranza si registrano ancora scintille tra il presidente della Camera Gianfranco Fini e il leader della Lega Umberto Bossi sul respingimento dei richiedenti asilo politico. Ma quando poi si tratta di presentarsi all’ appuntamento con l’ urna, la maggioranza avanza compatta.

Il presidente del Consiglio, alla Camera durante l’ ultimo voto della giornata, sorride soddisfatto. Eppure, ieri mattina la tensione nella coalizione di governo era alta. Fini, conversando con i cronisti, aveva infatti detto chiaro e tondo che l’ Onu non è in campagna elettorale, mentre in Italia ci sono eccessi propagandistici che sarebbe meglio evitare, soprattutto su una faccenda delicata come i richiedenti asilo politico e il loro respingimento.

“Bisogna evitare eccessi propagandistici, dice Fini. e la proposta del ministro dell’ Interno Roberto Maroni di di far verificare le richieste di asilo in Libia è un’ ipotesi tra le tante, non peregrina”. Insomma, un problema con i respingimenti c’ è e non è un problema di punti di vista: ci sono le norme di diritto internazionale. Esiste il problema del respingimento dei migranti ed esiste il diritto all’ asilo. Solo che va verificato. Se si verifica sul territorio nazionale esistono i Cie, se si verifica durante il trasferimento deve essere certo che sia fatto in modo esaustivo e completo”.