Luca Zaia: Federalismo, un altro passo avanti per riformare il paese

 Luca Zaia: Federalismo, un altro passo avanti per riformare il paese

Il decreto sui costi standard e quello per l’autonomia fiscale dei Comuni, entrambi attuativi del federalismo fiscale, saranno pronti entro la fine del mese di luglio. Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via preliminare il decreto legislativo in materia di determinazione dei fabbisogni di Comuni, Città metropolitane e province. La direzione di marcia è chiara: il federalismo è la grande promessa fatta ai cittadini e che sarà mantenuta. Il federalismo è una necessità improcrastinabile per il bene dei territori.

Manovra economica: Stato moderno al capolinea…

 Manovra economica: Stato moderno al capolinea…

La Gazzetta ufficiale (di 163 pagine!) con la manovra economica, dovrebbe entrare in ogni classe ed in ogni istituto di studio, dovrebbe esserne obbligatoria la lettura integrale. È infatti la plastica rappresentazione di uno Stato che è, da un lato, affamato di soldi e che, dall’ altro, è costretto a inventarsi mille strumenti per riuscire nello scopo di finanziarsi. C’ è nella manovra, certo, il forte, apprezzabile messaggio della necessità di uno smagrimento del peso dell’ apparato pubblico (anche se la via vera da seguire resta quella di “affamare la bestia” della spesa pubblica, specie locale, attraverso la prioritaria riduzione delle imposte: non c’è diversivo che tenga, in materia). Ma nella manovra c’ è anche, contestuale, il (grave) messaggio che, pur di sopravvivere, lo Stato è disposto ad attenuare le (ottocentesche) difese poste a presidio dello Stato di diritto (e, anche, a cedere – se vogliamo – ad un indiretto affievolimento dello stesso diritto di proprietà).

Federalismo, Confedilizia: nasce male il Federalismo

 Federalismo, Confedilizia: nasce male il Federalismo

Nasce male il Federalismo se si pensa a un’ imposizione locale patrimoniale. Il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, ha dichiarato: ”Con la manovra all’ esame del Parlamento, è stata respinta la richiesta (sconsiderata) di chi chiedeva – e continua ancora a chiedere, dal Senato – l’ aumento indiscriminato delle rendite catastali. Un infausto ricordo del 1996 (Governo Prodi), ora scongiurato. C’ è, però, qualche emulo di Saladino che sulla stampa invoca d’ ogni tanto un’ imposta sulle case. Una tassazione di questo tipo avrebbe un effetto devastante, sul piano psicologico anzitutto, ma anche su quello della credibilità dello Stato (i cattedratici – quelli che vivono nelle nuvole – possono anche non accorgersene, ma chi vive tra la gente lo sa bene).